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Dario Bergamelli, un campione albinese Stampa

Un albinese doc, grande protagonista nel momento d’oro dell’AlbinoLeffe. Per Dario Bergamelli, giovane e promettente difensore classe 1987, la prima stagione della carriera in serie B si sta rivelando quella giusta, quella ideale per mettere in mostra tutte le sue doti e le sue capacità calcistiche. E, in verità, basta guardare il suo palmares e le sue casacche precedentemente indossate, per constatare l’ascesa continua e incalzante che ha intrapreso nel mondo del calcio, dalle prime apparizioni nell’Atalanta, quindi il passaggio alla Salernitana, al Monza, al Manfredonia, al Verona, per poi approdare in serie B all’Albinoleffe.

Quest’anno, un inizio da dimenticare, ma poi la ripresa e, ormai, la consapevolezza d’aver dimostrato di essere un tassello pressoché inamovibile nello scacchiere di mister Emiliano Mondonico. Il rendimento di Dario Bergamelli è direttamente proporzionale a quello dell’AlbinoLeffe e ora che il “baffo di Rivolta” ha varato il 3-5-2, insieme ai compagni di reparto Sala e Luoni, davanti al portierone Ivan Pelizzoli, Bergamelli presidia con la sicurezza del veterano la zona centro-sinistra.

E la riscossa blu celeste, peraltro, è partita proprio grazie ad un suo gol: l’8 dicembre scorso a Grosseto l’AlbinoLeffe, sotto di due gol e protagonista di una prova da dimenticare, dimezza con Cellini e raddrizza la sfida con un colpo di testa sottomisura del nostro centrale albinese. Una doppia gioia per il seriano che aveva realizzato il primo gol assoluto in carriera nella sconfitta di Cittadella (1-2 alla seconda giornata) e si è ripetuto allo “Zecchini” firmando una rete di ben altro peso specifico, che con il tempo e i risultati ha assunto un valore quasi inestimabile.

Puntuale e preciso in campo, Dario Bergamelli è un ragazzo esemplare, fuori fin dai tempi in cui frequentava l’Istituto Superiore Oscar Romero, indirizzo linguistico-aziendale (chi non lo ricorda a scuola!!!): allora, per Dario le preoccupazioni non erano gli avversari da francobollare, ma le materie da assimilare.

Ennesimo prodotto del florido vivaio dell’Atalanta, ha assaporato la gioia del debutto in maglia nerazzurra il 29 maggio 2006, nell’ultimo turno del campionato cadetto, nella squadra allora allenata da Colantuono, già con la promozione in serie A in tasca. E poco importa se il Modena quel giorno vinse 1-0: l’emozione dell’esordio, le prime interviste e la certezza che di lì a pochi anni Bergamelli sarebbe tornato, da protagonista, nella categoria. Detto, fatto; e dopo la gavetta in serie C, a Salerno, Monza e Manfredonia, le prestazioni maiuscole a Verona lo scorso anno, ecco in estate la grande opportunità della serie B: Atalanta e AlbinoLeffe si siedono al tavolo, Ruggeri chiede Nicola Madonna, la dirigenza seriana chiede in cambio Cia e Bergamelli. Affare fatto. Ed ora per Dario il cielo sopra Albino sembra davvero.. celeste.

E.F.

 

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