…QUANDO IL SONNO DIVENTA UN PROBLEMA… |
“Quasi una persona su due sotto i cinquanta anni soffre di insonnia” L’insonnia non colpisce solo chi non riesce ad addormentarsi quando si corica o chi si sveglia precocemente durante la notte, ma anche chi lamenta disturbi del sonno o non si dimostra soddisfatto del proprio riposo. Il sonno non è uno stato passivo dell’organismo, il nostro cervello infatti mantiene attive (anche se in forma elementare) le percezioni sensoriali nelle diverse fasi del sonno, elaborando gli stimoli raccolti nell’arco della giornata, archiviando quelli importanti ed eliminando quelli superflui. Un buon riposo è necessario sia per il corpo sia per al mente; la privazione cronica del sonno accelera l’invecchiamento del cervello e reprime l’azione del sistema immunitario. L’insonnia si può manifestare sia attraverso al riduzione della quantità di sonno, sia attraverso una cattiva qualità del sonno. I sintomi possono comparire singolarmente o in associazione tra loro: difficoltà di addormentamento, risvegli notturni, difficoltà di riaddormentarsi. La durata del sonno è estremamente soggettiva, dipende dall’età, dal sesso e dallo stile di vita. Alcune regole per dormire meglio: - Evitare l’assunzione verso sera di sostanze eccitanti come tè, caffè, cola, ginseng, guaranà, limitando il consumo di alcool - Prediligere un pasto serale leggero perché i cibi grassi rallentano la digestione - Praticare attività fisica con regolarità durante la giornata evitando le ore serali - Controllare la glicemia, in quanto l’ipoglicemia può essere causa di risvegli notturni - Predisporsi a dormire quando si ha effettivamente sonno evitando di addormentarsi in luoghi diversi dalla propria stanza - Coricarsi possibilmente sempre alla stessa ora …e se non fosse sufficiente…come trattiamo l’insonnia? La terapia farmacologica non rappresenta l’unica scelta per il trattamento dell’insonnia, né tanto meno è considerabile come prima scelta. A lungo termine infatti, l’assunzione di farmaci dall’attività sedativa-ipnotica può comportare una serie di effetti collaterali: dipendenza fisica e psicologica, assuefazione ( necessità di aumentare le dosi per ottenere lo stesso effetto), difficoltà di concentrazione durante il giorno. Per contro è ormai nota e documentata l’efficacia della melatonina, eventualmente addizionata con oligoelementi dalle specifiche proprietà distensive come il magnesio o dai complessi fitoterapici. La melatonina è anche chiamata l’ormone del buio; ormone perché è una molecola prodotta dalla ghiandola pineale situata alla base del cervello; del buio perché la sua produzione è regolata dal ciclo luce/buio dell’ambiente. Le sue concentrazioni infatti aumentano rapidamente al diminuire della luce, raggiungendo il picco massimo tra le due e le quattro di notte. Le evidenze scientifiche attuali giustificano l’utilizzo della melatonina in un ampio range di disordini del sonno, quali per esempio: - Nei disordini del sonno primario, dove l’insonnia può essere causata da fattori come stress o assunzione di sostanze ecciatanti - Nei disordini del sonno secondario dove i soggetti insieme all’insonnia sviluppano disturbi mentali, ansie o malattie neurologiche - Per le persone anziane, in quanto la produzione intrinseca di melatonina diminuisce fisiologicamente con l’età, in quanto la ghiandola pineale calcificando ne produce sempre meno. Inoltre, nel soggetto anziano si registra un vero e proprio cambiamento del sonno: avviene il così detto sonno anticipato dove il soggetto ha sonno prima, ma tende a risvegliarsi presto compensando poi con le pennichelle pomeridiane il mancato sonno profondo della notte - Anche nei jet-lag il fenomeno risultante da viaggi aerei attraverso zone con differente fuso orario, la melatonina si è dimostrata risolutiva perché in grado di risincronizzare il ritmo circadiano. La melatonina è efficace di per sé nel trattamento dei disordini del sonno ma è ancora più efficace ed incisiva se rafforzata da specifiche piante dalle proprietà sedative quali la magnolia, l’escolzia e il rosolaccio. La Magnolia estratto dalla corteccia della magnolia è nota per le particolari proprietà rilassanti e sedative. L’Escolzia o papavero giallo della California è in grado di diminuire notevolmente il tempo di addormentamento , di migliorare la qualità e la durata del sonno. Il Rosolaccio o papavero rosso è da sempre conosciuto come sedativo e calmante del sistema nervoso centrale, usato per le turbe minori del sonno grazie anche al fatto che la sua azione sedativa è esente da effetti collaterali. |