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Al palio di Città Alta...io c’ero! Stampa

L’Associazione Storica Medievale Culturale “Città di Albino” è stata invitata, a fine maggio, a presenziare alla giornata conclusiva della tre giorni di festa

Ebbene, è proprio il caso di dirlo. E’ solo da due anni che calca le strade della Bergamasca, ma l’Associazione Storica Medievale Culturale “Città di Albino” è già una realtà consolidata e affermata. Nata nel 2008 sulle ceneri del Gruppo Storico di Desenzano al Serio e Comenduno, idea geniale di Alessandro Persico, che fece con grande successo le sue prime apparizioni alla sfilata storica “Festa in Rocca” in quel di Urgnano e alla festa “Alla corte dei Suardo”, a Bianzano, l’Associazione Storica Medievale Culturale “Città di Albino”, guidata dal presidente Angelo Milesi, dal segretario Alessandro Persico e dal vice-presidente Valter Brunetti, ha staccato recentemente il biglietto di associazione prima della classe. Infatti, dopo essere stati visionati e apprezzati lo scorso anno a Mapello, Urgnano, Bianzano, Bonate Sotto, Borgo Palazzo (Bergamo), il gruppo albinese ha vissuto un momento di grande notorietà durante il recente Palio di Città Alta, quando è stato invitato a presenziare con i suoi armigeri, cavalieri, sbandieratori, musicanti, tamburini e chiarine alla giornata conclusiva della tre giorni di festa, svoltasi a fine maggio. Un’occasione di grande visibilità per il gruppo albinese, un palcoscenico privilegiato, certamente unico, come la Cittadella, la via Corsarola, Piazza Vecchia, il cuore nobile di Bergamo. E qui, in questo teatro a cielo aperto, ambito da tanti gruppi e associazioni che come loro fanno rievocazioni e ricostruzioni storiche, l’Associazione Storica Medievale Culturale “Città di Albino” ha fatto la primadonna, la protagonista indiscussa del pomeriggio di festa. Il tutto arricchito da un grande consenso, di critica e di pubblico, maturato dopo un’esibizione esemplare, una sfilata attenta nei particolari, ben orchestrata e illustrata nei vari passaggi e quadri d’ambiente. E alla fine sottolineata da lunghi applausi e apprezzamenti.

E’ stato veramente bello – spiega il segretario Alessandro Persico – E’ la nostra consacrazione, dopo appena due anni di attività. Bergamo ci ha cercato, gli organizzatori del palio ci hanno chiesto di essere della partita, proprio per un evento che per loro significava molto, il rilancio di Città Alta. Essere stati scelti, fra tanti gruppi che operano in Bergamasca, per rilanciare, non dico una città o un paese qualunque, ma addirittura la Città Alta di Bergamo, è una testimonianza importante. E’ segno che il lavoro che stiamo facendo sta dando i suoi frutti, è apprezzato a livello provinciale, è riconosciuto nella sua professionalità e competenza, è gratificato da un’attenzione nella ricerca e nella rivisitazione dei quadri d’ambiente. Per l’esattezza, in Città Alta eravamo in 80 figuranti, e non è facile organizzare una sfilata così imponente, ma ce l’abbiamo fatta. E questa esperienza è solo l’inizio. Certo, auspichiamo forse maggiore attenzione a livello locale, ma lasciamo che siano i risultati a darci ragione. Il nostro cammino è segnato, basti pensare che nuovi figuranti si sono aggregati per l’occasione, e il gruppo si è ampliato: vedi Katiuscia Sambusti, Giovanni Spinelli e anche amici da Milano”.

Ora, l’Associazione Storica Medievale Culturale “Città di Albino” si concede un po’ di pausa, ma già da luglio è in pista per nuove partecipazioni a sfilate storiche. E che sfilate! L’8 luglio sarà a Urgnano per la famosa Festa in Rocca. Il 17 e 18 luglio in Piazza del Miracolo a Desenzano al Serio, nell’ambito dell’Albino Shopping Festival, con uno spettacolo di animazione medievale: dimostrazioni di scherma, duelli, passaggi a cavallo, giostre. Il 5 settembre ad Albino, il 12 settembre a Bonate Sotto, e il 26 settembre a Borgo Palazzo, ancora a Bergamo.

Devo ammettere che l’esperienza che abbiamo iniziato solo due anni fa si sta dilatando – continua Persico – Chiediamo uno sforzo da parte delle istituzioni e degli enti locali, per sostenere questa bella esperienza, che fa grande il nome di Albino nella Bergamasca. Noi siamo un’associazione regolarmente iscritta all’albo. Ma un grosso problema sono i costi che dobbiamo pagare alla SIAE, che limita la nostra capacità finanziaria: noi facciamo tutto a livello volontario e i proventi vengono reinvestiti per migliorare i nostri vestiti, il nostro armamento, i quadri storici. E se si allarga il nostro organico, aumentano anche le attrezzature, i vestiti, le armi, i carri, i cavalli. Un altro problema è la mancanza di una sede, con relativo magazzino, per sistemare tutto il nostro materiale”.

Luigi Facchinetti

 

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