D'accordo che siamo in crisi, d'accordo che siamo in recessione, d'accordo che stanno aumentando purtroppo le ore di cassa integrazione nelle fabbriche e alcune porteranno ad infauste mobilità, però posizionare un albero di natale (abete rosso) alto c.a 10 mt. per le festività natalizie, di fronte al municipio della città di Albino semi verde e/o semi secco, mi sembra un po' troppo anche per le prosciugate finanze del comune. Anche perchè il sopramenzionato albero campeggiava di fronte ai pennoni delle 3 bandiere, che gli edifici pubblici devono avere esposte per legge (ved. Comunità montana vicina 100 mt.) Europa unita, Italiana e bandiera della regione di appartenenza (Lombardia). Però al Comune di Albino, chissà per quale alchimia politica, questo non succede. Infatti, al posto delle bandiera che dovrebbe rappresentare la Lombardia garrisce al vento la bandiera con lo stemma della città di Millano!!! Che c'azzecca direbbe qualcuno non distante da noi (Curno) si poteva capire quando c'era l'amministrazione leghista (15 anni) ma ora. Provvedete gente , provvedete gente Alberto Carrara Egregio lettore, avrei potuto pubblicare questa lettera il mese scorso ma ho voluto prima informarmi per darLe, così, una risposta. Per quanto riguarda l'albero, i commercianti di Albino ci tengono a far sapere che rientra nelle iniziative natalizie; iniziative realizzate grazie a un'autotassazione. Il Comune di Albino ha dato un contributo pari a quello degli anni passati. A quanto mi è dato di sapere, l'unica cosa diversa dal passato è che le luminarie dell'albero in questione sono state acquistate dal Comune. L'altro punto che si evidenzia dal suo scritto sono le bandiere che fanno capolino sui pennoni davanti al Municipio. Devo dirLe la verità: in tanti anni che frequento il Palazzo (e la vicina via Mazzini) non avevo mai fatto caso, prima della Sua lettera, a quali bandiere sventolassero sopre le teste degli albinesi! Sinceramente, non so quando sono state issate: posso dirLe che per toglierne e metterne un'altra bisogna modificare lo Statuto comunale. Senza questa operazione non è possibile cambiare la composizione di tre stendardi. Paolo Salamoni