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San Rocco e la pasquetta albinese Stampa

Una bella giornata di sole e una vista panoramica sulla città e sulla Val Seriana hanno fatto da scenario naturale alla tradizionale Pasquetta albinese presso i pianori erbosi della chiesa di San Rocco. Un evento importante, quanto tradizionale, per la comunità della parrocchia di San Giuliano, sottolineato da una Messa solenne, quella delle 10, tradizionale Messa di apertura primaverile della chiesetta, che si innalza su un colle panoramico ai piedi del Monte Misma, sopra il complesso cementiero dell'Italcementi, in direzione di Pradalunga.

Del resto, per chi vive ad Albino, l'appuntamento non era proprio da perdere. Anzi, da presenziare in tutti i modi. E così è stato. Lunedì 5 aprile, infatti, in occasione della Festa dell'Angelo, la Pasquetta appunto, c’era proprio tanta gente presso la piccola e suggestiva chiesetta di San Rocco. Tanta gente che ha partecipato alla Messa e ha segnato con gioia e condivisione il tradizionale assaggio delle uova benedette. Un rito, apprezzato soprattutto dai bambini e dagli anziani. Poi, tutti sui prati per il tradizionale pic-nic.

Per l'occasione, la chiesetta è stata riportata a lustro, dopo la pausa invernale. Merito dei volontari che hanno a cuore la chiesetta del '500, coordinati dall'attuale custode, Ferruccio Zanetti.

Ah, il Ferruccio, il remèt, il sacrista di San Rocco, conosciuto da tutta la comunità locale, che ha speso parte della sua vita per recuperare la chiesetta e riportarla al suo antico splendore. A lui dovrebbero fare un monumento, per come si è attivato per questa chiesetta. E’ infatti dal 1991 che ha iniziato un’opera di sensibilizzazione, per far conoscere alla comunità albinese la chiesa di San Rocco, chiusa dagli anni ’70, dopo la morte dell’ultimo custode. Dalla conoscenza al recupero il passo è stato breve. Così sono partiti, per sua iniziativa, i lavori di sistemazione dell’abitazione del , annessa alla chiesa, e delle parti antistanti la chiesa stessa. In questo, è stato aiutato dai figli Franco e Giacomo, ma soprattutto da un gruppo di volontari denominati , che in tutti questi anni hanno sostenuto le iniziative di promozione e di valorizzazione della chiesetta, sia economicamente sia mettendo a disposizione tempo e competenze.

Alcuni anni fa, per esempio, è stata sistemata l’area ristoro, all’esterno della chiesa, nonché i prati antistanti l’ingresso. Tre anni fa, invece, sono partiti i lavori di restauro della volta interna e della cantoria. Proprio in quell’occasione, sono stati trovati alcuni affreschi murari, che hanno impegnato nei rilievi la stessa Sovrintendenza ai Beni Artistici e Storici, nella persona della responsabile, la Dott.ssa Amalia Pacia. Interventi delicati, su affreschi che hanno dimostrato la vera origine della chiesetta, risalente proprio alla fine del ‘500, e che sono stati presentati due anni fa alla comunità dalla Dott.ssa Amalia Pacia, Soprintendente ai beni artistici e storici della Regione Lombardia, dal restauratore Fredy Ripamonti e dalla Dott.ssa Chiara Paratico, che ha proposto in quella occasione delle ipotesi di attribuzione temporale e artistica degli affreschi. Lo scorso anno, infine, sono state affrontate le cappelle laterali e le pareti laterali della chiesa e, a conclusione dei lavori, si pensa ora di intervenire sull’esterno.

Giuseppe Carrara

 

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