FIORANO AL SERIO: “Piccolo Coro”, di nome ma non più di fatto |
Dalle sei voci che componevano il coro nel 1994, anno di fondazione, si è passati a 20 coristi Da quindici anni a questa parte è conosciuto in Valle Seriana e, più in generale, in tutta la provincia di Bergamo, come il “Piccolo Coro” di Fiorano al Serio, anche se oggi, valutato il numero dei componenti che lo costituiscono, tanto piccolo non è più. A precisare l’origine di questa particolare denominazione è l’attuale segretario del coro, Giuliano Moretti: “Nel 1994 ha preso forma e vita questo nostro coro, proprio qui a Fiorano al Serio – spiega Moretti – con sole sei voci. Le “timide” presenze hanno partorito di comune accordo l’idea di denominarsi e riconoscersi, da quel giorno, come Piccolo Coro”. Ecco quindi spiegato il motivo per cui un gruppo, che in realtà vanta origini ben più lontane nel tempo, sia ancora oggi richiamato all’attenzione degli appassionati della musica a cappella con il suo nome d’origine, nonostante i coristi abbiano raggiunto, con il trascorrere del tempo, il numero di 20. Il coro procede nella sua attività grazie alla passione per il canto condivisa dai componenti, tutti persone adulte; non esiste, infatti, alcuna ala giovane che faccia da appendice al lavoro dei coristi maturi: “Il nostro gruppo si autofinanzia da sempre – ha precisato Moretti – e per amore del canto e per il piacere di trascorrere insieme un po’ del nostro tempo libero, ci ritroviamo tutti, una o anche due volte la settimana, in una sala del centro sociale di Fiorano al Serio. Lì ci esercitiamo, ormai da diversi anni, guidati dal maestro Mario Maffeis, passando in rassegna il nostro nutrito repertorio musicale, che racchiude all’incirca quaranta spartiti”. Il coro, questo è bene precisarlo, ha fondate ragioni storico culturali alle proprie spalle, che consentono di definirlo uno dei cori storici della realtà provinciale bergamasca. Nel 1949, infatti, esisteva il “Coro Incas”, diretto dal maestro Milo Bordignon. Questa è stata la matrice musicale che ha fatto da calco alla successiva nascita del “Piccolo Coro”, Dall’Incas, infatti, il coro ha ereditato alcune voci, che nel tempo si sono ritrovate: con loro anche gli spartiti dei canti di derivazione popolare (italiani, ma non solo, francesi, tedeschi, spagnoli, slavi), che per necessità di acustica richiedono di essere elevati e ascoltati all’interno di una chiesa. “Il maestro Bordignon – precisa Moretti, che è stato a suo tempo componente del “Coro Incas” – decise ad un certo punto di lasciare il coro per andare a Milano a dirigere altri cori; per questo motivo il “Coro Incas” cessò di esistere e, sciogliendosi la vecchia compagine, per alcuni anni non si tennero più esercitazioni, esibizioni; e la tradizione, insomma, subì un’interruzione. Lo stacco e il distacco, però, non furono fortunatamente definitivi, visto che dal 1994, anno della ripresa dell’attività canora, anche alcune delle vecchie guardie, che cantavano nel coro originario, ricomparvero, desiderando la rinascita del coro a Fiorano al Serio. Oggi siamo attivi e comprendiamo persone che provengono da diversi paesi della nostra provincia; rimaniamo affezionati al repertorio per noi classico e tradizionale, quello che ci fa riconosce sempre comunque figli del “Coro Incas”, con l’aggiunta di canzoni religiose, alcuni cosiddetti “spartiti speciali”, tra i quali spiccano anche delle piccole preghiere di San Francesco. Cantiamo a cappella, senza alcun tipo di accompagnamento musicale, e non ci siamo mai misurati, per scelta unanime, con la tradizione corale alpina”. Nel corso dell’anno il coro si esibisce il Valle Seriana, ma non solo, in occasione delle diverse date scandite dal calendario sia sacro che profano, e anche in occasione di specifiche e particolari manifestazioni o iniziative. Il 4 gennaio scorso è rientrato a Fiorano al Serio da Carona, dove si è esibito in un concerto natalizio, con l’aggiunta di alcune canzoni tratte dal repertorio sacro degli “spartiti speciali”; e poi, come di tradizione, le date di febbraio che aprono la stagione 2009; quindi, i concerti di aprile per la Pasqua, quelli di maggio e i concerti estivi. Un coro, dunque, in grande spolvero, attivo e dinamico, con un ricco calendario per il 2009, che per questo motivo lancia ancora una volta un appello, per rintracciare nuovi coristi, di tutte le voci, al fine di potenziare la già nutrita compagine e aumentare la gamma dei brani del repertorio. Un coro, infine, tutto da ascoltare, nella sua completezza di bravura e tradizione. Gloria Belotti |