Alcune riflessioni sul piano di zona 2009-2011 Ambito territoriale Valle Seriana |
Con il Piano di Zona 2009-2001 l'Ambito Territoriale della Valle Seriana conferma il suo impegno, ormai storico, nel settore dei servizi sociali. Vanno sottolineati positivamente sia il contenuto del Piano che il metodo seguito per la sua costruzione che ha visto la partecipazione di molte realtà del volontariato, dell'associazionismo locale valorizzando così il contributo e l'esperienza di chi in prima fila lavora a fianco delle situazioni di bisogno e di disagio. Nonostante il clima nazionale di tagli continui alla spesa sociale (il Governo attuale ha infatti previsto una riduzione del 10% per ciascuno dei prossimi tre anni), i Comuni dell'Ambito si sono impegnati ad aumentare il proprio contributo che passa dagli attuali 21 euro per abitante (erano 15,52 cinque anni fa), a 24 euro, un record nella provincia di Bergamo, un record che consente di gestire in forma associata, a livello sovracomunale, sempre più servizi. Una scelta, peraltro, che si rivelerà anche economica, specie per i comuni più piccoli che non sarebbero in grado, oppure sopporterebbero costi maggiori, di gestire da soli servizi complessi. E dove non arriva la gestione associata, i singoli servizi saranno regolati da norme comuni, così da evitare differenze di trattamento tra i cittadini a seconda del comune di residenza. In media più del 70% della spesa sociale è a carico dei Comuni, il resto a carico del Fondo Nazionale o del Fondo Regionale, eppure, nonostante questo contributo fortemente maggioritario, la Regione continua ad interferire e dettare regole per imporre ai Comuni il proprio modello di organizzazione dei servizi tutto centrato sull'erogazione di buoni invece che sulla presa in carico complessiva dei bisogni della persona. Finora, l'Ambito della Valle Seriana ha indirizzato le proprie risorse al 30% verso i servizi per i disabili, al 30% per minori e famiglia, al 16% per gli anziani, al 7,4% per servizi nei confronti di immigrati e forme di emarginazione. Solo il 15,7% è dedicato al funzionamento della macchina "burocratica" che, in questo Ambito, ha una lunga tradizione di efficienza sfociata nella costituzione di una Società di gestione dei servizi; una scelta giusta, che dà continuità ai servizi anche a fronte dei sempre possibili cambiamenti politici nelle varie amministrazioni comunali. Tra le priorità assunte per il prossimo triennio è importante ricordare l'impegno a diminuire la retta di frequenza degli asili nido (un contributo importante per le famiglie, in questo momento di crisi) ma soprattutto l'impegno ad intervenire in quella che da tempo è una vera emergenza nella nostra provincia e cioè il problema delle dimissioni protette e della continuità di cura. Troppo spesso, infatti, con la continua riduzione della durata dei ricoveri (ormai anche operazioni complesse richiedono solo pochi giorni di ospedale) i malati vengono dimessi non ancora autosufficienti ma bisognosi di aiuto e di cure per la fase della riabilitazione e della lungodegenza. Per chi può contare sull'aiuto di familiari e parenti in grado di assistere il problema può essere in parte superato, ma per chi non ha figli o parenti, o per le coppie di anziani, a volte si tratta di un vero dramma. Ecco allora che l'Ambito Territoriale ha deliberato, per il prossimo triennio, di intensificare la collaborazione con ospedali e case di riposo per non lasciare sole persone fragili con necessità di aiuto. Non vanno dimenticati, infine, importanti impegni su altri fronti: i disabili adulti, il disagio psichiatrico, l'autismo, la presa in carico dei malati cronici stabilizzati. Il metodo continuerà ad essere quello partecipativo, con tavoli tematici cui potranno dare il proprio contributo sia le organizzazioni del Terzo Settore che gestiscono servizi (cooperative, consorzi) sia le varie realtà del volontariato e dell'associazionismo. Il bilancio, dunque, è positivo e bisognerà lavorare perché resti tale anche in futuro. SPI-CGIL lega n°2 Gazzaniga
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