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Un’uscita all’auditorium di Albino Stampa

Martedì 12 e Giovedì 14 Ottobre noi di 4^ e la classe 5^, siamo andati all’Auditorium di Albino per parlare dell’Unicef, un’associazione che protegge i diritti dei bambini. Ha parlato Ermanna Vezzoli, la presidentessa dell’Unicef di Bergamo, che ci ha raccontato come stanno i bambini di Haiti colpiti dal terremoto. Ci ha mostrato un video che faceva vedere moltissime vittime, pensate che sono state più di 220.000.

Ha parlato anche dei cinque diritti dei bambini: avere una casa per dormire, avere cibo da mangiare, una scuola per imparare, studiare e giocare.

L’Unicef, per aiutare i bambini ha scritto la Convenzione dei diritti dei bambini, firmata da 193 stati il 20 Novembre 1989.

Molto interessante è stato quando ha parlato del magazzino che serve da deposito, dove l’Unicef raccoglie tutto il materiale da inviare poi nelle zone di bisogno. Si trova a Copenaghen, in Danimarca e proprio da lì partono i convogli che raggiungono le varie parti del Mondo.

L’Unicef ha persino inventato una pastiglia che purifica l’acqua, rendendola potabile quando non lo è, inoltre come cibo, consegna alle popolazioni colpite da catastrofi, le scatolette di legumi, perché sono molto nutrienti, già pronte, senza bisogno di cottura, proprio adatte a zone dove tutto manca, dove non c’è più nulla !!!!

Molti sono i volontari che si prestano ad aiutare l’Unicef nelle diverse situazioni: sono stati moltissimi coloro che hanno dato una mano per vaccinare i bambini di Haiti.

Il primo diritto che l’Unicef ha scritto è quello di vivere, ma alcuni bambini muoiono per la malaria: una gravissima malattia provocata dalle punture delle zanzare. L’Unicef compra delle zanzariere per riparare il più possibile le popolazioni. Dovremmo impegnarci a rinunciare a qualcosa e sostenere l’Unicef. Noi bambini, infatti, abbiamo pensato e deciso di chiedere qual cosina in meno per noi a S. Lucia e di raccogliere giorno per giorno i nostri risparmi per regalare qualche zanzariera a chi ne ha bisogno ed è meno fortunato di noi.

Alla fine ci siamo salutati, ci siamo incamminati verso la scuola e per tutto il tragitto ho pensato che quest’avventura è stata la più bella di tutte e mi è venuta voglia di donare.

Federico Genta per la classe 4^

 

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