Un fine settimana all’insegna del picapréde |
La mostra si è tenuta ad Abbazia dal 30 ottobre scorso al 1° novembreSiamo ad Abbazia, in una sala parrocchiale, al piano terra è allestita una mostra. Il curioso allestimento sfugge, esaltandola, a una tradizione sobria, dove persone e cose hanno un nome, una professione, un senso. Dal nero di alcuni parallelepipedi spuntano, venendoci incontro, alcune pietre, rivelate, fatte sbocciare da Ruggero Bortoletti: il picapréde.Ancora una volta la sobrietà di queste genti e il pane amaro che le ha nutrite, sottolineano il valore concreto del fare, infatti il picapréde è colui che picchia la pietra: lo scalpellino. Altrove direbbero lo scultore, ma qui è il picapréde. Ruggero Bortoletti, è nato qui, dove il nonno paterno, rientrato dalle Americhe, acquista un terreno da cui verrà estratto il marmo S. Benedetto, e dove il nonno materno, scalpellino di Gorlago, si stabilisce per lavorare nelle cave. La cava, la Svizzera, il Cotonificio Honegger, poi finalmente un piccolo laboratorio di marmista, dove Ruggero incontra la “forma” della pietra, il piacere arcaico del plasmare la materia per ricavarne oggetti inizialmente utili, e poi via via verso forme di utilità dedicate allo spirito e al piacere della forma. Guardando i suoi lavori esposti, per lo più realizzati con il marmo S. Benedetto qui estratto, viene naturale avvicinarsi e lasciare scorrere con voluttuosità la mano su di essi, avvertendo l'alternarsi materico delle superfici e il ritmo delle forme. L'esperienza visiva di fronte a questi lavori cede il passo a quella tattile, tesa a riconciliare il nostro essere con una dimensione ormai per lo più smarrita. E' con il tatto, ad occhi chiusi, che si dilata il piacere della forma, sapientemente “aiutata” a rivelarsi dalla mano, ma ancor di più dal cuore di Ruggero Bortoletti. La mostra, che ha visto la partecipazione di molti cittadini albinesi, è stata organizzata dal Gruppo Valle del Lujo in collaborazione con il Museo Etnografico della Torre di Comenduno, e si inserisce in una serie di iniziative che intendono promuovere l'incontro e la cultura sul territorio e del territorio. Occasioni come questa, trasformano il luogo espositivo in una grande piazza. Si favorisce così l'incontro e lo scambio di opinioni, di impressioni e idee, che ridanno corpo a una dimensione spirituale non sempre praticabile. All'inaugurazione è intervenuto il Prof. Beniamino Piantoni che ha proposto una lettura critica del lavoro di Bortoletti, il quale è stato coadiuvato da Flaviana Cugini, che in qualità di coordinatrice del Gruppo valle del Lujo ha illustrato ai presenti la particolarità delle pietre S. Benedetto e S. Giorgio estratte in località Valottella sopra Abbazia tra il Pizzo Pelsino ed il Fellongo. Gruppo Valle del Lujo |