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Le maschere della creazione Stampa

All’inizio del mese di ottobre, noi ragazzi delle classi seconde della scuola media di Abbazia abbiamo scelto il laboratorio che volevano seguire nel corso del primo quadrimestre. Diciotto di noi hanno chiesto di partecipare al laboratorio di epica delle professoresse Sensi e Belotti, mentre gli altri si sono divisi tra il laboratorio di ceramica tenuto dalla prof. Calegari e quello di falegnameria del prof. Giglio.

Noi del laboratorio di epica, durante la prima lezione abbiamo letto un mito degli Indiani d’America che narra di come Coyote, “il cane del deserto”, creò l’uomo con l’aiuto degli altri animali. Infatti, Coyote quando modellò l’uomo con l’argilla scelse la qualità più bella di ogni animale e gliela donò. Abbiamo quindi cercato di individuare le caratteristiche di tutti gli animali di cui si parlava nel mito e poi ognuno di noi ne ha scelto uno.

A questo punto l’attività si è fatta più “pratica”, infatti ogni alunno, seguendo le indicazioni delle prof., ha potuto realizzare una maschera in cartapesta raffigurante il proprio animale. Naturalmente il lavoro si è svolto in più fasi e ci ha impegnati per quasi tutto il quadrimestre. All’inizio infatti abbiamo cercato sui libri le immagini dei nostri animali e poi, partendo da un ovale, che ci ha aiutato a fissare le proporzioni, abbiamo realizzato un disegno frontale e uno di profilo del muso del nostro animale. Alcuni di noi hanno attaccato tutti i disegni su un grande cartellone, che successivamente è stato appeso nella biblioteca della scuola, dove si è svolta l’attività laboratoriale.

Fatti i disegni, abbiamo cominciato ad applicare a una maschera di forma ovale, di quelle che si usano a carnevale, della rete metallica che abbiamo modellato cercando di darle la forma del muso del nostro animale. Il tutto è stato poi rivestito da strati di carta e colla a cui abbiamo anche aggiunto, per creare volume, della carta assorbente. A questo punto avevamo una maschera sufficientemente solida, ma era necessario rifinirne i particolari colorandola con le tempere. Daniel ci ha portato addirittura del vero pelo di cervo e quindi alcuni di noi hanno anche potuto rendere ancora più realistica la propria maschera.

Il lavoro non è stato facilissimo ma la soddisfazione è stata grande quando, l’ultima settimana di gennaio, ognuno di noi ha potuto indossare la propria “creazione”. La classe sembrava essere diventata uno zoo perché c’era un castoro, due orsi, tre topini, due leoni e una leonessa, tre pecore, un’aquila, un pappagallo, una rana, un cervo, un gufo e naturalmente un coyote.

L’ultima lezione, invece, l’abbiamo dedicata a raccontarci le nostre impressioni relative all’attività svolta e le insegnanti ci hanno invitato a scrivere ciò che più ci era piaciuto e ciò che invece non abbiamo apprezzato. Poiché sono uscite delle cose interessanti, abbiamo deciso di riportarne qui di seguito degli stralci:

“Di questo laboratorio mi è piaciuto praticamente tutto, ma soprattutto sono contento di averlo fatto perché mi ha permesso di approfondire l’amicizia con alcuni compagni” (Giulio)

“Mi è piaciuto lavorare, pitturare, costruire, disegnare con i compagni e le prof. Ho imparato a fare una maschera adoperando semplici materiali. E’ stato bello, divertente e istruttivo” (Stefano)

“A me questo laboratorio non è piaciuto molto, perché l’ho trovato noioso, però mi ha fatto tanto piacere quando Chiara mi ha aiutata a finire la mia rana” (Ilenia)

“La realizzazione della maschera ci è piaciuta molto anche perché mentre lavoravamo potevamo stare insieme ai compagni, parlare e persino ridere” (Alice e Francesca)

“Pitturare la maschera con la tempera mi è piaciuto molto, ma incollarci sopra i peli assolutamente no. Un consiglio: se vi dovesse capitare di fare una maschera non incollateci sopra peli veri, perché è davvero molto molto difficile” (Marco)

“Ho riso molto quando all’inizio delle lezioni cercavamo di riprodurre il verso del nostro animale. Pensare e costruire la maschera è stato per me bellissimo”. (Nicola)

Cosa ne sarà di queste maschere, vi chiederete. Ebbene verranno utilizzate durante il secondo quadrimestre dai nostri compagni che sceglieranno di partecipare al laboratorio teatrale e poi, alla fine dell’anno scolastico, ognuno di noi le potrà portare a casa, come ricordo di una bella attività.

Gli alunni di 2G e 2H del laboratorio di epica

 

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