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GAZZANIGA: QUATTRO CHIACCHIERE CON…don Aldo Donghi Stampa

Prevosto di Gazzaniga e Vicario Locale

Nato 63 anni fa a Bergamo, della parrocchia delle Grazie, don Aldo Donghi è il prevosto di Gazzaniga, nonché il Vicario Locale del Vicariato di Gazzaniga. Una personalità forte, un prete tutto d’un pezzo, sempre con il sorriso sulle labbra, dalla grande cultura e spiritualità. Nominato sacerdote nel 1970, è stato fino al 1971 coadiutore parrocchiale a Gorle, dal ‘71 all’80 a Martinengo, mentre dall’80 all’84 e stato direttore dell’oratorio dell’Immacolata in S.Alessandro in Colonna, e del Seminarino-Cattedrale dall’84 all’86. Quindi, vice-parroco in Cattedrale, fino al 1992, e parroco di Levate dal 1992 al 2003, quando è stato nominato prevosto di Gazzaniga. A don Aldo Donghi chiediamo un parere sullo “stato di salute” della comunità della Media Valle, così articolata e complessa.

Don Aldo, chi è il Vicario Locale?

Il vicario locale è nominato dal vescovo e dura in carica cinque anni. Non ha solo l’onere della vigilanza, ma anche di una vera sollecitudine apostolica, come animatore della vita del presbiterio vicariale, curando in particolare la fraternità sacerdotale.

E il Vicariato?

Il vicariato ha lo scopo primario di promuovere una pastorale d’insieme tra le parrocchie che lo compongono. Le sue finalità sono: l’annuncio del Vangelo, l’educazione e il sostegno della fede nel territorio; la comunione fra le parrocchie e le altre realtà ecclesiali presenti sul territorio; il confronto e il coordinamento dei programmi e delle attività parrocchiali, nonché l’attuazione di iniziative interparrocchiali e vicariali; la fraternità e la formazione fra presbiteri, la promozione della corresponsabilità dei laici e la cura per la formazione permanente, soprattutto di coloro che sono impegnati in specifiche attività pastorali.

Qual è la geografia del Vicariato di Gazzaniga?

Il Vicariato Locale di Gazzaniga si compone di 8 parrocchie: Bondo di Colzate, Colzate, Cene, Fiorano al Serio, Gazzaniga, Orezzo, Semonte, Vertova. In pratica, fanno riferimento ai cinque Comuni della Media Valle (Colzate, Cene, Fiorano al Serio, Gazzaniga, Vertova), oltre alle frazioni di Bondo, Semonte e Orezzo. In tutto, una comunità di quasi 19.000 abitanti; i sacerdoti sono dieci, più uno residente. Poi, ci sono tre comunità di religiose: a Gazzaniga, le suore di Maria Bambina, presso il loro ricovero, che sono una novantina; a Vertova, le Ancelle della Carità; a Fiorano al Serio, le Orsoline di Gandino. Come strutture si un certo livello, abbiamo un santuario, un solo santuario, quello di San Patrizio, a Colzate, simbolo della Comunità Montana Valle Seriana; ma cosa strana, in tutto il Vicariato non c’è un santuario mariano: forse perché si tratta di un Vicariato ritagliato più per motivi geografici che religiosi.

Quali le attività di insieme promosse dal Vicariato di Gazzaniga?

Oltre agli incontri peridici, abbiamo la programmazione delle confessioni comunitarie, dove noi sacerdoti ci scambiamo le parrocchie per officiare il Sacramento della Penitenza. I periodi canonici per le confessioni sono a Natale, a Pasqua e nel periodo dei Morti: in questo modo, la gente ha più confratelli per confessarsi. Del resto, pochi passi a piedi e si possono raggiungere tutte le parrocchie. Poi, tutti insieme facciamo la festa del Seminario, entro la domenica antecedente le Palme (quest’anno il 29 marzo).

Qual è la realtà dei fedeli?

Abbiamo un 20% di praticanti, contando le “teste” che vengono in chiesa. Se consideriamo i vecchi che non vengono per motivi di salute, siamo al 23%. Dobbiamo renderci conto che siamo di fronte a una realtà debole, uno su quattro va in chiesa per la Messa. Pensare che vent’anni fa si era al 50%. Qui, in Media Valle, però, assistiamo a un fenomeno originale: c’è uno spostamento fisico delle persone. La domenica, si sceglie la chiesa, dove andare a Messa. Del resto, in poche centinaia di metri ci sono tante parrocchie, così i fedeli scelgono dove andare. Uno si guarda attorno e decide dove andare. Certo, non c’è senso di appartenenza alla parrocchia, ed è evidente che i fedeli che sono più ...fedeli alla propria parrocchia manifestano una fede più matura. Questo fenomeno potrei chiamarlo di mobilità spirituale, come succede a Bergamo e nelle grandi città.

E i volontari?

E’ una realtà positiva, ma in effetti i volontari sono tutti oltre gli “anta” di un bel pezzo. Non si riesce a sottolineare e proporre degnamente alla generazione che cresce, peraltro attenta ai bisogni, una spiritualità di servizio. I giovani vedono i grandi che fanno volontariato, ma questi sono per loro persone che fanno gruppo settario, chiuso, e quindi non scelgono di entrare. Manca un’oggettiva formazione specifica alla missionarietà, una formazione culturale e spirituale, una condivisione di ideali.

Qual è la realtà vocazionale in Media Valle?

Abbiamo un diacono permanente, che è nel tratto conclusivo verso il sacerdozio; un giovane che sta facendo esperienza in CGV, prima di passare in teologia; e tre ragazzi liceali. Siamo messi benino. Per quanto riguarda i chierichetti, poi, il livello è buono: certo, un po’ faticoso è il servizio feriale, per i tanti impegni che i giovani hanno (studio, calcio, pallavolo, altri sport), mentre è più facile il servizio festivo.

T.P.

 

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