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COLZATE: LE BAMBINE E I BAMBINI DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA RACCONTANO Stampa

Mercoledì 17 dicembre scorso gli alunni hanno invitato i genitori per assistere a un semplice spettacolo preparato con l'aiuto delle loro insegnanti: la favoletta ecco come vogliono spiegarla i bambini della scuola dell'infanzia

Nicolino era un bambino che voleva un albero per addobbarlo. Il suo papà è arrivato con l'albero, prima l'ha tagliato. Gli uccellini e le formiche però devono cercare un'altra casa e non sono contente. Poi Nicolino ha detto: "Finalmente" e poi aveva detto al papà: "Lo dobbiamo addobbare", ma lui non poteva perché era molto stanco e dopo si è addormentato vicino al camino. Dopo ha detto: "Mamma, mamma addobbiamo l'albero", ma la mamma non poteva perché aveva l'ultima coperta da finire per chi aveva freddo. Allora ha deciso di provare ad addobbarlo con i suoi disegni. Poi si è addormentato vicino all'albero e dopo gli animali del bosco l'hanno addobbato loro con i cristalli di neve. Dopo gli hanno fatto anche dei regali: l'orso e il cervo un po' di forza, la volpe un po' della sua furbizia, gli uccellini una piuma per volare lontano con la fantasia, il lupo una fiammella, gli scoiattoli un sorriso vivace. Poi Nicolino si è svegliato e ha visto l'albero addobbato e ha chiamato la sua mamma e il suo papà. Dopo era contento perché gli avevano fatto dei regali che non si vedevano ma erano speciali.

Alcuni giorni dopo la festa è stata ripresa l'esperienza con i bambini, attraverso una discussione guidata dalle insegnanti. Ecco come si sono espressi:

- La festa era bella, mi è piaciuto il pupazzo di neve, perché noi lo costruivamo. Io facevo la bambina e mi è piaciuto.

- Mi è piaciuto il balletto dei mezzani che facevano i fiocchi di neve e il girotondo e poi A. che faceva lo scoiattolo.

- Mi è piaciuto fare la volpe perché dovevo parlare e dovevo dire: "l'addobbiamo noi l'albero". E poi mi è piaciuta A. che doveva fare la mamma

- Mi è piaciuta M. che diceva “noi gli regaliamo un sorriso vivace”.

- A me mi veniva da piangere perché volevo la mamma, però mi è piaciuto fare l'orso.

- Mi piaceva il boscaiolo che tagliava l'albero e a Nicolino ha portato l'albero.

- Mi è piaciuta A. che faceva il topo e poi diceva: “noi gli regaliamo un bel pezzo di formaggio”.

- Io sono stato contento di fare il lupo che diceva: “io gli regalo una fiammella da tenere nel cuore”.

- Mi era piaciuto fare l’uccellino perché io ho detto che gli regalavo una delle nostre piume.

- Per me è stato più bello quando cantavamo le belle canzoni.

- A me è piaciuta A. quando diceva dei cristalli di neve che erano luccicanti.

- Mi è piaciuto quando mi costruivano perché ero il pupazzo di neve.

- Mi è piaciuto fare l'agente forestale perché dicevo: "qui ci sono troppi alberi devi tagliare questo e questo."

L'insegnante poi chiede ai bambini se c'è stato qualcosa che a loro non è piaciuto:

- Non mi è piaciuto.

- Non mi è piaciuto quando ci truccavamo perché mi dava fastidio il trucco al naso.

- Non mi è piaciuto quando gli altri correvano e mi davano fastidio.

- Non mi è piaciuto quando dovevo stare dietro al palco e volevo vedere e invece non potevo.

- Non mi è piaciuto quando mangiavamo il panettone.

- Non mi è piaciuto quando gli altri correvano perchè davano fastidio alle orecchie.

- Non mi e piaciuto quando finiva la festa perché volevo che continuava.

- Non mi è piaciuto quando le mamme ridevano.

- Non mi è piaciuto quando mi truccavano perché mi dava fastidio.

- Non mi è piaciuto quando J. ha detto:"noi gli regaliamo una delle nostre piume per volare lontano con la fantasia".

A questo punto l'insegnante interviene per poter approfondire questa affermazione chiedendo: "Cosa vuol dire volare lontano con la fantasia".

- Vuol dire tenere in mente una parola.

- Vuol dire di volare veloce.

- Vuol dire di volare in un altro mondo.

- Vuol dire di volare lontano veloce.

- Io non lo so.

- Possono volare dove vogliono.

L’insegnate interviene chiedendo: “cos’è la fantasia”.

- Che pensa.

- E’ volare.

- E’ di trovare qualcosa.

- Parlare di un mondo lontano che non hai ancora visto.

- Vuol dire quando vai in un posto lontano, lontano che non hai mai visto.

 

 

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