Banner
Banner
news menu leftnews menu right
VERTOVA: Visite con guide al museo d’arte sacra Stampa

Circa trenta volontari queste si sono rese disponibili nell’accompagnare i visitatori lungo l’intero percorso museale, cimentandosi nell’illustrazione delle preziosità esposte

Più di un centinaio di visitatori hanno partecipato, nel giorno della sua apertura, l’8 dicembre scorso, all’inaugurazione ufficiale del Museo di arte sacra di Vertova. Da quella data, infatti, si può dire che il museo abbia superato la fase dei primi passi e sia entrato, a pieno regime, nella rete dei Musei parrocchiali della Diocesi di Bergamo, che peraltro stanno riscuotendo un buon successo, in termini di visite, oltre che di testimonianza culturale importante sul territorio. All’ingresso del museo, era stato collocato un registro visite: qui i visitatori, nel corso delle prime entrate, hanno lasciato i propri commenti scritti, qualche pensiero personale sul museo e sulla visita condotta. Tutte frasi di apprezzamento e riflessioni più che positive, anche in merito all’iniziativa, voluta e promossa dal parroco don Enzo Locatelli (è anche il presidente della struttura), che ha cercato di creare un gruppo di circa trenta guide volontarie; queste si sono rese disponibili nell’accompagnare i visitatori lungo l’intero percorso museale, cimentandosi nell’illustrazione delle preziosità esposte. Cosa importante, poi, tra queste presenze volontarie, è stata scelta la figura del nuovo rettore del museo, nella persona di Giuseppe Oprandi, il quale si occupa ora, oltre che della gestione del museo in sé, anche dell’inventario dei beni (affiancando il parroco), rivestendo anche mansioni di rappresentanza in occasioni particolari, quando don Enzo Locatelli è impossibilitato a presenziare.

Doveroso, a questo punto, dedicare qualche parola al contenuto presente nel Museo parrocchiale di arte sacra, realizzato in ambienti spaziosi, di interesse storico e architettonico. Il museo, infatti, contiene dipinti, arredi sacri e suppellettili di alto valore artistico, che, aspetto quest’ultimo assai importante, mantengono la loro valenza catechetica e pastorale, quella di cui normalmente sono privati i beni musealizzati. Di alto interesse, poi, sono i servizi di carteglorie, una raggiera intagliata risalente a epoca settecentesca, l’apparato ligneo del sacro triduo dei morti (che la terza domenica del periodo di quaresima viene, ancora oggi, allestito in chiesa), oltre a un imponente paradiso, ossia una portantina processionale, in metallo argentato, che un tempo si utilizzava per le esequie dei bambini.

Da sottolineare anche il fatto che il percorso espositivo è rafforzato e arricchito anche dalla cripta, dalle due sacrestie e dalla stessa chiesa parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta. A tal proposito, meritano attenzione le due sacrestie: la più antica è arredata con un’armadiatura di indiscusso pregio, intagliata e di fattura secentesca. La seconda, invece, appare più solenne e ariosa, con uno spazio di grande monumentalità architettonica, concepito dall’architetto Luigi Angelini, e chiuso da una cupoletta ottagonale. Di rilevanza sono poi le bellissime statue di Cristo Risorto e Cristo Crocifisso, realizzate da Andrea Fantoni, ancora oggi utilizzate in occasione di cerimonie solenni, come quelle del triduo pasquale.

Altre preziosità sono: il reliquiario ambrosiano del Cinquecento, il legno della Santa Croce, una copia di croci astili e un servizio di busti reliquiari del Settecento. Risalente al Quattrocento, poi, di notevole manifattura, è il piviale in velluto ricamato, color granata, con stolone e capino. Si conserva, inoltre, il baldacchino ricamato in seta, oro e paillettes, che sarebbe stato utilizzato per l’elezione di Papa Pio VII, nel convento di San Giorgio a Venezia, il 14 marzo del 1800.

Quale occasione migliore, quindi, se non quella del periodo quaresimale, per visitare la rinnovata struttura museale, che ospita al proprio interno proprio una sezione dedicata alla Settimana Santa; qui è possibile anche vedere un filmato sulla rappresentazione paraliturgica del Venerdì Santo. In un’altra ala, poi, è stato ricostruito l’apparato pittorico dell’ex-cappella della Santissima Trinità: gli affreschi quattrocenteschi della cappella sono stati posti su una struttura metallica, che riproduce le forme architettoniche dell’edificio, distrutto negli anni ‘60 del Novecento. Ogni domenica, rimangono a disposizione le guide volontarie, che a turni di sei, garantiranno assistenza ai visitatori lungo il percorso della visita, consentendo così una migliore funzionalità del servizio. Come detto, il Museo è aperto ogni domenica, dalle 15.30 alle 18, mentre nei giorni feriali è richiesto l’appuntamento, da fissare telefonando in parrocchia, al numero 035/711220, oppure al rettore della struttura, al 338/7731512.

Gloria Belotti

 

Annunci

Fai pubblicità su paesemio.info... INFORMATI!


Banner