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Articolo Maggioranza Stampa

Sono ormai nove mesi che il voto ci ha designato come amministratori del Comune di Albino.

Non abbiamo timore di dire che per molti di noi, persone comuni, genitori, studenti, semplici lavoratori, non è stato facile ritrovarsi “catapultati” in un universo completamente nuovo: il fare politica.

Pur essendo per molti la prima esperienza, ci siamo fin da subito dedicati con volontà e impegno al mandato amministrativo a servizio dei cittadini. In questi mesi, ci siamo resi conto che l’essere un progetto civico, appoggiato dall’esterno da una parte politica (non l’abbiamo mai nascosto), ma privo di una segreteria di partito che ci promuova sul territorio, che stampi volantini e ci dica come votare in consiglio comunale, ha il suo peso. Ed il peso è politico. Ci siamo resi conto che siamo semplici cittadini, a cui non interessa altro che dare un presente ed un futuro migliore ad Albino. Abbiamo provenienze e idee a volte anche diverse, ma ci accomunano l’entusiasmo e l’impegno per il bene comune, che non hanno colore politico.

Fin dall’inizio abbiamo impostato un rapporto concreto con i cittadini, convocando assemblee, ascoltando la gente fuori dal “palazzo”, confrontandoci anche con persone che la pensano in modo diverso. Dalla diversità nasce la cultura che libera le idee e aumenta le opportunità, a tutto vantaggio della comunità albinese. Questo è il nostro concetto di politica.

Siamo davvero rammaricati nel constatare che spesso la politica è altro.

Fin dall’inizio siamo stati bersagliati da ogni genere di appellativo o etichetta. Dicono che siamo spaccati al nostro interno, semplicemente perché ciascuno di noi pensa con la propria testa, perché abbiamo idee nostre e, nonostante questo, siamo in grado di sederci attorno ad un tavolo per confrontarci.

Sembra che le minoranze non abbiano di meglio da fare che attaccare strumentalmente su temi etici, certamente importanti, ma con una scarsa ricaduta pratica sulla cittadinanza albinese. Quante persone abbiamo sentito dire “Basta!” dopo un mese che non si parlava d’altro che di una concessione di spazio pubblico. Pensiamo che ciò che alla gente interessa di più, oggi, sia altro. Il veder risolti i problemi quotidiani o ricevere risposte concrete alla crisi economica: strade asfaltate e pulite, informazione su quello che l’amministrazione compie, partecipazione attiva nelle scelte comunali.

Non vogliamo sminuire i temi proposti legittimamente dalle minoranze, ma in nove mesi nessuna proposta concreta è arrivata da loro. L’unica mozione che poteva avere una rilevanza concreta, quella sullo stato dei cimiteri, presentata dalla Lega, è stata ritirata. Possiamo capire il perché.

Sentendo le minoranze siamo un disastro: non ascoltiamo nessuno, andiamo avanti a gomitate, non rispettando i pareri altrui, sperperiamo denaro pubblico e le tre opere che realizziamo sono semplicemente la brutta copia di ciò che era già stato fatto nel passato (da loro ovviamente).

Se siamo così disastrosi, perché da parte di Lega e Pdl non è stato presentato nemmeno un emendamento al bilancio, che è l’atto politico per eccellenza che un’amministrazione compie? Perché si sono astenuti? Perché alle assemblee pubbliche, che per 15 anni NESSUNO HA MAI FATTO, c’è sempre un sacco di gente che si stupisce che l’amministrazione si confronti con la cittadinanza? Perché progetti come il semaforo di via Lunga, che la Provincia aveva negato categoricamente alla passata amministrazione leghista, oggi è al vaglio della Provincia (dove governa la Lega) e potrebbe essere approvato? E’ lo stile del fare politica che è cambiato. Vorremmo dire ai tre gruppi di minoranza che, se i contenuti sono certamente importanti nel fare politica, lo stile conta altrettanto. Lo stile di rapportarsi e mettersi al servizio delle persone che ci hanno eletto, lo stile nel gestire la cosa pubblica per tutti e non solo per coloro che ci hanno votato. Lo stile di sapersi confrontare e di far partecipare davvero i cittadini all’azione amministrativa.

Lo stile di non insultare o denigrare coloro che, semplicemente, non la pensano come noi.

Se la cittadinanza fa notare un problema, questo ha lo stesso peso sia che venga segnalato ad un consigliere di maggioranza, sia che venga segnalato ad uno di minoranza. Lo scopo, che deve essere comune a tutti coloro che sono stati eletti, è la risoluzione di quel problema. Non si può, ogni volta che si vede una buca sulla strada, usarla strumentalmente per fare campagna elettorale contro i “comunisti”. Oppure si può, come sempre è questione di stile.

 

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