Il calcio albinese va (forse) in Sudafrica |
L’Oratorio Albino sogna il Sudafrica. I ragazzi seriani, infatti, si sono imposti nella tappa bergamasca della “Danone Nations Cup”, il campionato nazionale di calcio per ragazzi organizzato per l’undicesimo anno da Danone, in collaborazione con il CSI – Centro Sportivo Italiano. La competizione vede coinvolte 232 squadre di diverse città, rappresentative di ogni parte d’Italia, che vedranno scendere in campo 3.248 piccoli campioni in erba, mini-calciatori ovviamente, di età compresa tra gli 11 e i 12 anni, che a suon di calci al pallone si giocano la possibilità di partecipare ad un torneo di grande prestigio internazionale. Che ha anche un risvolto veramente intrigante. Per ciò che concerne il nostro paese il torneo ha vissuto il suo primo atto nel primo weekend di maggio, sui campi di gioco di Bergamo, Padova e Parma. L’Oratorio Albino, squadra blasonata a livello calcistico nel panorama bergamasco, si è imposto davanti ad Ares Redona e Pons Aureoli; a Padova, invece, Este ha avuto la meglio su Castrezzato e Bassanello Guizza; mentre a Parma ha primeggiato Galileo Reggiano su Il Cervo Collecchio e il Mercuri. La manifestazione, come da programma, si snoda poi nel resto d’Italia: dopo i passaggi del “centro-sud”, andati in onda lo scorso 8 e 9 maggio, a Cava de’ Tirreni, Reggio Calabria e Roma, ecco il prossimo 15 e 16 maggio le due “concentrazioni” di Como e Sassari, che anticipano la finalissima della “Danone Nations Cup”, in programma il 30 maggio, a Lignano Sabbiadoro, dove si daranno battaglia le 8 squadre vincitrici di ogni singola tappa, per conquistare il diritto di difendere i colori azzurri nella “finale mondiale” che, nell’anno dei Mondiali di Calcio, non potrà che tenersi in Sudafrica. Sì, proprio in Sudafrica, mentre altre 32 squadre, di più importante livello, si sfideranno nel torneo intercontinentale. Inno ai sogni di piccoli calciatori, che si ripete con grande successo di adesioni in tutto il mondo, il torneo “Danone Nations Cup” incarna come ogni anno i valori dell’amicizia, della condivisione e del fair play. E allora chissà che proprio ad Albino non si nascondano i futuri fuoriclasse del calcio italiano, che oggi vivranno da tifosi la rassegna iridata, mentre un domani qualcuno di loro potrebbe essere addirittura in campo. Storie di piccoli grandi sogni, emozioni uniche che il tanto bistrattato (soprattutto di questi tempi) calcio talvolta sa regalare. Forza Albino, dunque; forza Oratorio Albino. E.F. |