Quattro chiacchiere con… |
Monia Carrara Tutti conosciamo ormai l’assessore Carrara. Dopo un anno di mandato amministrativo, tutti noi abbiamo avuto occasione e modo di incontrarla, in consiglio comunale o in assemblee pubbliche, o ancora durante manifestazioni e cerimonie di premiazione. Assidua la sua frequenza alla vita amministrativa e, quindi, forte la sua visibilità, che rimanda spesso al ruolo e alle funzioni del suo assessorato, nel tentativo di capire quali sono i suoi margini di competenza e di manovra. Ebbene, la redazione di Paese Mio, proprio per sondare la natura dell’assessorato alla Valle del Lujo e alle frazioni albinesi, ha intervistato direttamente l’assessore Monia Carrara, per offrire così ai cittadini albinesi un servizio di informazione puntuale e significativo. Intanto, qualche notizia personale. L’assessore Monia Carrara ha 36 anni ed è di Vall’Alta-Fiobbio. Nel 1995 si è diplomata presso l’Università di Pavia in Igiene Ambientale e del Lavoro, e da 13 anni lavora nell’area di Ricerca & Sviluppo di una azienda chimica, presso la quale è attualmente impiegata. Nel 2004 si è laureata anche presso l’Università degli Studi di Bergamo, in Scienze dell’Educazione, e ha collaborato con la stessa come tutor al corso di perfezionamento sulla progettazione e gestione dei servizi della prima infanzia e per la promozione delle culture per lo sviluppo nel territorio. E’ stata cultore della materia fino al 2008. Le piace e continua ad occuparsi di infanzia, genitori e formazione. Perché un assessorato alla Valle del Lujo e alle frazioni albinesi? Credo sia evidente la necessità di un progetto specifico per la Valle del Luio, che tenda a definire ipotesi di sviluppo, che ripari i danni… e cerchi soprattutto di prevedere e di rispondere contemporaneamente alle urgenze e ai bisogni qualitativi dei cittadini di questa peculiare porzione di territorio. Ma l’assessorato guarda e punta anche verso la costruzione di un rapporto tra frazioni e Amministrazione: l’ho spesso definito il legante, il legame tra il vivere quotidiano e il governare. C’è stata l’intuizione in campagna elettorale, ma in questo primo anno di amministrazione ne ho avvertito tutta la forza del bisogno. Quali le iniziative ed i progetti messi in campo per la Valle del Lujo? Innanzitutto, è stato necessario, quanto decisivo, fare una “fotografia del reale”, passando attraverso diverse mappature…dalle cose semplici come i cestini per i rifiuti, agli aspetti complessi come alcune situazioni di viabilità. Da qui ho realizzato una verifica, spesso di dettaglio, sulle condizioni di reti di acqua e fognatura; studio della rete viaria in più contesti di frazione; una raccolta di dati puntuali sulle manutenzioni straordinarie che ha coinvolto in modo trasversale i miei ricevimenti, le segnalazioni dei consiglieri e dei cittadini, sopralluoghi che hanno richiesto sovente l’intervento dell’ufficio tecnico e della Nord Servizi Comunali. Questo ha offerto un quadro decisamente completo, che mi ha aiutato a ordinare le priorità. Con la stessa modalità si sta affrontando il grosso e annoso problema trasporti e pensiline. La Valle ha bisogno di cura e attenzione territoriale ma non solo…i ricevimenti in Valle mi hanno fortemente segnalato alcune situazioni già conosciute, mai affrontate, come la questione degli anziani, il grande tema dell’adolescenza…Dal territorio alla cittadinanza, dalla cittadinanza al territorio: l’assessorato si sposta costantemente sull’uno e sull’altro fronte da interpretare sempre e necessariamente insieme. Quali le modalità di approccio? Intanto le assemblee: hanno offerto in molte occasioni il dialogo con l’Amministrazione (in Valle ne abbiamo realizzate ben cinque!), la possibilità di fare domande, di partecipare, di suggerire. Davvero sono state molto, molto partecipate, e la cosa non può che avermi fatto piacere: è la direzione a cui tendo. Per costruire dialogo e partecipazione occorre promuovere e offrire occasioni di condivisione, di presa di responsabilità e senso civico. Albino è una realtà raccolta in otto frazioni più il centro stesso: è dunque una realtà complessa dove credo ci sia molto bisogno di lavorare sul senso di appartenenza, pur salvaguardando le identità, spingersi oltre, per evitare che le frazioni si sentano “isole” lontane dall’attenzione dell’amministrazione, da servizi, eventi, manifestazioni . Questo probabilmente faciliterebbe il poter lavorare agilmente su più fronti con minori dispendi di energie e…forse con molta più soddisfazione. Per favorire tutto questo, in prospettiva quindi ci sono i comitati di frazione, i ricevimenti dedicati, e gli appuntamenti con le assemblee che via via vorrei diventassero consuetudine. E’ possibile tracciare un bilancio del suo primo anno di assessorato? E’ stato un anno pesante di lavoro, davvero intenso, e di studio e approfondimento di argomenti, fra i più svariati, di ricerca di dati (ad esempio, in Comune non esisteva un inventario-censimento aggiornato di spazi e locali di proprietà dello stesso e di coloro che ne usufruiscono); conoscenze e dettagli indispensabili per fare scelte concrete, ma di senso. L’ascolto, l’essere tra la gente nelle frazioni, mi ha offerto un’altra prospettiva, che mi aiuta a raccogliere disagi, ma anche quelle storie di vita che caratterizzano il nostro territorio, come ricco di persone e di pensieri. L’esperienza del coinvolgimento di un gruppo di cittadini della frazione, nel definire la sistemazione della piazza di Vall’Alta è stato un esempio confortante. E’ la mia prima, appassionante, esperienza politica con un assessorato tutto nuovo che sta crescendo, sostenuto e accompagnato dal grosso lavoro anche degli uffici comunali. Quali i rapporti con le realtà associative che operano in Valle del Lujo e nelle frazioni albinesi? Forte è la presenza delle realtà sportive oratoriali e non, un po’ meno quelle culturali, sebbene ci sono pulsioni e spinte: questo davvero è un bel segnale…Gli “amici di casale” ne sono un esempio. Ci sono però anche gruppi di persone che pur non essendo costituiti in associazioni sono punto di riferimento e aggregativi: penso alla scuola di canto della Valle, penso alla compagnia teatrale di Fiobbio. L’idea che la gente si incontri, che cooperi insieme x progetti e finalità sono risvolti a cui mi piace tendere valorizzando e coinvolgendo ciò che c’è e.…che vorrà nascere. P.S. |