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Navigare in rete, sicuri Stampa

. Questo il titolo di un progetto formativo denominato , promosso dal Comitato Genitori della Direzione Didattica di Albino, dal Comitato e Associazione Genitori dell’Istituto Comprensivo di Albino e dal Comune di Albino. Un ciclo di tre incontri pubblici, che in questa primavera sta puntando a riconoscere i segnali d’allarme della dipendenza dalla rete internet e salvaguardare i minori dal pericolo dell’adescamento.

Del resto, negli ultimi anni è cresciuta l’utenza domestica della rete ed è aumentato il numero di giovani utenti, bambini e ragazzi, che utilizzano internet per divertirsi ed imparare. Questo fenomeno ha sollevato una questione: internet è un mondo a misura di bambino? E’ chiaro, inoltre, che i giovani possono facilmente imbattersi nei contenuti sconvenienti presenti sulla rete o, peggio ancora, essere richiamati in modo ingannevole da siti che contengono materiale illegale per la legge italiana (pedofilia, inviti al suicidio, istigazione all’uso di stupefacenti, gioco d’azzardo, satanismo) o nocivo per i bambini (pornografia esplicita, razzismo, turpiloquio, violenza).

Il primi due incontri si sono tenuti il 19 marzo ( con il prof. Claudio Sessa, dell’Area Web di Bergamo (sindaco di Torre Boldone); Enzo Luogo, consulente informatico; la Dott.ssa Elisabetta Manduca, referente progetto AGE) e il 14 aprile (, con la Dott.ssa Maria Bordegari). Ora, tutti sono in attesa dell’incontro più , quello in programma giovedì 29 aprile, alle 20.30, presso l’auditorium comunale di Albino. Protagonista sul palco sarà la Polizia Postale di Bergamo, con Silvia Beni e Cristian Marcandalli, che sono stati chiamati dagli organizzatori a relazionare su .

L’incontro è aperto a tutti – spiega Elisabetta Manduca - In particolare educatori ed operatori sociali, in un’ottica formativa, cercando di dotarli degli strumenti pedagogici adatti alla gestione dei rischi informatici fra i giovani utenti della rete. Per proteggere i piccoli navigatori dai pericoli presenti in rete è necessario realizzare accessi diversificati alla rete (navigazione differenziata) per mezzo dell’uso di password, filtri o altre forme di tutela che bloccano i siti vietati. Ma certamente una protezione insostituibile è la presenza-guida di operatori ed educatori, ma soprattutto dei genitori”.

Giuseppe Carrara

BOX n°1

Vademecum per i Bambini

- Quando sei su Internet non dare mai a nessuno il tuo indirizzo di casa, il tuo numero di telefono o il nome della tua scuola, a meno che i tuoi genitori non ti diano il permesso.

- Non prendere appuntamenti con persone conosciute su Internet, anche se dicono di essere tuoi coetanei, senza prima aver chiesto il permesso dei tuoi genitori e fai venire anche loro al primo incontro.

- Se frequenti una chat-room e qualcuno ti dice qualcosa di strano o preoccupante (ad esempio, fa discorsi sul sesso), parlane appena possibile con i tuoi genitori.

- Non rispondere mai a e-mail o messaggi fastidiosi o velati, specie se di argomento sessuale, e se ti capita di notare fotografie di persone adulte o bambini nudi parlane sempre ai tuoi genitori.

- Ricorda che se qualcuno ti fa un'offerta che sembra troppo bella per essere vera, probabilmente non è credibile.

BOX °2

Vademecum per i Genitori

- Il computer deve essere posizionato al centro dell'appartamento, mai nella stanza del bambino.

- Stabilire regole ben precise su come e quando utilizzare Internet.

- Conoscere gli amici on-line dei figli.

- Leggere le e-mail con i figli. Molti pedofili attaccano alle e-mail foto di pedopornografia con il fine di convincere che altri bambini compiono atti sessuali.

- Installare un software che memorizzi i siti visitati dal bambino.

- Assicurarsi che i bambini non possano incontrare nessuno, nella vita reale, conosciuto on-line, senza il consenso dei genitori.

- Usare appositi software di protezione, che riconoscono alcune parole chiave impedendo l'accesso a siti pornografici.

- Tenere lontani i bambini dalle chat-room o da Irc, a meno che non siano state controllate prima.

- Far capire ai propri figli di non dare alcuna informazione personale (città, scuola frequentata...).

- Cercare di usare Internet insieme ai propri figli.

 

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