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"Bandiera del mondo": vince l'istituto Romero Stampa

I ragazzi dell’Istituto Oscar Romero di Albino hanno vinto il concorso “Bandiera del Mondo”, indetto dalla Cisl, attraverso Iscos e Anolf, due delle sue associazioni in prima linea nelle politiche dell’integrazione e della pace. Agli studenti andrà quindi in premio un viaggio in Romania, dove avvieranno la seconda fase del progetto, in collaborazione con i ragazzi del liceo "Mihai Eminescu" di Baia Mare.

Il riconoscimento al lavoro dell’Istituto”Romero” è stato “valutato pienamente rispondente agli obiettivi del progetto si legge nelle motivazioni della giuria - mettendo in evidenza con chiarezza che l’incontro e il dialogo tra giovani di provenienza diversa permette di superare pregiudizi, oltre che ad arricchire culturalmente, umanamente e socialmente”.

L’immagine espressa dalla bandiera riproduce un uomo composto da diverse tessere colorate, alcune delle quali sono staccate, ma prossime a formare un tutt’uno e rimanda con immediatezza il messaggio di un insieme di diversità che sono necessarie e complementari a dar vita ad un’umanità armonica, ricca, unita e unica. In particolare, le tessere “staccate” evocano l’idea che il processo di costruzione di una società interculturale, che mette al centro l’uomo, è in continua evoluzione e non è scontato. Il progetto, che ha coinvolto le classi del triennio delle scuole superiori della Bergamasca, è stato svolto in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale di Bergamo.

La realizzazione dell’attività didattico-formativa si è svolta in orario extrascolastico. Le bandiere sono state realizzate con disegno a mano su fogli A3, con pastelli o altro, a libera scelta dei ragazzi. Il progetto è partito dall’analisi di alcune considerazioni espresse dall’ultimo dossier della Caritas, che dichiarava che “in Bergamasca il 26% della popolazione immigrata è costituito da minori: 23.370 persone, più della metà (57,9%) nate in Italia. Nel 2000, gli studenti immigrati erano 3.570, cresciuti a 14.089 nel 2007. Nell’anno scolastico appena avviato le presenze dalle materne alle superiori statali sono a quota 18.000. Quella della cosiddetta “seconda generazione” di immigrati è perciò una realtà radicata e destinata ad ampliarsi, alle prese con una serie di problemi specifici, essendo di fatto sospesa fra due identità culturali, quella dei genitori e del Paese di provenienza e quella della realtà nella quale vivono e desiderano inserirsi pur con tutte le difficoltà del caso (si pensi al difficile percorso del riconoscimento della cittadinanza). Una condizione precaria, che rischia di produrre senso di frustrazione e di sradicamento. Il territorio deve aprirsi a questa realtà, favorendo anche la crescita di un terreno comune di confronto fra tutti i giovani”.

A proporre il progetto di intercultura è stato il Coordinamento giovani Anolf della Cisl di Bergamo che è partito nel suo lavoro da una domanda: come immaginate un mondo al di là delle frontiere? Obiettivo: mettere alla “porta” di questo mondo una bandiera che faccia vedere i colori delle nostre anime!

Lucilla Pezzotta

 

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