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Oltre l’esclusività: la scuola che include Stampa

Un questionario per gli alunni stranieri dell’I.C. “Solari” di Albino

“Ma qualcuno viene, viene sempre. A ricordare che nessuno è al centro… che siamo ospitati nello stesso istante in cui ospitiamo, da sempre accolti prima ancora di accogliere: se qualcuno viene.” (Franco Riva)

Dagli scritti dei ragazzi:

Collaborazione, amicizia e aiuto. Ebbene sì, questi sono gli ingredienti fondamentali per costruire un gruppo, come il nostro, quello degli alunni della classe 3E dell’I.C. “G.Solari” di Albino.

Nei primi mesi di quest’anno, aiutati dalla professoressa di lettere, abbiamo sottoposto un questionario a tutti gli alunni stranieri dell’Istituto, per renderci conto di quali fossero le loro maggiori difficoltà, i loro problemi e per capire come si trovano all’interno della scuola.

Chiara B.

Le domande per il questionario sono state suggerite da noi ragazzi in base alle curiosità personali e grazie all’appoggio di compagni stranieri che testassero i quesiti. La difficoltà maggiore è stata quella di formulare le domande: dovevano essere chiare e incisive, non dovevano creare dubbi agli intervistati e non dovevano essere troppo difficili da tabulare.

Francesca

Il secondo passo è stato distribuire le domande alle scuole: plesso di Albino (21 alunni stranieri), Desenzano ( 19 ), Abbazia (7) e Selvino (6); poi aspettare che ci riconsegnassero i questionari, così da poter raccogliere i dati.

Sara

E’ iniziata poi la tabulazione dei dati, organizzati in 3 ambiti di indagine: dati anagrafici e migrazione, integrazione e vissuto scolastico. Questo è stato, tra tutti, il lavoro più lungo e faticoso perché bisognava contare e ricontare e poi controllare il tutto.

Abbiamo impiegato molte e molte ore, perché se i conti non tornavano dovevamo ricontare le risposte più volte, finché non tornavano i calcoli.

Cristina e Luca

Infine abbiamo trasformato le tabelle dei dati in grafici (istogrammi e aerogrammi) con Excell… con questi grafici abbiamo costruito tre cartelloni per ciascun gruppo e tre per i dati complessivi , per un totale di quindici cartelloni ed un fascicolo per ogni plesso con tutto il lavoro svolto, commenti compresi.

Elisa

Dal primo ambito di indagine, quello relativo ai dati anagrafici e alla migrazione, si può vedere l’età dei genitori, abbastanza bassa, il paese di provenienza, principalmente Marocco e Albania, e la causa dello spostamento, principalmente il lavoro o ricongiungimento famigliare; ma è stato interessante un alunno che ha scritto “per la guerra”, una realtà così distante da noi che ci fa riflettere profondamente.

Giovanni

In famiglia e a casa la maggioranza dei nostri compagni stranieri parla l’italiano; questo sottolinea il fatto che molte famiglie sono in Italia da molto tempo.

Quasi tutti gli stranieri hanno risposto che la scuola italiana ha avuto su di loro un’influenza molto positiva, hanno detto anche che hanno ricevuto degli aiuti per affrontare meglio e in modo più sicuro l’anno scolastico. Hanno ricevuto una buona accoglienza, aiuti per l’alfabetizzazione in italiano e partecipano al “Progetto Compiti” . Tutto questo indica che la scuola del nostro paese è ottima, ben organizzata e che offre un aiuto concreto a tutti coloro che hanno difficoltà di ogni genere.

Camilla

Per la fine del questionario abbiamo chiesto cosa hanno trovato di positivo e di negativo nella scuola italiana e siamo stati felici di notare che alcuni ragazzi hanno trovato TUTTO positivo e niente di negativo…

Valeria

La domanda che mi ha colpito è stata: “Cosa hai trovato di positivo nella scuola italiana?” in cui la maggior parte ha risposto “gli amici”; e se questa è stata catalogata fra le cose positive, significa che sono accettati dai compagni.

Simona

In conclusione, questo lavoro, anche se ha richiesto molto tempo e impegno da parte di tutti, mi è sembrato utile ed interessante perché ci ha permesso di capire le difficoltà e i problemi che un ragazzo straniero può incontrare in Italia e quindi anche come e in cosa deve essere aiutato da insegnanti e compagni, non soltanto nella scuola, ma anche al di fuori di essa, con gli amici, per farlo sentire più integrato.

Remo

Siamo orgogliosi del lavoro che abbiamo svolto, anche se è stato complicato e siamo davvero molto contenti di averlo quasi terminato del tutto. Ora i nostri cartelloni già pronti sono appesi ai muri della nostra classe, ma appena sarà possibile li porteremo nella biblioteca comunale del nostro paese.

Giulia

Questo lavoro è importante per tutti, non è servito a saltare le ore di lezione ma a farci lavorare con la testa; non era un lavoro facile, perché se sbagliavamo solo un dato i nostri risultati sarebbero stati falsi e non avremmo fornito delle informazioni corrette a coloro che avrebbero letto.

Alesja

Per chiunque voglia vedere il nostro fantastico lavoro, sarà esposto in biblioteca a giorni…

Grazie per la pazienza di aver letto

Monica

e la classe 3E

 

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