QUATTRO CHIACCHIERE CON… |
ANGELO MILESI Presidente dell’Associazione Storica Medievale Culturale “Città di Albino” Una persona incredibile, geniale e vulcanica, capace di impegnarsi in diversi lavori ed interventi e riuscire a portarli a termine tutti, nel migliore dei modi. Merito della sua preparazione versatile, a 360 gradi, frutto di studi approfonditi e appassionati. È il signori Angelo Milesi, 71 anni, di Desenzano di Albino, ma nato a Roma, perché suo padre era là direttore di uno stabilimento di falegnameria. A nove anni, però, il suo ritorno ad Albino, anche se di lì a pochi anni la sua adolescenza fu scossa dall’entrata in orfanotrofio, a 13 anni. Beh, cose della vita. Comunque, è da sottolineare la sua costanza e caparbietà, tanto che, dopo il primo diploma all’Esperia come disegnatore, eccolo frequentare le scuole serali fino a 32 anni, conseguendo altri diplomi, in meccanica, in elettrotecnica, in tessitura, ed altre specializzazioni. Uno spirito eclettico, che si può conoscere e toccare con mano nelle sue tante realizzazioni di oggetti storici, soprattutto vestiti ed armi, che costituiscono il patrimonio materiale dell’Associazione Storica Medievale Culturale “Città di Albino”, di cui è presidente.Ebbene, a lui, anche grande appassionato di storia e della Bibbia, Paese Mio sottopone alcune domande per conoscere la ricca e fresca realtà artistica del sodalizio storico-culturale, che da alcuni anni sta portando in giro per la Bergamasca il nome di Albino, richiamato da Comuni ed enti per allestire di rievocazione storica. Come nasce l’Associazione Storica Medievale Culturale “Città di Albino”? All’inizio dell’anno 2008 nasce, dall’idea di Alessandro Persico, il Gruppo Storico di Desenzano al Serio e Comenduno, capace di aggregare molte persone delle due frazioni di Albino, molte delle quali già membri del gruppo . Persone facenti parte degli stessi Oratori Parrocchiali, che con entusiasmo hanno aderito per la buona riuscita di questa nuova avventura. A luglio di quell’anno, il gruppo partecipò alla sfilata storica in quel di Urgnano; e ad agosto partecipa alla festa , a Bianzano, paese noto alle cronache bergamasche per la sfilata medievale. Sull’onda di queste due avventure, con impeto si organizza per ottobre dello stesso anno una sfilata medievale per le vie principali di Desenzano al Serio, che si conclude davanti al Municipio. Terminata la festa, si tirarono le somme. E, alla luce dei fatti, emerse la considerazione che non si poteva continuare da soli. Mi incontrai con Persico e si decise di collaborare e di correre sugli stessi binari, per dar corpo a una nuova realtà. Era l’inizio del 2009.
Quali furono i primi atti della nuova associazione? In sintonia, si decide che il nuovo gruppo cambi nome e venga chiamato Associazione Storica Medievale Culturale “Città di Albino”. Io come presidente e Alessandro Persico come segretario con funzione anche di direttore artistico. Nella primavera del 2009 l’ufficializzazione dell’associazione. E’ da allora che inizio a cimentarmi come artigiano-artista, nella costruzione dell’armamento militare e dei vari fabbisogni per l’associazione. Intanto, si forma il direttivo dell’associazione, di cui fa parte anche Valter Brunetti come vice-presidente. I membri della neonata associazione sono circa 100), suddivisi in: Nobili, Cortigiani, Condottieri, Soldati, Tamburini, Popolo, Stallieri, Giullare. In particolare, come condottieri, Alessandro Fassi e Valter Brunetti, collaboratori validissimi, sia per le loro conoscenze, che per il tocco di eleganza che essi imprimono nelle sfilate dell’associazione. Come scudieri, Gianni Piccinini ed Osvaldo Persico, il cui apporto è determinante per la buona riuscita dei preparativi. Supervisore dei cavallerizzi è Vittorio Fassi, che con la sua esperienza infonde sicurezza nel gruppo. Quando la prima uscita albinese con il nuovo nome? Nel giugno del 2009, con la sfilata medievale. La sorte è avversa poiché nell’ora stabilita per la manifestazione, imperversò un acquazzone, rovinando tutto il nostro lavoro di preparazione. Ma, come si dice, varo bagnato, varo fortunato. E così è stato. Con successo siamo stati invitati a Mapello, Urgnano, Bianzano, Bonate Sotto, Borgo Palazzo (Bergamo). Quali le altre figure dell’associazione? In primis le sarte, che riescono a trasformare un pezzo di stoffa in un magnifico vestito. E’ grazie a loro se l’associazione ha dei bellissimi abiti d’epoca: Mariangela Remondi, Graziella Falconi, Rosamary Vedovati, Maria Carrara, Anita Carrara. Senza dimenticare i volontari, che emergono dall’ombra ad ogni iniziativa, dando una significativa presenza con il lavoro manuale che determina la buona riuscita logistica; i figuranti, provenienti anche da Milano, che armonizzano tutto il corteo; gli scrivani (Federica Peracchi, Roberto Piccinini); le costruttrici di bandiere (Patrizia Birolini, Maria Bonini); i decoratori (Luca Peracchi); gli autisti (Gianpietro e Bonini Maria). Qual è il vostro patrimonio materiale? Mamma mia, quanta roba: 40 vestiti militari, 36 manicotti, 24 stiletti, 20 spadoni, 20 spade, 24 stivaletti, 12 asce, 12 alabarde, 4 scudi piccoli, 6 scudi rotondi, 8 scudi a goccia, 18 elmi, 24 gorgiere, 24 camagli, 22 porta spada, 22 porta stiletti, 18 tabarri con cappello, 45 vestiti per figuranti, 12 tamburelli, 125 bandiere. Quali i problemi di questa associazione? Noi siamo un’associazione regolarmente iscritta all’albo. Un grosso problema sono i costi che dobbiamo pagare alla SIAE, che limita la nostra capacità finanziaria: noi facciamo tutto a livello volontario e i proventi vengono reinvestiti per migliorare i nostri vestiti, il nostro armamento, i storici. Altro problema è la mancanza di una sede, con relativo magazzino, per sistemare tutto il nostro materiale. P.S. |