L’AlbinoLeffe al cinema con Marilyn Monroe |
Chi l’avrebbe mai detto che ci potesse essere un trait d’union tra l’AlbinoLeffe e Marilyn Monroe, tra la squadra seriana che milita in serie B e l’immortale star di Hollywood, senza dubbio la più celebre e amata di tutti i tempi. Ebbene la “follia” di un comune denominatore si chiama Leonardo Pieraccioni che nel suo ultimo film “Io e Marilyn”, in proiezione nelle sale cinematografiche dal dicembre scorso, cita, o meglio “fa citare”, la squadra di patron Andreoletti.L’ipotesi tanto assurda, quanto capace di suscitare una grande ilarità, vedrebbe nientemeno che Leonardo da Vinci in grado di vincere alla Play Station la Coppa del Mondo con l’AlbinoLeffe. Chiara forzatura e dimostrazione di fantasia da vendere da parte del regista e attore fiorentino, anche perché solo così gli elementi in gioco possono combaciare l’un con l’altro. Il tutto parte da una seduta spiritica alla quale Gualtiero Marchesi (Leonardo Pieraccioni) partecipa per gioco, rievoca la Monroe e tra le risate la serata si conclude; ma per lui sarà solo l'inizio dell'avventura, perché dopo qualche minuto si ritroverà in giro per casa proprio Marilyn. Sconvolto, prima chiama i Carabinieri e poi decide di rivolgersi ad uno psichiatra, ma con scarso successo tanto che la gente crede che sia diventato pazzo, lui compreso. In realtà, però è proprio il nostro protagonista l'unico che può vedere e sentire il fantasma di Marilyn, visto che è stata sua l'idea, quella di richiamarlo tra i vivi. Tuttavia, l'unica persona da cui Gualtiero avrà comprensione è Arnolfo (Rocco Papaleo), un uomo che va in analisi da anni ma che gli assicura che queste cose accadono e sono vere: ne sa qualcosa lui che ha avuto per un mese in casa niente meno che Adolf Hitler. E’ proprio durante un dialogo con questo bizzarro soggetto che Gualtiero viene a sapere di altri casi di rievocazione tra i quali spicca quella di uno svizzero che richiama dal mondo dei morti Leonardo da Vinci, con il grande genio che trascorre un mese giocando alla Play Station, facendo vincere all’AlbinoLeffe la Coppa del Mondo. A dirla tutta non è la prima volta che Pieraccioni cita il calcio orobico: gli appassionati infatti ricorderanno che era già successo con l’Atalanta nel suo capolavoro “Il Ciclone”, pellicola del 1996. E allora, come diceva un famoso conduttore, la domanda nasce spontanea: caro Pieraccioni non è che sotto la maglia della Fiorentina batta un cuore bergamasco? E.F. |