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VERTOVA: Nuovo tariffario per l’utilizzo degli ambienti comunali Stampa

Polemiche in consiglio comunale per l'adozione del provvedimento da parte della maggioranza

Sposarsi civilmente a Vertova costerà più caro, e non solo. Recentemente, è stato votato e approvato dalla maggioranza in consiglio comunale il “ritocchino” alle tariffe per l’affitto delle salette e dei locali comunali. Dopo sedici anni di astensione dalla modifica dei contributi richiesti dal Comune a coloro che richiedono l’utilizzo degli spazi pubblici, il sindaco Riccardo Cagnoni si è espresso a favore del piccolo balzello. Sono scaturiti immediati reclami da parte della minoranza consigliare “Rinnova Vertova” che, nella persona del consigliere Giovanni Canini, non ha mancato di replicare “sull’esagerata” richiesta avanzata dagli amministratori locali. Una lunga seduta, in cui il sindaco ha sostenuto: “Dobbiamo modificare i regolamenti comunali sull’utilizzo delle strutture pubbliche e sull’occupazione degli spazi; urge aggiornare le tariffe che sono immobilizzate dal 1993 – ha chiarito Cagnoni -, introducendo una compartecipazione economica da parte dei privati utenti, soprattutto mi riferisco all’uso delle palestre comunali e dei locali del centro culturale Testori-ex-Convento”.

La richiesta per un matrimonio civile da svolgersi nell’ambita cornice dell’ex-Convento, d’ora in poi costerà ai fidanzati vertovesi 300 euro anziché 250, mentre per coloro che provengono da una località diversa da Vertova si passa dai 350 ai 500 euro. Inoltre, se al rito si fa seguire il rinfresco, il prezzo del banchetto farà lievitare il costo del matrimonio di altri 200 euro ai vertovesi, anziché i 150 del passato, e di 350 per i richiedenti da altra provenienza comunale, invece dei 250 precedentemente richiesti. Unificazione e maggiorazione delle tariffe annuali, poi, per le altre salette e i locali comunali: da 154 euro, con in più 25 euro di cauzione, a 500 euro, più 50 di cauzione.

Per quanto riguarda la richiesta d’uso saltuario, inoltre, le 30.000 lire di una volta, passano ora ai 50 euro. Da ciò è conseguito che anche le minoranze in consiglio comunale dovranno versare una quota d’utilizzo della saletta, dove si ritrovano per le periodiche riunioni di gruppo. Il fatto ha suscitato rimostranze sia da parte di Canini, che ha rivendicato il diritto suo e del gruppo che rappresenta di usufruire di uno spazio a titolo gratuito, rappresentando una parte della cittadinanza votante e quindi facendo parte integrante del consiglio comunale; la stessa posizione è stata assunta da Gianlorenzo Spinelli, consigliere della lista di minoranza Pdl-Lega. A tal proposito, le opposizioni hanno richiesto un rinvio della votazione, per poter prendere tempo e raggiungere un accordo; nonostante ciò la maggioranza ha votato a favore il provvedimento e la relativa messa a regime del nuovo tariffario.

Sara Nicoli

 

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