Sagra dei biligòcc: un altro successo |
Che fortuna, buon per loro. Ormai, è sempre così, c’è sempre bel tempo o, quanto meno, non c’è mai brutto tempo, a Casale di Albino per la Sagra dei Biligòcc. Sembra che gli organizzatori abbiamo firmato un patto con Giove Pluvio, perché in ventun’anni di sagra non c’è mai stato uno stop. Certo, si è avuta anche una sagra con la neve, ma si è sempre svolta con regolarità, soprattutto con partecipazione di visitatori. Tanti, sempre tanti. Molti dicono “Come mai così tanta gente, a Casale?. Perché tanta gente per quattro castagne?”. Beh, a dir la verità, non si tratta di castagne normali, ma di biligòcc, di castagne secche affumicate (poi bollite), che sono la prelibatezza di Casale, la proposta originale di Casale. Tutti fanno Castagnate o Sborolate, o ancora Caldarroste d’autunno, ma solo Casale propone i biligòcc.
E che fatica. Infatti, si guarda sempre ai numeri, alle tante persone che affluiscono in paese, alle tante auto che si allungano sulla strada provinciale del Colle Gallo, ai quintali di castagne lavorate, alle centinaia di sacchetti marchiati che contengono i gustosi biligòcc, ma non si considera abbastanza la fatica, il lavoro, il sacrificio dei volontari che contribuiscono a rendere unica questa sagra. Sono i volontari del Gruppo Culturale Amici di Casale e i volontari della parrocchia del Sacro Cuore, un ensamble ben affiatato, forte di una ventina di persone, che da mesi sono in pista per organizzare al meglio questo evento. E alla fine, fra torte, caffè, vin brulè, ma anche animazione, clown, artisti di strada e musica melodica italiana, ecco il prodotto finito: un evento in grande stile, dall’ambientazione rustica e popolare, dove primeggiano i biligòcc, la più famosa mutazione della castagna, e, in seconda battuta, la comunità di Casale, vera custode di questo frutto del bosco.
Ma andiamo alla sagra. A Casale, domenica 7 febbraio, sono salite oltre 2500 persone, che hanno fatto man bassa dei biligòcc insacchettati dai volontari della parrocchia del Sacro Cuore. Sui banchi di vendita, gestiti da personale intabarrato e vestito alla moda dell’epoca, biligòcc con il marchio di qualità, prodotti secondo la più tradizionale ricetta della Valle del Lujo e rigorosamente venduti in sacchetti : oltre 4,5 quintali di biligòcc. Ricercata l’ambientazione, con musica di baghet, animazione per bambini e clown di strada. E poi tante bancarelle degli ambulanti, con prodotti tipici locali, dal miele alle marmellate, dalle caramelle ai cioccolatini di castagna. E per i più piccoli c’era un di montagna, allestito dal simpatico Ugo Nicoli, con capre e pecore. Altri volontari, poi, hanno allestito le tradizionali lavorazioni della castagna: innanzitutto, i biligòcc, con una grande calderà (caldaia) che li bolliva in diretta; le mondine (castagne pelate), cotte in un pentolone su una vecchia stufa; e le caldarroste, fatte su una maxi-griglia. Grande affluenza di pubblico anche al Museo Etnografico Valle del Lujo, presso le ex-scuole elementari, dove i visitatori, guidati dalla custode Giusy Forcati, hanno potuto ammirare attrezzi e oggetti contadini, ma soprattutto un ricco campionario di castagne, provenienti dalla Valle del Lujo, dalla Bergamasca e dall’Italia. Giuseppe Carrara |