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Ancora in serie B!!! Grazie AlbinoLeffe Stampa

AlbinoLeffe vuol dire salvezza. Manca solo la certezza matematica, ma la squadra di Emiliano Mondonico (scaramanzia a parte) ha in tasca la settima salvezza consecutiva in serie B. Un’annata tra alti e bassi, tra un inizio farraginoso, anche complice la rivoluzione in estate (ben 13 i volti nuovi), il cambio d’allenatore, l’illusione di agganciare il treno play-off, e ora la consapevolezza d’aver raggiunto il proprio obiettivo iniziale seppur con qualche coda di rammarico. Il motivo? Semplice. Tante, forse troppe, numerose occasione gettate al vento, che avrebbero potuto far fare un salto di qualità alla compagine seriana.

Nonostante la coppia gol Cellini–Ruopolo abbia dimostrato di avere le polveri bagnate, forse distratta da un contratto in scadenza a giugno, anche in questa stagione il club bluceleste ha potuto contare su individualità che si sono consacrate e che potrebbero essere oggetto del desiderio di diverse squadre nel prossimo calciomercato: da Perico a Laner fino al ritrovato Cristiano e a quell’Omar Torri, spesso costretto a stare all’ombra dei due “mostri sacri” sopracitati, ma che sta dimostrando a suon di gol di poter raccoglierne l’eredità. Proprio il centravanti con la tripletta al Frosinone (4-1 finale) del 24 aprile scorso, l’attaccante nato a Trescore Balneario, ha eguagliato un record: prima di lui infatti solo Roberto Bonazzi aveva siglato una tripletta in cadetteria con la maglia dell’AlbinoLeffe (vittoria 3-0 ad Avellino il 16 novembre 2003)

In alto, nelle posizioni di vertice della classifica, il Lecce alla distanza ha fatto emergere i suoi valori e ha salutato la compagnia delle rivali, approfittando di un campionato che va a ritmo–lumaca. Per restare vicino a casa, al di là dell’Oglio, il Brescia ha tutte le possibilità di centrare anch’esso la serie A diretta, sulle ali del tandem Possanzini-Caracciolo.

Per la terza piazza, dando per scontata la disputa dei play-off, assisteremo ad una vera battaglia nella quale sarebbe un delitto escludere sorprese: Cesena, Sassuolo, Torino (pur tra mille vicissitudini) e forse ancora il Grosseto.

Ma ritorniamo a casa nostra, a quell’Albinoleffe di nostrana espressione calcistica che, se anche si sta aprendo a soluzioni future ben lontane dalla Val Seriana (vedi il centro sportivo di Zanica, gli uffici di Verdello,…e l’idea di un campo tutto suo in pianura), è pur sempre un prodotto di casa nostra, della nostra storia calcistica, della nostra tradizione pedatoria. E come vorremmo che crescesse la sua credibilità calcistica, il suo radicamento sul territorio, la sua appartenenza ad una storia seriana…

Intanto, i tifosi, e sono cresciuti in questi anni di serie B, applaudono la (quasi) salvezza raggiunta: un traguardo importante, non c’è che dire. Attendendo anche match di campanile…vedi Atalanta. E si godono i loro gioielli: Dario Bergamelli, per esempio, il forte difensore centrale, espressione del più vero calcio albinese, nostro vanto.

E.F.

 

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