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Presentato il piano di recupero Honegger Stampa

Pubblico delle grandi occasioni, il 20 ottobre scorso, presso l’auditorium comunale Città di Albino. Del resto il tema era di stridente attualità e di strategico sviluppo: l’accordo di programma finalizzato all'apertura di strutture polifunzionali commerciali-terziarie sull’area Honegger-Zambaiti, al confine fra i Comuni di Albino e Nembro. Nello specifico, la Direzione Generale Commercio, Turismo e Servizi della Regione Lombardia, quale autorità procedente in materia di VAS per l'accordo di programma in oggetto, ha deciso di organizzare un forum, aperto al pubblico, per avviare un confronto con i cittadini sul progetto di recupero produttivo del comparto industriale Cotonificio Honegger s.p.a., su un’area posta fra i Comuni di Albino e Nembro. E il pubblico, come detto, non è mancato. Anzi, era notevole.

In avvio dei lavori, è stato presentato il progetto, presenti gli assessori all'Urbanistica dei due paesi seriani, i rappresentanti della Direzione generale regionale del Commercio e del Territorio e Urbanistica e gli stessi estensori del progetto.

L'obiettivo principale, sul quale staremo molto attenti come amministrazione comunale, è quello di garantire la rioccupazione del personale Honegger e l'occupazione di nuovi addetti – ha affermato l'assessore all’Urbanistica di Albino Silvano ArmelliniPuntiamo, cioè a salvare i posti del cotonificio e a crearne di nuovi. Ora, parte il confronto aperto con la cittadinanza, ma il compito di decidere spetta comunque alle istituzioni”.

A spiegare, poi, nei dettagli, il progetto Hi-Tex campus è intervenuto l’arch. Marco Camplani. “Il progetto punta alla riqualificazione e al rilancio del comparto produttivo tessile del cotonificio (97.000 metri quadrati): sono previste la ristrutturazione del sito produttivo Honegger, la ridefinizione del piano produttivo delle attività strategiche del cotonificio, l'implementazione delle potenzialità ad alto profilo tecnologico, la riqualificazione e la valorizzazione dello storico complesso produttivo e la riconversione di alcuni manufatti periferici trasformati a destinazione commerciale”.

Un intervento strategico, per le comunità dei due Comuni. L'area in questione si trova tra Nembro e Albino, delimitata dal tracciato Teb, dalla strada provinciale 35, dalla nuova 671 e dalla bretella di collegamento. Un aspetto importante del progetto è la connessione con il centro storico di Albino, lungo via Mazzini.

Nell'area in territorio di Albino – ha continuato Camplani - si realizzeranno due medie strutture da 125 metri quadri ognuna, mentre all'attività produttiva rimarrà riservato uno spazio di circa 29.000 metri quadrati e altri 4.500 sono destinati ad attività ricettive, di servizio, direzionali e ludiche. L'edificio commerciale previsto in territorio di Nembro, sviluppato su due livelli, avrà un corpo a destinazione commerciale con superficie coperta di 12.000 metri quadrati, altezza di 5,20 metri e un corpo con destinazione terziaria soprastante di 1.000 metri quadrati. Il fronte sud, prospiciente il tracciato Teb, sarà rivestito da una parete ventilata costituita da pannelli fotovoltaici”.

Molti elementi del contesto ambientale attuale verranno mantenuti: la roggia Seriola (verranno rifatti gli argini e ripiantumati) e alcuni ippocastani lungo la strada provinciale 35, l'edificio del convitto, le scuderie e il nucleo produttivo originario.

Il nuovo centro commerciale sarà raggiungibile da quattro accessi: due lungo la bretella di collegamento tra le strade provinciali che conducono al parcheggio interrato (da 1.100 posti) e due lungo la strada provinciale 35. Previsto anche un ampliamento della rete ciclopedonale lungo la vecchia provinciale, che permetterà di collegarsi alla ciclovia della valle Seriana.

Fin qui la presentazione. A seguire gli interventi del pubblico, costituito soprattutto da amministratori, rappresentanti di associazioni e di categoria, che hanno evidenziato perplessità in merito a due punti: impiego e viabilità. Senza dimenticar alcune sottolineature sulle scelte politiche, fatte dai Comuni di Nembro e Albino, che hanno portato a questo risultato progettuale.

Queste alcune domande. Ma l'obiettivo della rioccupazione di lavoratori del cotonificio sarà raggiunto? E’ vero che i lavoratori previsti negli accordi con la proprietà si stanno riducendo di numero? Tutta questa operazione porterà ricadute negative sulla viabilità della valle? Ma questo fiorire di centri commerciali non nasconde il rischio di un danneggiamento per i negozi di vicinato, ma anche per le attività commerciali di paesi anche limitrofi come Pradalunga?

Qualche rassicurazione in merito è giunta da Angelo Straolzini, tecnico che si è occupato dello studio di impatto commerciale. “La nuova struttura creerà 250-300 posti di lavoro, senza considerare l'indotto, a fronte di una possibile perdita di 200-250 unità, con un saldo comunque positivo di 70 posti. Inoltre, si deve considerare che la nuova struttura andrà a intercettare quella clientela che oggi si reca in altri centri commerciali posti fuori dall'area seriana”.

Gianluigi Facchinetti

Pronto il piano industriale

In merito al giustificato scetticismo manifestato da alcuni interventi durante il forum pubblico sul piano di recupero Honegger, è giusto informare i lettori di Paese Mio che proprio a fine ottobre si è svolto a Bergamo, nella sede di Confindustria, un nuovo incontro tecnico sul progetto Honegger, tra azienda e sindacati. In quella sede, l'azienda ha presentato nei dettagli il piano industriale che aveva già illustrato a grandi linee in altri incontri. Ebbene, è emerso che “il Cotonificio Honegger si attesterà a 131 posizioni lavorative, con la possibilità, ma è da valutare che, con il ricorso al part-time, il numero delle persone corrispondenti possa aumentare (d'altronde, nell'area produttiva già oggi ci sono più di 100 part-time)”.

Numeri non del tutto nuovi: erano nell'aria. Ma, in quella sede sono stati confermati con una dichiarazione dell'azienda che è stata poi trasmessa ai Comuni di Nembro e Albino per procedere sull'accordo di programma per la riconversione di una parte dell'area.

L’azienda si ritroverà ora con i sindacati il 16 novembre prossimo, sempre nella sede di Confindustria e in quella data si entrerà nel merito quantitativo del piano industriale. In quella sede, poi, verrà consegnata la bozza tecnica di richiesta di altri due anni di ammortizzatori sociali, che diventeranno fondamentali alla scadenza della cassa in deroga prevista alla fine di quest’anno. Infatti, dopo la sigla dell'accordo di programma previsto per febbraio-marzo 2011, i dipendenti dovranno ancora attendere almeno altri 18 mesi di cantiere per la riconversione commerciale per poter ricominciare la nuova attività.

Ovviamente, i sindacati punteranno su due aspetti: due anni di cassa speciale e crescita del numero di assunti.

G.F.

 

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