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Cittadini si diventa Stampa

Si pensa comunemente che “l'essere cittadini” passi per una serie di diversi aspetti.

Secondo l'idea comune, “cittadini” sono coloro che possono esprimere la propria opinione, che hanno diritti di voto e di espressione. Coloro che hanno la legittima pretesa di avere servizi ben gestiti, manutenzioni fatte, città pulite, aiuti nei momenti di difficoltà (come in questi mesi).

Essere cittadini significa avere diritti.

Ma è davvero solo questo?

Mi rammarica, girando per il nostro comune, vedere che spesso, troppo spesso, la “cosa pubblica” venga trattata male.

Spiace osservare che da parte di molti non c'è nessuna attenzione a ciò che è di tutti, quindi ANCHE (non solo) tuo.

Cosa c'è di “romantico” nel dichiarare tutto il proprio amore con una bomboletta rosa sui muri e tutti i guardrail che salgono verso Casale? Non bastava una lettera?

Cosa c'è di “virile” nel rovinare i monumenti e gli spazi pubblici per sventolare il proprio credo calcistico? Perché non lo fate nel salotto di casa vostra?

Cosa c'è di “divertente” nel prendere ripetutamente a calci l'illuminazione del passaggio che da via Mazzini sale al piazzale del mercato?

E ancora, cosa c'è di “civile” nello scappare dopo aver divelto con l'auto un lampione stradale?

Cosa c'è di “furbo” nel riempire boschi e strade di immondizia, elettrodomestici, pneumatici e motorini (sì, anche motorini) per evitare di smaltirli?

Prontamente, l'amministrazione DEVE intervenire, perché ha il DOVERE di garantire un servizio.

Se non lo fa il cittadino ha il DIRITTO di lamentarsene.

Ci si dimentica però che dietro ogni manutenzione, ogni intervento pubblico, ogni opera, ci sono ore di lavoro, energie, denaro di tutti che viene impiegato. L'amministrazione deve acquistare del materiale, deve pagare qualcuno che dedichi il suo tempo per riparare qualcosa che è stato rotto o rovinato anche da chi paga per quella riparazione. Non è assurdo? Un territorio ordinato, manutenuto e rispettato non è forse anche un dovere, oltre che un diritto?

Quelle persone a mio avviso non sono né romantiche, né virili, né divertenti, né furbe, né civili. Sono in-civili. Non-cittadini.

Sono gli stessi, poi, che battono i piedi perché l'amministrazione non provvede a tappare le buche sul manto stradale. Gli stessi che si lamentano perché vengono lesi i loro DIRITTI.

La cittadinanza è sì un diritto (l'amministrazione ha il dovere di garantirlo), ma tutti hanno l'obbligo morale e civile di concorrervi.

Cominciamo da noi stessi, dalle nostre famiglie, nel quotidiano, ad educarci al rispetto, perchè cittadini si nasce e si diventa. Essere cittadini è anche questo.

 

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