Articolo gruppo di maggioranza |
Il periodo che sta vivendo Albino, e in generale l'intera Valle Seriana, dal punto di vista economico- occupazionale è certamente preoccupante: - 2.304 lavoratori iscritti nelle liste di disoccupazione ad Albino nel 2009 (erano 1.149 nel 2005); - 1.827.000 ore di cassa integrazione ordinaria a settembre 2009 utilizzate per tamponare la crisi (erano circa 198.831 nel 2008); - 958.270 ore di cassa integrazione straordinaria (interviene quando la crisi dell’impresa è strutturale) a settembre 2009 (erano circa 94.830 a settembre 2008). I numeri (fonte CGIL) parlano chiaro, nonostante da Roma arrivino in continuazione rassicurazioni sul fatto che la crisi è ormai passata e ci siano segnali di ripresa. Purtroppo la realtà dei fatti smentisce l’ottimismo del Governo.Tutti i settori produttivi soffrono. Il numero degli addetti delle imprese industriali, artigianali, commerciali e del terziario è in contrazione ormai da diversi mesi. La crisi ha colpito principalmente il lavoro femminile, i giovani lavoratori precari, gli addetti al commercio e il vasto settore dell’artigianato, soprattutto nel comparto edile, dove risulta difficile quantificarne la precarietà. Il gruppo consiliare di maggioranza, che quotidianamente raccoglie i disagi e le difficoltà dei cittadini, sta tenendo l’argomento alla continua attenzione del Sindaco e della sua Giunta. In queste settimane verrà discusso il bilancio di previsione per l'anno 2010 e molti sono gli elementi contenuti, anche se non ancora definitivamente approvati (la discussione si concluderà il 22 gennaio), che danno una prima significativa risposta al problema della crisi economica: dal supporto al reddito dei nuclei familiari di persone cassaintegrate, disoccupate, in mobilità o con contratto a termine, all’abbassamento delle rette di iscrizione all'asilo nido e alle scuole per le fasce più in difficoltà, alla facilitazione dell'accesso agli alloggi in locazione con contratto a canone agevolato per le categorie deboli, all’azzeramento degli oneri di urbanizzazione per le ristrutturazioni nei centri storici. Un altro cambiamento importante è la modalità di erogazione degli aiuti. Negli anni scorsi venivano erogati fondi “a pioggia”, senza una progettualità. Questo sostanzialmente portava ad impiegare denaro pubblico a fondo perduto. La nuova amministrazione intende invece trasmettere ai cittadini il valore della reciprocità, all’interno di una società civile in cui tutti possono rendersi utili per il bene comune. Crediamo che “partecipazione” sia anche questo. Vi sono infatti ad Albino una moltitudine di attività che potrebbero essere svolte da persone che sono rimaste senza un lavoro o che hanno necessità finanziarie, in cambio di aiuti economici comunali. Altro tema “caldo” è lo sforamento del patto di stabilità (che è il mezzo per contenere l’aumento incontrollato della spesa e rapportarla alle effettive capacità di fare fronte ai debiti contratti), che impedisce una programmazione di spesa, penalizzando pesantemente i comuni più virtuosi e legando le mani alle amministrazioni pubbliche. Nella nuova finanziaria approvata dal Governo niente è cambiato, anzi i trasferimenti statali hanno visto arrivare enormi finanziamenti ai comuni “virtuosi” di Catania e Palermo. Già in passato il Governo aveva concesso ben 140 milioni di euro a fondo perduto alla Giunta di centrodestra di Catania per il ripiano dei disavanzi di bilancio. Un anno dopo vennero concessi altri 150 milioni di euro a Palermo per tamponare la voragine della municipalizzata ambientale. I due comuni siciliani nonostante queste premesse, sono stati inseriti nell’elenco degli enti locali “virtuosi” premiati con ulteriori trasferimenti di denaro dai ministri dell’Economia Tremonti e dell’Interno Maroni. E’ così che Pdl e Lega Nord al governo intendono tutelare la “Padania” e i suoi comuni? Ci aspettiamo una maggiore concretezza da parte delle minoranze. Vorremmo infatti che si mettessero da parte le differenze politiche, per convogliare le diverse visioni e sensibilità nella ricerca e nella costruzione del bene per l'intera cittadinanza albinese, evitando di rallentare il lavoro dell’amministrazione con questioni pretestuose e strumentali. |