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Politiche ecologiche? Stampa

Questa lettera è indirizzata al sindaco di Albino e per conoscenza al vostro giornale. Sono un residente di Albino, precisamente di Dossello piccola frazione della Valle del Luyo ,ho accolto il cambiamento nella giunta alle ultime elezioni con un pizzico di felicità, convinto che questi capovolgimenti ogni tanto giovino ai desideri dei propri cittadini. Pensavo di vedere all'orizzonte quel salto di qualità che da tempo la Valle sogna. Invece leggendo l'articolo del 25 gennaio sul piano per le opere da 6,7 milioni di euro, non pochi, mi accorgo di essermi illuso. Complimenti per i soldi da spendere nel fotovoltaico è un giusto investimento , altrettanto per l'edilizia scolastica, è un dovere, no comment sul milione di euro per sistemare il campo sportivo Rio Re ma quello che proprio non capisco è che qui in Valle avete deciso di designare fior di quattrini per manutenzione di strade deserte o quasi, pensando anche alla sistemazione di sentieri, tra l'altro, da sempre conservati in silenzio grazie all'opera di volontari .Non pretendo troppo chiedendo la realizzazione di parchi giochi, panchine o piazze atte a formare abitanti orgogliosi custodi del loro territorio,ma almeno un minimo di politica indirizzata verso ciò che oramai è diventato imperativo per tutte le società definite tali cioè cura del territorio ed ambiente. Almeno individuate le priorità: qui le fermate del bus non esistono o meglio esistono solo sui cartelli mentre di fatto sono bordi strada senza luci ne tetti dove estate e inverno tutte le mattine alle 6,30 i nostri figli aspettano il bus (incentivo all'auto?) , il marciapiede per la scuola primaria esiste solo per chi abita a valle , quelli che stanno a monte della scuola si arrangiano facendosi trasportare( politica antismog?) oppure sfidano la sorte camminando sulla strada, sono anni che si parla di una pista ciclabile che unisca la valle con il resto del mondo incentivando la gente a muoversi ecologicamente e permettendo a tanti di conoscere la nostra Valle da quel lato che più merita di essere visto, invece da dieci anni la pista ciclabile resta sulla carta mentre altrove spuntano come funghi. E potrei continuare con altre cose che lascio scoprire a voi invitandovi a fare un giro da queste parti. Qui si continua a mungere il territorio con migliaia di metri cubi di cemento e non si dà in cambio nulla o quasi, giustificandosi sempre con il solito scaricabarile, vergogna , dove è andato a finire quello che mia Nonna chiamava buon senso? Non sarebbe ora di tirare fuori la coscienza e cominciare a guardare avanti con l'umiltà di imparare anche dagli altri? Dovrò insegnare a mia figlia di sei anni che qui le passeggiate a piedi o in bicicletta si fanno solo su sentieri col risultato che comincerà a desiderare una macchina tutta sua già dal prossimo Natale. Con la speranza che queste critiche possano essere costruttive, colgo l'occasione per porgervi i miei più cordiali saluti.

Marco Cortinovis

 

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