GAZZANIGA: Quattro chiacchiere con… |
MANUELO CHIODI Comandante Vigili del Fuoco di Gazzaniga Nato a Gazzaniga 48 anni fa, sposato con un figlio, assistente in Telecom Italia dal 1982, Manuelo Chiodi è il comandante dei Vigili del Fuoco di Gazzaniga, una delle unità operative più importanti della provincia di Bergamo. Crediamo che sia buona cosa far conoscere alla popolazione della Media Valle questa realtà territoriale, che presenta forti ricadute sociali. Così, la redazione di Paese Mio Media Valle ha deciso di intervistare Manuelo Chiodi, per “entrare” nella sede dei vigili del fuoco, nel tentativo di conoscere, non solo le professionalità e le competenze presenti, ma anche le risorse e i mezzi, così strategici per la sicurezza della popolazione. Quali le motivazioni che l’hanno spinta a impegnarsi fra i Vigili del Fuoco? Diciamo, innanzitutto, che sono figlio d’arte: in famiglia siamo tutti “pompieri”, fin da piccolo, insieme ai miei fratelli, il papà ci portava sempre in caserma, una struttura che per noi rappresentava la sala giochi dei giovani di oggi. Come è arrivato ad essere comandante dei Vigili del Fuoco di Gazzaniga? Alla scomparsa, nel 2003, del comandante Perini, dal comando generale mi veniva richiesta la disponibilità a reggere il comando di Gazzaniga, fin da subito. Beh, non ci ho messo molto a decidere e così ho accettato. Da quanti anni è impegnato in questa attività? Devo dire che ne ho fatta di gavetta, cioè di carriera. Ho iniziato molto giovane, appena ventenne, ormai nel prossimo mese di aprile sono ben 28 anni che svolgo questa attività, o meglio, questo servizio, e sempre con grande passione. Come si trova a dirigere i Vigili del Fuoco di Gazzaniga? Devo essere sincero: mi sono trovato bene fino a luglio 2007. Poi, sono sopraggiunti dei contrasti con parte del personale, che hanno un po’ incrinato i rapporti personali e di lavoro. Ovviamente, spero che siano contrasti passeggeri e che si risolvano al più presto, per il bene di tutti e, soprattutto, del servizio. Spieghi l’organico, i mezzi, le attività, gli obiettivi del corpo dei Vigili del Fuoco di Gazzaniga. Attualmente, siamo composti da 15 unità operative, cosi divisi: quattro capi-squadra, undici vigili del fuoco (di cui due donne). L’obiettivo del corpo è finalizzato al soccorso tecnico urgente verso le persone, innanzitutto. Ma anche, in seconda battuta, verso i beni comuni. Poi, grande attenzione alla prevenzione di eventuali incidenti che possono capitare sul territorio di competenza. Nel nostro servizio, disponiamo di una una “partenza eurocity”, dotata di tutte le attrezzature, una autobotte Mercedes, un pick-up con modulo, un fuoristrada con carrello. Inoltre, disponiamo di un poli-soccorso per interventi polifunzionali. Il nostro addestramento viene svolto alla domenica mattina, quando il personale è di turno. Ma l’addestramento non si ferma mai. Infatti, si frequentano corsi di specializzazione, organizzati dal comando, per far crescere e migliorare la professionalità e la competenza tecnica. Quali sono i rapporti con gli altri comandi? Noi operiamo in sinergia con il comando centrale di Bergamo, con il quale abbiamo ottimi rapporti. Ma altrettanto ottimi sono i rapporti con gli altri distaccamenti permanenti e volontari, con cui del resto operiamo spesso insieme. Quali gli interventi più drammatici e quali quelli più consueti? Sicuramente gli interventi dove sono coinvolte persone richiedono un’attenzione particolare. Ricordo che anche noi, come vigili del fuoco, abbiamo perso tragicamente un collega due anni fa, in un incidente durante un soccorso. Inoltre, devo dire che quelli che per noi sono degli interventi di routine, per la popolazione invece rappresentano dei veri e propri eventi. Qual è il bilancio 2008? Lo scorso anno, abbiamo effettuato 337 interventi, con varie tipologie, che ci hanno visto impegnati in migliaia di ore. Molte di più del 2007, con 209 interventi. Per la precisione, 28 sono stati compiuti con la sede centrale di Bergamo, 40 con il distaccamento di Clusone, 5 con Zogno, 2 con Treviglio e uno con Lovere. La causa principale delle uscite sono stati gli incendi (94), ma anche le chiamate per i danni provocati dall’acqua sono state molte, ben 53. T.P. |