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POLITICHE GIOVANILI Stampa

Giovedì 11 dicembre presso il Palazzetto dello sport ha avuto luogo il primo incontro territoriale avente per tema le politiche giovanili a cui hanno partecipato rappresentanti della Valle, delle società sportive, della scuola e alcuni giovani ragazzi albinesi.

L’amministrazione comunale intende costruire ragionamenti e ipotesi di azione a partire dal concetto che i giovani non sono un problema. Esistono moltissime situazioni di normalità – ragazzi e ragazze che vivono la loro adolescenza e giovinezza con la serenità le competenze, l’energia e l’ottimismo dei loro anni. Si vuole portare alla luce gruppi giovanili presenti sul territorio che si muovono in modo autonomo e dai quali scaturiscono già idee pensieri e iniziative, utili per progettualità comuni. Si vuole lavorare per costruire alleanze e reti di relazione territoriali per conoscere da vicino le realtà esistenti e implementare il progetto in essere. Esistono fasce giovanili che hanno esigenze bisogni e risorse differenti: i giovani vanno ascoltati, valorizzati e aiutati a promuovere la propria cittadinanza. L’età della scuola dell’obbligo, cosiddetta pre-adolescenza; l’età della formazione superiore individuata come adolescenza a cui fanno riferimento anche ragazzi e le ragazze che abbandonano l’ambito scolastico per entrare in un tempo precoce nel mondo del lavoro; l’età degli studi universitari o dell’ingresso nel mondo del lavoro, a cui fanno riferimento giovani fino almeno ai 25 anni.

Distinguere questi aspetti è importante, poiché consente di formulare pensieri e azioni su diversi livelli. Quello della “proposta educativa”strutturata che vede i ragazzi semplici fruitori di iniziative pensate per loro e quello piu’ complesso della “azione educativa condivisa” e dell’auto-promozione capace di orientare e accogliere che si rivolge ai ragazzi più grandi, già in grado di muoversi e proporsi in modo autonomo.

Portiamo all’attenzione del lettore la sintesi di quanto emerso durante l’incontro.

- La famiglia gioca un ruolo fondamentale nella formazione dei ragazzi. Uno degli aspetti che bisogna tenere presente, nell’azione educativa e sociale, è quello di sostenerla laddove emergono ambiti di difficoltà, smarrimento o fatica educativa o bisogno di condivisione.

- La scuola rappresenta un efficace ed insostituibile ambito di azione educativa.

- Lo sport incontra molti dei nostri ragazzi e rappresenta uno spazio privilegiato extra-scuola - extra-famiglia, così come l’oratorio

- Il legame e l’unione tra soggetti presenti sul territorio può rappresentare la sfida educativa attraverso cui migliorare la qualità della vita dei giovani e consentire il dialogo intergenerazionale.

- Occorre valutare se sia piu’ importante chiedere ai ragazzi di parlare e “farsi “vedere” o se sia invece necessario provare a mettersi in una condizione di apertura e di “ascolto”.

- L’esigenza di conoscere le realtà esistenti.

- La fatica a comprendersi e a dialogare tra generazioni in una società complessa che si evolve in continuazione.

- Le problematiche legate alla difficoltà ad entrare nel mondo del lavoro, che spesso costringono i giovani a rimanere agganciati nella fascia giovanile oltre i 25 anni con le conseguenti fatiche ad emanciparsi dalla famiglia di origine e a “diventare grandi” e sentirsi parti attivi della comunità.

- La fatica a svolgere l’azione educativa da parte degli “educatori-volontari” – per esempio nell’ambito sportivo – non sempre preparati a far fronte ai bisogni o talvolta provocazioni dei ragazzi. La fatica a trattenere i ragazzi e coinvolgerli nell’esperienza di volontariato dopo la scuola dell’obbligo. Si registra una fisiologica diminuzione delle presenze; il permanere nella pratica sportiva sembra legato al talento dei singoli.

- I rappresentanti dei gruppi giovanili spontanei illustrano le loro attività – compreso la stesura e divulgazione di un giornalino di informazione e si dicono fortemente interessati a collaborare per la costruzione di iniziative per i giovani. Esprimono l’esigenza dei ragazzi di avere degli spazi dove trovarsi e promuovere le loro iniziative. Spazi oggi inesistenti o inaccessibili. Si dicono inoltre positivamente sorpresi da quanto emerge dagli interventi e dalle attività in corso.

- Il senso di solitudine e la distanza “non solo fisica” che i ragazzi della Valle vivono rispetto alle iniziative in atto nel centro di Albino (al di qua del ponte). La conformazione territoriale non aiuta – vedi pericolosità dei tratti stradali, difficoltà a creare piste pedonali o ciclabili etc. La mancanza di opportunità aggregative che impediscono ai ragazzi di uscire di casa la sera. Si chiede un’attenzione particolare a costruire canali di comunicazione e di sostegno per i ragazzi e per le loro famiglie. Occorre pensare a iniziative che possano avere risonanza sull’intero territorio e che possano essere usufruite da tutti. Alcune famiglie della zona si stanno mettendo a disposizione dei ragazzi per agevolare il loro bisogno di aggregazione e si stanno facendo porta-voce presso l’amministrazione delle loro richieste.

 

Si vorrebbe costruire una sorta di consulta dei giovani della valle, così da consolidare uno strumento che possa fare da riferimento per le istanze provenienti dalla zona.

- Bisogno di comunicare e di creare canali di comunicazione. Vanno utilizzati vari modi di comunicare le azioni e i progetti in essere. Internet, display, notiziario e anche bacheche da posizionare in punti strategici del territorio (vedi esterno scuole-esterno chiese etc.) così che siano facilmente aggiornabili, accessibili e comprensibili dai cittadini ma soprattutto dai ragazzi.

- Sarebbe bello poter consolidare prassi educative che consentano ai giovani di ritrovarsi - per esempio all’interno della scuola - ed esprimere le loro idee, esigenze, desideri facendo esperienza di esercizio della cittadinanza.

- Le proposte musicali o gli eventi promossi fino ad oggi andrebbero ampliati, diversificando i generi, e le modalità organizzative e di gestione durante tutto l’anno. Andrebbe inoltre condiviso il calendario degli eventi in corso, così da consentire un maggiore accesso alle iniziative ed evitare sovrapposizioni durante l’anno.

-Tutti i presenti convengono sulla necessità di allargare la gamma delle iniziative, coinvolgere maggiormente i giovani e le famiglie sulle proposte da fare e rendere disponibili spazi adeguati per i giovani.

- Emerge inoltre la disponibilità a dialogare attraverso un tavolo territoriale, purché serva a costruire cose concrete e a unire.

Il territorio Albinese è vasto e diversificato ed è importante considerarlo nel suo insieme. L’obiettivo dei prossimi anni vorrebbe essere quello di incontrare e intercettare un maggior numero possibile di giovani e famiglie che lo abitano.

Ringrazio personalmente quanti hanno aderito all’iniziativa e dato il loro contributo.

Sarà compito di questo assessorato tenere informata la comunità sulle iniziative in atto.

Assessorato politiche giovanili

Ass. F.PETTENI

 

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