Il fascino della navigazione: quale il ruolo degli adulti? |
Durante la seconda serata sul tema della sicurezza in internet, svoltasi il 14 aprile scorso all’auditorium di Albino, la relatrice Dott.ssa M. Bordegari ha messo in evidenza sia gli aspetti positivi che i rischi di questo ormai indispensabile strumento tecnologico, puntando sul necessario ruolo che gli adulti (immigrati digitali) dovrebbero assumere nell’educare i minori (nativi digitali) all’uso delle nuove tecnologie. Tutti conoscono la meraviglia e la potenza di questo strumento. La sensazione di chi pratica internet è quella di avere il mondo a portata di mano e non ci basterà una vita per conoscere tutto. Gli adulti sono divisi in due contrapposte fazioni di pensiero: gli scettici e gli affascinati, schierarsi per l’una o per l’altra tesi non deve però far dimenticare che l’essere nativi digitali non significa avere acquisito un uso competente dello strumento: facciamo attenzione a non confondere con esperienza e competenza il fatto che i nostri ragazzi passano diverse ore della loro giornata davanti al computer! La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico questi nuovi strumenti tecnologici. Quale dunque il ruolo degli adulti? In due parole: incoraggiare la costruzione di una competenza digitale e ostacolare l’atteggiamento di dipendenza. Si parla già di malati di internet, ovvero, l’ Internet Addiction Disorder (IAD): disadattamento che sfocia nella chiusura e nell’isolamento dalla vita famigliare e comunitaria, scarso controllo degli impulsi e delle forti emozioni come collera-dolore-paura-rabbia, difficoltà a gestire i rapporti interpersonali e incostanza nell’affrontare e portare a termine impegni e progetti.Le soluzioni sono semplici ed efficaci: stimolare nei nostri figli l’autostima e l’autocontrollo. In psicologia si parla di LOC (locus of control) interno o esterno: un LOC esterno attribuisce prevalentemente al destino e agli altri il controllo di quanto accade, un LOC interno considera ogni evento effetto delle proprie azioni e quindi una variabile “intervenibile”. Vigiliamo quindi affinché i nostri figli ne strutturino uno interno: che si chiedano quale è il loro ruolo e la loro responsabilità negli eventi che attraversano e non ne attribuiscano l’origine sempre e solo ad altri! - offriamo loro una vita affettiva ricca e socialmente allargata - proponiamo interessi, passioni, hobby e torniamo al gioco giocato-spontaneo in contrapposizione al temuto abuso del computer che accumula tensioni e aliena dalla realtà circostante. Se alla scuola si chiede di stimolare la capacità critica dei nostri figli, il ruolo di noi genitori deve invece andare oltre le competenze tecnologiche, deve essere autorevole e carismatico. Investiamo tempo da dedicare ai nostri figli insegnando loro ad amare la vita, ad essere capaci di scegliere liberi da condizionamenti, a riconoscere il giusto valore all’etica come persone, come famiglia e come società. E prima di tutto ricordiamoci di essere un esempio per loro: non lamentiamoci che “sono sempre attaccati a quel coso” quanto noi per primi azzeriamo la comunicazione famigliare perché parla la televisione! Da che mondo e mondo, le nuove generazioni è infatti dagli adulti che traggono insegnamento. I genitori dei Comitati della scuola materna–primaria e della scuola secondaria di primo grado di Albino |