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VERTOVA: Nuovi parcheggi e un monumento a Costante Coter Stampa

Il parcheggio in questione si colloca proprio all’incrocio tra via San Bernardino e via Coter, al confine tra Vertova e Fiorano al Serio e, per come è posizionato, consente di raggiungere comodamente la chiesa parrocchiale o il centro storico di Semonte

Una piccola area verde, che accoglierà un monumento alla memoria dell’artista Costante Coter, e tredici nuovi parcheggi pubblici: questi i due interventi approvati nel progetto definitivo dal consiglio comunale di Vertova. L’operazione si è conclusa grazie all’accordo stabilito tra l’Amministrazione comunale, il proprietario del terreno interessato dall’intervento, il signor Nava, e l’impresa Bonaventura Srl.

Il proprietario del terreno – ha spiegato il sindaco di Vertova, Riccardo Cagnoniha ceduto l’area all’impresa esecutrice dei lavori, che ha già realizzato quattordici box interrati, e ha ceduto in via gratuita al Comune il diritto di superficie per l’edificazione del parcheggio pubblico”. In virtù di quest’accordo, il Comune ha ottenuto gratuitamente l’area, già completa dei muri perimetrali e della pavimentazione in calcestruzzo, alla quale ha dovuto aggiungere unicamente le finiture, il marciapiede, l’area verde, l’arredo urbano e il monumento. “Con un notevolissimo risparmio – ha precisato Cagnoni - rispetto alla spesa che si sarebbe dovuta sostenere per l’acquisizione dell’area e la realizzazione diretta dei parcheggi”.

Inoltre, la realizzazione di box interrati ha consentito di liberare la strada da altri quattordici automezzi, rendendo liberi questi spazi in superficie per ulteriori parcheggi. “I box sono già stati realizzati – ha precisato il sindaco - I lavori di costruzione dei parcheggi, invece, inizieranno verso la metà di aprile e verranno ultimati entro la fine di maggio”.

Il parcheggio in questione si colloca proprio all’incrocio tra via San Bernardino e via Coter, al confine tra Vertova e Fiorano al Serio e, per come è posizionato, consente di raggiungere comodamente la chiesa parrocchiale o il centro storico di Semonte.

Significativo, poi, l’omaggio a uno dei cittadini più illustri e meritevoli di memoria, con la collocazione del monumento al vertovese Costante Coter. Quest’ultimo, infatti, ha forti radici in questo territorio: nato a Semonte il 18 gennaio del 1899, poi morto a Bergamo il 14 dicembre del 1972, iniziò sin da giovanissimo la sua carriera come intagliatore statuario a Milano, presso i Salesiani. Sempre a Milano, studiò sotto la guida di Ernesto Bazzaro e dal 1924 in avanti prese a partecipare a numerose importanti esposizioni, tra le quali la Biennale di Venezia e la Quadriennale di Roma. Lasciò l’Italia per recarsi a Parigi negli anni ‘50 con l’obiettivo di approfondire le sue esperienze in ambito artistico ed alimentare le proprie conoscenze di artista poliedrico e fondamentalmente amante della materia. A tale proposito, del resto, Coter ha orientato da sempre, con spontanea volontà, la sua attività di ricerca in diversi ambiti: in genere si dedicò alla scultura e allo sbalzo, ma fu anche ceramista, pittore e, occasionalmente, medaglista.

Dopo le opere murali degli anni ‘50 per la Caserma dei Pompieri a Bergamo e per la Sala della Borsa Merci, rappresentative del suo linguaggio allora ancora picassiano e post-cubista, l’artista sessantenne inizia a lacerare le figure, enfatizzandone le deformazioni delle forme, ma non con lo scopo di farsi espressionista, bensì per lasciar parlare i segni e fare ritrovare la vitalità alla materia. Coter diviene, quindi, nervosamente plastico, segna ferite, solchi, graffia drammaticamente i corpi dei suoi soggetti. “I Guerrieri, i Crocifissi, i Gatti che Coter realizza tra la fine degli anni ‘50 e i primi anni ‘60 – afferma Attilio Pizzigoni nel catalogo del 1988, dedicato all’artista - riflettono una tensione emotiva che nasce da un’urgenza di trasferire nell’immagine presente e storica del suo lavoro una coscienza lancinante dell’essere in sé”.

Solo più tardi Coter, nell’ultimo decennio della vita, recupererà i valori tipici della sua poetica. Muore all’età di 73 anni, quando è ancora nel pieno di un’attività creativa in crescita, impegnato su temi e problematiche attuali, le stesse che lo vedono esporre persino al fianco dei giovani figli pittori Ernesto e Francesco Coter. Oggi, Vertova gli dedica un monumento, a un artista che ha creduto fino alla fine alla necessità di misurarsi con i tempi, le tematiche e i cambiamenti; un messaggio di speranza, sicuramente un richiamo a farsi consapevoli e convinti protagonisti dei propri sogni.

Gloria Belotti

 

 

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