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COLZATE: Anche quest'anno ottima riuscita per la festa di San Patrizio Stampa

Non si sa quando questo luogo venne dedicato a san Patrizio. Certamente in tempi lontani, forse nel dodicesimo secolo, forse ancora prima. Ma è devozione insolita nelle province lombarde, quella per il padre dell’Irlanda cristiana”. Così si esprime lo scrittore Luca Frigerio, in merito a San Patrizio, infaticabile, sorprendente vescovo irlandese che, unico caso in tutta la provincia bergamassca, è venerato a Colzate, in un santuario che ha dell’incredibile, non fosse altro che per la sua posizione a strapiombo sulla valle sottostante. Chissà come è arrivato fino a qui il culto del vescovo Patrick. Forse il ricordo di ricchi mercanti, di commercianti di lane che nel medioevo si spingevano in ogni parte d’Europa a proporre i loro prodotti, fino in Irlanda.

Comunque, vero o non vero, la realtà è quella di un santuario costruito pietra su pietra da una fede profonda, tenace, che per ogni secolo, per ogni generazione, ha voluto lasciare quassù un segno tangibile, un’impronta significativa. Un santuario semplice per gente semplice, ma eretto, come nella parabola evangelica, sul masso enorme che taglia a metà la montagna, sullo scoglio che si staglia imponente sul fiume Serio.

Ebbene, anche quest’anno la festa di San Patrizio, in calendario lo scorso 17 marzo, ha visto la partecipazione di una nutrita folla di fedeli che, per quattro giorni, ha voluto presenziare in cima alla rupe rocciosa, per ricordare il santo irlandese e pregare in suo nome. Il programma della festa ha preso il via sabato 14 marzo, in serata, con l’apertura dei fornelli e il via al servizio ristoro, che ha rallegrato con profumi di piatti nostrani i numerosi visitatori. Domenica 15 marzo, invece, si è dipanato il primo giorno a carattere religioso, con Messe mattutine alle 9 e alle 11: quest’ultima è stata arricchita dalle musiche della banda di Colzate, che non ha voluto mancare all’appuntamento con la felice ricorrenza, offrendo il suo prezioso contributo. Nel pomeriggio, la recita del Santo Rosario e, quindi, il rinnovo del ristoro.

Lunedì 16 marzo, giorno della vigilia della festa, il momento culminante è stata la tradizionale fiaccolata che, parendo dalla chiesa parrocchiale di San Maurizio, in paese, ha portato i fedeli, rigorosamente in corteo, verso la cima del santuario: durante il tragitto, si sono effettuate soste, per momenti di preghiera comunitaria.

E, quindi, è arrivato il fatidico 17 marzo, giorno della festa di San Patrizio. Dopo la Messa delle 9, ecco alle 11 la Messa concelebrata, alla presenza del parroco di Colzate, don Stefano Piazzalunga, insieme ai parroci e ai sacerdoti del vicariato della Media Valle. Quindi, momenti conviviali e di festa, alle 12 e alle 19, con il tradizionale ristoro.

A rendere gradevole e piacevole i quattro giorni di festa ci hanno pensato i volontari del santuario, gente del paese, che hanno speso molto del loro tempo libero per allestire degnamente il punto ristoro e quanto serviva per la buona riuscita della festa. Fra questi Floriano Gusmini, 68 anni, nativo di Gazzaniga, ma residente a Colzate: “E’ sempre bello dare una mano per organizzare la festa di San Patrizio. Il nostro intervento si rivolge soprattutto nell’allestimento del ristoro, che per molti pellegrini in visita, provenienti anche da paesi lontani della provincia, è una tappa obbligata. Il ristoro si trova sul solaio del santuario ed è composto, a livello strutturale, da una cucina e da una sala refettorio, l’antico ristoro del pellegrino”.

Per la precisione, al piano superiore si aprono due sale per complessivi 300 metri quadrati: un ampio salone di circa 150 metri quadrati, utilizzato già da tempo per organizzare incontri, convegni, conferenze e ritiri; e un altro spazio, anch’esso molto capiente, destinato a sala espositiva, attualmente destinato a deposito e magazzino, che sarà ultima a breve, dopo alcuni lavori di rifinitura.

T.P.

 

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