Questo mese lo spazio sarebbe potuto rimanere tranquillamente bianco, visto che in questa amministrazione non avviene proprio nulla di nuovo. In realtà però, dopo il Consiglio comunale dello scorso 30 aprile, abbiamo capito che Luca e compagni hanno alacremente lavorato. Eh si, in maniera silenziosa ma continua hanno lavorato fra mille sacrifici per mettere in scena una nuova commedia dialettale bergamasca dal titolo “tirèm a campà”.
L’assessore alla valle del Luio si è dato alle scenografie, quello alle tradizioni locali ai costumi, quella all’ecologia al trucco e via discorrendo, sino alla sapiente regia del sindaco Luca Carrara. Deve esser stato proprio così, visto che in Comune non hanno letteralmente combinato nulla e prova è stata magistralmente data dal rendiconto 2009. La relazione dell’assessore alla valle del Luio, tanto per fare un esempio, è stata di basso profilo politico-amministrativo. Priva di progettualità ma ricca di propaganda e di indebito credito per le poche iniziative portate a termine ma che in realtà erano già state programmate ed impostate dalla precedente Amministrazione. Il motivo di tutto lo capiamo solo oggi, e sta nel fatto che l’assessore è stata “presa totalmente” dalla redazione di “auto lettere” di congratulazioni pubblicate sull’ultimo bollettino comunale. Assessore! È inutile indire assemblee propagandistiche se poi, per veti incrociati sulle decisioni da assumere, non si conclude assolutamente nulla! Ma andiamo oltre, e passiamo alla magistrale relazione della Dottoressa addetta all’ecologia ed alla Protezione Civile. Sarà stato per il timore di consumare carta e danneggiare così l’ambiente ma anche in questo caso apprendiamo dal rendiconto (cinque righe) che, in un anno di Amministrazione, l’assessore in questione ha capito soltanto che il servizio di raccolta rifiuti è gestito in appalto e che questo scadrà nel dicembre 2010. Per il resto nessun progetto, nessuna nuova idea o iniziativa. Restiamo attoniti. Ci sembra giusto, a questo punto, una piccola nota in merito all’assessore alle tradizioni locali. Per far ciò dobbiamo però partire da lontano, ovvero da una nostra interpellanza presentata lo scorso Consiglio comunale con la quale abbiamo chiesto perché l’attuale Amministrazione di Albino, nonostante un apposita normativa europea nonché nazionale che tutela i dialetti, si vergogni di inserire, come avveniva sino allo scorso anno, accanto alla denominazione Albino anche quella di Albì. Ci è stato risposto che non verrà più inserita “per questioni grafiche” (?!) Francamente non cogliamo il senso dell’affermazione. Temiamo, a ragione, che i “dotti salottieri” della sinistra albinese si vergognino delle nostre origini, del nostro dialetto ma soprattutto della nostra cultura locale e facciano di tutto per nascondere le nostre radici. A questo punto sorge un interrogativo: ma l’assessore alle tradizioni locali, in questi casi, dov’è? Capacissimo e solerte nel tutelare le tradizioni locali del mondo islamico (ricordate la festa del sacrificio al palamoschea di Albino?), ma non quelle della sua gente, è proprio il caso di dire. L’inutilità e incapacità dell’attuale amministrazione si fa sempre più preoccupante. Andiamo oltre e passiamo agli importantissimi progetti messi in cantiere tra i quali spicca, senza dubbio, quello di definire Albino come “ Paese di Pace”. Al di la dell’aspetto economico (perché anche quest’iniziativa ha un costo non indifferente), ci siamo chiesti se Albino ultimamente sia stato Paese di guerra? Oppure che questa amministrazione si sia completamente dimenticata dell’articolo 11 della nostra Costituzione che dice: “ L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli...” Non ci risulta che abbiamo invaso Pradalunga, Cene o Nembro. Forse ai tempi dei guelfi e dei ghibellini, ma di acqua sotto il ponte del Serio ne è passata. Ponte…a proposito di ponte sul fiume Serio apriamo un'altra parentesi. Ricordate il valzer in merito alla costruzione del ponte? “ Si deve realizzare!”, poi ci ripensano “ no assolutamente non si fa! e costruiamo una passerella”. Ma poi altra bella lite in Giunta e altro cambio di progettazione e così non si fa neppure quella. Bene, questa Amministrazione, e qui apriamo un altro tema spinoso, pare aver abbandonato il progetto approvato, appaltato e finanziato dalla Lega Nord relativo alla costruzione del nuovo ponte sul fiume Serio in località “Isola dello zio Bruno”. Ponte che non solo avrebbe favorito davvero lo sviluppo anche infrastrutturale della valle del Luio, ma che avrebbe soprattutto migliorato la viabilità in Albino e nei pressi della stazione Teb. Meglio optare però, secondo l’assessore alla valle del Luio ed il Sindaco, ad opere più importanti e concrete. Quali? Non è dato sapere ma da quanto trapela in Consiglio comunale, si parla della pista ciclabile della valle del Luio. Nulla più. Non si parla più di messa a norma delle scuole di Comenduno, né di tante altre utili iniziative sbandierate in campagna elettorale, però il Sindaco ci rassicura sul fatto che, a causa delle poche entrate nelle casse comunali, dovremo abituarci a vedere strade colabrodo e rappezzate, con buona pace per la sicurezza di pedoni ed automobilisti. A questo punto al domanda sorge spontanea: Ma dov’è andato a finire il tesoretto di cui tanto si vantavano Luca e Compagni? Prima l’assessore Benintendi ci racconta di aver trovato addirittura un tesoretto che gli altri amministratori neppure sapevano di avere, ora il Sindaco ci dice che vivremo in un Comune con le pezze all’…asfalto. Quantomeno si mettano d’accordo! Per quanto ci riguarda non possiamo che rimanere attoniti di fronte a tanta disorganizzazione, ma non ci scoraggiamo. Siamo giovani e vogliamo che la nostra gente abbia un ascolto vero delle proprie esigenze. Ci stiamo a tal proposito prodigando in sede Consigliare affinché i pendolari che usufruiscono del servizio autobus, possano godere di pensiline sicure e che il territorio comunale sia mantenuto in uno stato di efficienza e sicurezza senza se e senza ma. Le uniche certezze che invece questa Amministrazione regala alla cittadinanza sono date da tanti interrogativi ma nessuna risposta concreta e, citando il titolo del loro teatrino comunale, tirem a campà! |