I restauri delle opere lignee nella Chiesa di S. Bartolomeo |
Più di trent’anni fa nell'autunno del 1977, venivano recuperate in circostanze fortuite quattordici sculture lignee provenienti dalla chiesa di S. Bartolomeo, tra cui le sette sculture del prezioso e raro polittico dello scultore di origine milanese Pietro Bussolo (1496- 1497). Il furto risale al febbraio del 1976. Dopo il ritrovamento si decise di depositare tutte le sculture lignee che componevano il polittico e anche l'altare ligneo seicentesco nei depositi della Curia.
Ad Albino venivano lasciate, prima nell'abitazione del parroco, e poi nelle Raccolte Civiche di Storia e Arte, cinque sculture che ornavano l'altare ligneo seicentesco (quattro angeli e un Cristo benedicente). La ricomposizione e il restauro delle due opere, sia del Polittico di Bussolo che dell'Altare ligneo seicentesco è tuttora in corso. Alle difficoltà di reperire fondi per il restauro, si sono aggiunti la dispersione delle opere e i conflitti di competenza. Questi restauri, così come l'intervento complessivo sull'edificio, hanno subito negli ultimi 15 anni ripetute interruzioni nei programmi dell'Amministrazione comunale. Quattro anni fa, il Museo Diocesano Bernareggi, consapevole del valore delle opere del Bussolo, decise di commissionarne il restauro alla bottega di Luciano Gritti. Il restauro si collocava nell'ambito di un importante progetto di recupero e valorizzazione delle sculture lignee dei musei della Rete diocesana (Bergamo, Gandino, Alzano, Romano di Lombardia). Fu così che riemerse la questione della proprietà e della corretta appartenenza delle opere, nella consapevolezza che le sculture andavano riposizionate ad Albino nella loro cornice originaria, l'ancona dipinta collocata nella Chiesa di S. Bartolomeo. Con l'Amministrazione Rizzi ripresero così sia il progetto di recupero conservativo della chiesa che il restauro delle opere lignee. Nel 2008 l'Amministrazione comunale commissionò il restauro della cornice allo stesso Luciano Gritti, con evidenti intenti di mantenere uniformità nell'intervento, rispetto al restauro in corso delle sculture. L'ancona dorata è frutto della collaborazione dello scultore milanese con la locale bottega dei Marinoni, ai quali si attribuiscono le parti pittoriche nella predella (cfr. Chiara Paratico, La bottega Marinoni, pagg.70-71). Di recente, marzo 2010, la nuova Amministrazione, guidata da Luca Carrara, ha affidato anche il restauro delle cinque sculture depositate presso le R.C.S.A e dell'altare ligneo seicentesco. La procedura di gara ha portato all'affidamento al consorzio Art Point. Oggi, finalmente, con il restauro ultimato della cornice, esemplarmente condotto da Luciano Gritti, si può affermare che si è raggiunta una prima fondamentale tappa di questa complessa storia conservativa, che potrà dirsi del tutto compiuta solo allorché saranno riposizionate nell’ancona le sculture fino ad oggi ‘musealizzate’, da troppo tempo in attesa di tornare nella loro sede d’origine. I tempi per tale ricongiungimento sono ormai maturi. I lavori nella chiesa di San Bartolomeo, anch’essa al centro di ripetuti tentativi di recupero architettonico che si sono susseguiti nei decenni passati, sono finalmente in via di conclusione. Il restauro dell’importante edificio rinascimentale e soprattutto le garanzie offerte dall’installazione di impianti di sicurezza e di climatizzazione idonei alla conservazione delle opere, costituiscono una realtà acquisita per concretizzare la possibilità della ricomposizione del Polittico con le opere di Bussolo, capolavoro Cinquecento lombardo. Amalia Pacia e Marialuisa Madornali della Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici di Milano la prima e responsabile del servizio cultura, la seconda |