Lettera al direttore |
Giù le mani da Piazzo (un conosciutissimo slogan dalla sinistra albinese) ma dal Monte Misma NO?! Tutti i cittadini di Albino e non solo avranno almeno una volta rivolto lo sguardo verso il M. Misma in particolare il versante che guarda la nostra bella cittadina e avranno senz'altro notato quell'atroce smembramento di materiale calcareo che la ditta che ha avuto dalla Provincia di Bergamo gli appalti estrattivi con tutte le modifiche e proroghe (ltalcementi) ha prodotto sulla sopraccitata montagna. Io mi chiedo e dico le necessità post-belliche urgentissime sono finite per fortuna da ormai 60 anni, pertanto dato che la Provincia di competenza ha autorizzato l'estrazione, perché non si è scavato nella valle dei "Prigionieri" (Plinio docet c.a 30 d.c.) e non sulle pendici del Misma. Non bisogna essere dei geologi per capire che la pietra calcarea per ricavarne cemento è uguale su tutto il comprensorio del Misma. Ricordo anche al consigliere comunale Nodari, estensore dell’articolo apparso su Paese Mio di Albino N. 72, che la Valle dei Prigionieri confina fra Pradalunga e Albino e non è sulle pendici del Misma (prima di scrivere informarsi bene!). Sta benissimo salvaguardare il polmone verde di Piazzo e in particolare gli abitanti di Via F.lli Cervi (detta la Stalingrado di Albino, chissà perché) ma per cortesia anche il Misma, che per noi albinesi è la nostra montagna, è da salvaguardare, anche se sembra ormai una grossa gruviera con ferite indelebili (cavi). L'amministrazione comunale di Albino con l'assessorato competente poteva intervenire sulla Provincia e su Italcementi per spostare se non ai potevano sopprimere gli scavi. Sono curioso di vedere i risultati del recupero ambientale dato che sono ancora ben visibili gli scavi estrattivi effettuati nel dopoguerra. Un cittadino di Albino Rispondo in prima battuta all’osservazione sulla mia presunta disinformazione. La località interessata dalla cava Italcementi, attualmente in fase di chiusura definitiva, è individuata nella Valle dei Prigionieri dal Piano Cave della Provincia di Bergamo approvato nel 2008 dalla Regione Lombardia. Al lettore segnalo che la sponda orografica destra della valle in questione fa parte a tutti gli effetti delle pendici del Misma e la cava è situata in corrispondenza dell’imbocco della stessa. Il toponimo “Valle dei Prigionieri” compare per l’ultima volta nella cartografia ufficiale IGM 1:25000 del 1891; nella carta IGM del 1954 lo stesso luogo viene indicato con il nome di “Val Sbardellata”. Peraltro il nome risulta ancora utilizzato a livello locale, come si può evincere dall’opuscolo “I sentieri del Misma” di Mario Valoti (disponibile anche sul sito del Comune di Pradalunga) in cui la valle è segnalata con il nome di “Valle dei Prigionieri” e così pure nel libro sulle pietre coti “Dalla cava alla campagna” di Franco Nicefori (2002). L’autorizzazione alla ripresa dell’attività estrattiva da parte della Italcementi è stata rilasciata già nel 2002 (sotto l’Amministrazione Cugini) dalla Provincia di Bergamo per un volume massimo di 100000 mc; i termini sono stati poi prorogati fino al 31.12.2010 in quanto l’azienda ha iniziato effettivamente i lavori di escavazione solo nel 2008. La scelta di Italcementi di non sfruttare la cava più a monte, contrariamente a quanto afferma il lettore, è determinata proprio dalla composizione del materiale che presenta un minor grado di purezza per la produzione di cemento Portland (le rocce appartengono in questo caso al settore merceologico delle marne e non dei calcari) Da ultimo ricordo che il Monte Misma è stato inserito nel progetto di riqualificazione dei sentieri promosso dall’attuale Amministrazione Comunale: oltre alla manutenzione e al ripristino dei sentieri esistenti, si intende creare una nuova via in quota che consenta di creare un percorso ad anello per valorizzare sia gli aspetti prettamente naturali sia le evidenze antropiche di maggior rilievo (incluse le miniere e le cave dismesse) Ing. Gianpietro Nodari Consigliere Per Albino Progetto Civico |