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Manovra correttiva del governo (DL 78/2010): drammatiche le ricadute sugli enti locali e sui cittadini Stampa

(ALBINO: - 529.000 Euro nel 2011, - 850.000 Euro nel 2012)

La manovra economica recentemente approvata dal Governo produrrà, se verrà confermata dal Parlamento, pesantissime ricadute sugli Enti Locali e sul nostro Comune, compromettendo pesantemente sia la quantità e qualità dei servizi offerti ai cittadini, sia gli investimenti a supporto della critica situazione economica ed occupazionale che stiamo vivendo.

E’ una manovra che chiede pesanti sacrifici ai territori, calata dall’alto, senza un minimo criterio selettivo che porti a distinguere chiaramente i luoghi degli sprechi da quelli dove le risorse vengono gestite con efficienza ed oculatezza.

Come se non bastasse, ogni forma di autonomia locale viene ulteriormente mortificata nei fatti, mentre a parole si continua a parlare di federalismo fiscale, di responsabilità degli amministratori, della centralità che devono avere gli enti locali nel rapporto diretto con i cittadini, con i loro bisogni ed attese.

A farne le spese saranno i cittadini che più di altri si misurano con le difficoltà che la crisi economica impone anche nella nostra valle e nel nostro comune.

Ai tagli diretti agli enti locali vanno aggiunti i “tagli indiretti”, ossia quelli che colpiscono i cittadini a causa degli interventi della manovra sulle Regioni e sulle Provincie.

La reazione dura e negativa degli enti locali e delle Regioni, in testa il Governatore della Lombardia Roberto Formigoni, danno la misura di quello che sta accadendo.

Il taglio secco del 10% della spesa dei Ministeri (nell’ambito delle spese rimodulabili), i pesanti tagli ai trasferimenti alle Regioni (in Lombardia, oltre 600 milioni di euro in meno), e alle Provincie, produrranno un drastico taglio indiretto dei trasferimenti ai Comuni, in particolare sul settore Welfare (si pensi solo ai trasferimenti per la 328, già ridotti nel 2010 del 50%, senza considerare l’ulteriore manovra correttiva). A ciò vanno aggiunti i tagli ai servizi in Lombardia:

trasporto pubblico locale: - 283 milioni di euro incentivi alle imprese: - 121 milioni di euro edilizia residenziale pubblica: - 83 milioni di euro viabilità: - 50 milioni ambiente: - 36 milioni agricoltura: - 33 milioni sanità: - 20 milioni

I Comuni nel loro insieme dovranno partecipare alla manovra per 1,5 miliardi nel 2011 e 2,5 miliardi nel 2012.

Per i Comuni questa manovra si aggiunge a quella già fissata dalla legge 133/2008 che per l’anno 2011 ammonta a 1,8 miliardi di euro (quindi totale 2011: 1,8 + 1,5 = 3,3 miliardi di riduzioni per i Comuni).

A questi si aggiungono 4 e 4,5 miliardi (2011 e 2012) di riduzioni per le Regioni a statuto ordinario, e 300 e 500 milioni di euro per le Province.

I tagli stimati per il Comune di Albino (dati ANCI-IFEL) ammontano a:

- 529.000 Euro nel 2011

- 850.000 Euro nel 2012

Si tratta di somme che ad oggi vengono impiegate per i servizi ai cittadini.

Se si aggiunge che parte della spesa corrente del Comune di Albino (in particolare per le manutenzioni ordinarie) viene da anni finanziata con l’utilizzo degli oneri Oneri di Urbanizzazione, il quadro rischia di diventare drammatico.

Dettaglio introito oneri urbanizzazione: anno 2007: euro 1.711.450 anno 2008: euro 902.576 anno 2009: euro 718.098 anno 2010 (al 30 giugno): euro 410.000

Si tratta, in conclusione, di una manovra centralista che:

- non tiene in considerazione gli sforzi fatti negli anni dagli enti locali;

- non distingue tra enti virtuosi ed enti spendaccioni;

- rischia di portare al collasso i Comuni;

- mette le mani nelle tasche dei cittadini, in particolare di quelli più deboli, attraverso la drastica riduzione dei servizi prestati dagli enti locali;

- non mette 1 euro sugli investimenti, in una fase di forte crisi economica,occupazionale e sociale, e non permette ai Comuni di realizzare opere, anche con risorse proprie a disposizione.

I tagli delle Provincie, inizialmente previsti, sono spariti.

La manovra è in aperta contraddizione con il processo di attuazione del federalismo fiscale: nessuna concertazione preventiva con gli enti locali degli obiettivi di finanza pubblica, cancellazione della premialità per gli enti virtuosi, insostenibilità del blocco totale dell’autonomia impositiva. E sulla cosidetta Service Tax ad oggi solo semplici e ridondanti dichiarazioni di impegno.

Il Governo ha giustificato la necessità della manovra sull’onda della crisi finanziaria della Grecia. In realtà vengono al pettine i nodi della politica economica di un Governo che ha dissipato risorse (abolizione ici prima casa, Alitalia, detassazione straordinari, trasferimenti straordinari a Comuni “amici” come Catania e Palermo), e ha affrontato la crisi con un approccio immobilista.

La situazione impone la responsabilità di effettuare sacrifici, ma bisogna finirla di chiedere sempre a chi ha già fatto la sua parte.

Inoltre sarebbe necessario modificare il tanto famigerato Patto di Stabilità, per permettere agli enti locali di ripartire con gli investimenti, volano necessario per superare la crisi e ritornare a crescere.

I tagli sono reali, cosi come i problemi della nostra gente, mentre le promesse, fin’ora, hanno consumato tanto inchiostro e tanta propaganda.

Roberto Benintendi

Assessore Economia, Commercio e Partecipazioni Societarie.

 

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