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Albino: 200 giovani sul palco della vita Stampa

Si è chiusa domenica, celebrando la trentaduesima giornata per la vita, una settimana intensa per la comunità di

Albino: un programma di iniziative che ha avuto eco particolare per la singolare proposta di un gruppo di giovani. “Io e te a nudo”: serata di musica, immagini e parole. Forse sarà stato il messaggio un po’ provocatorio, o forse il tam tam degli inviti arrivati da facebook e dai telefonini, ma il colpo d’occhio, mercoledì scorso al CineTeatro della parrocchia di Albino, era speciale. Circa 200 giovani riempivano la sala e osservavano curiosi le scenografie sul palco; tra queste, in un angolo, una batteria attorniata da altri strumenti musicali.

 

Il racconto di una relazione finita male – accompagnata ora da note romantiche, ora da una poesia – ha aperto un dialogo schietto sul tema degli affetti. Lo spettatore è stato coinvolto in un viaggio che, partendo dai dolori delle relazioni spezzate, da una sessualità troppo spesso presentata in modo banale, lo ha condotto ad un invito pressante: “scendi dentro di te, scopri una strada di libertà fuori da ideologie e da giudizi superficiali, regala un soffio d’aria pura alla tua vita”.

Lo sappiamo – ci dice Enrico – questo tipo di cammino è difficile; spesso significa guardarsi dentro in profondità, riconoscere i propri errori, dare una “giro di pagina” alla nostra vita, con strappi dolorosi e senza più tornare indietro. Ma guardarsi dentro è anche l’occasione per ri-conoscerci, scoprire i talenti che abbiamo, metterli a frutto e imparare a donarli. Ecco: crediamo che questa strada ci prepari ad incontrare l’altro in modo nuovo, non semplicemente cercando affetto, ma scoprendo e custodendo un progetto di bellezza più promettente e più solido”.

Con lui una quindicina di giovani, alcuni impegnati alle musiche, altri a cantare e recitare. “Non siamo tutti di Albino. Con alcuni abbiamo condiviso il cammino del “Samuele”, la proposta di approfondimento della fede che il Vescovo fa per i ragazzi dei 18 ai 30 anni. Miriam e Nicola, della compagnia teatrale ShArt, ci hanno aiutato a trovare le modalità di linguaggio. Mariagrazia, studente al liceo artistico, ha collaborato all’allestimento scenografico. Vito (voce) e Chiara (recitazione e coro) hanno raccolto con prontezza l’invito a partecipare, rispecchiandosi nei temi affrontati e nelle modalità. Ricordo ancora la telefonata con Andrea (batteria) che in modo schietto mi diceva di ritenere il progetto condivisibile, indipendentemente dal percorso personale di ciascuno. Siamo partiti così, a metà dicembre. Subito abbiamo elaborato i testi, prendendo spunto in particolare dalla rivista Città Nuova, del Movimento dei Focolari”.

La serata continua: Luca e Matteo, da dietro le quinte, proiettano alcune immagini. Luca ci racconta di tutto il lavoro fatto prima, e ci presenta il pieghevole consegnato all’uscita: “ci sembra bello e dice tutto; ne abbiamo stampati 200 e sono andati a ruba. Nei testi abbiamo voluto inserire un articolo su una ragazza rimasta in cinta in età di liceo, e che con coraggio ha affrontato le sue difficoltà, accogliendo la sua bimba … le riflessioni che scrive potrebbero essere le nostre, immersi in questo tempo così contraddittorio”.

Ce lo mostrano. “La vita è la realizzazione di un sogno fatto in giovinezza”: questo il messaggio in copertina, affiancato dai loghi delle associazioni che hanno sostenuto l’iniziativa: innanzitutto la parrocchia di Albino, poi le sezioni bergamasche di Scienza & Vita, del Movimento per la Vita e dell’Associazione Difendere la Vita con Maria.

“sei fatto per amare”: la canzone che ha espresso il messaggio della serata

 

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