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Intervista a Eli Pedretti Stampa

ELI PEDRETTI

Presidente Comunità Montana Valle Seriana

Da qualche mese Eli Pedretti, sindaco di Valgoglio, è il nuovo presidente della Comunità Montana Valle Seriana, nata dalla fusione delle comunità montane dell’Alta e della Bassa Valle Seriana. Eletto con 23 voti a favore, 13 astenuti e solo un contrario, Eli Pedretti è in quota a una lista formata da Pdl, Lega Nord e Indipendenti. E’ il primo presidente della Comunità Montana Valle Seriana versione unificata (decreto del 26 giugno 2009), formata da 38 Comuni, che si allungano da Ranica a Valbondione. Nato a Fonteno il 17 febbraio del 1952, residente a Ponte San Pietro, celibe, ma con una figlia svedese, Eli Pedretti ha conseguito a suo tempo la maturità classica e si è accasato in Regione Lombardia, facendo parte delle segreterie particolari, in qualità di addetto stampa e pubbliche relazioni. Amante dello sport, iscritto all’albo dei giornalisti da trent’anni, conosce bene la realtà dei mass media. Pertanto, è con complicità che la redazione di Paese Mio lo saluta e gli augura un grosso “in bocca al lupo”, per la sua nuova esperienza politico-amministrativa. Non prima di aver avuto da lui alcune risposte, che offriamo poi ai nostri lettori.

Come è arrivato alla politica?

Con un padre sindaco, ho preso passione sin da giovane alla vita politico-amministrativa, vissuta come “missione”, a servizio della collettività. Pertanto, ho iniziato nel 1980 a Fonteno come assessore anziano fino al 1995, con diverse deleghe (dai lavori pubblici all’urbanistica, fino allo sport e alla cultura). Poi, assessore in Comunità Montana Alto Sebino dal 1990 al 1995, in qualità di assessore al Turismo ed Ecologia.

Qual è la sua esperienza di sindaco di Valgoglio?

Ho iniziato nel 2004, in qualità di assessore esterno con delega ai rapporti con la Comunità Montana, dove ho ricoperto il ruolo di Presidente della Commissione Statuto e, negli ultimi due anni, il ruolo di vicepresidente dell’Assemblea.

Come è arrivato ad essere nominato presidente del nuovo ente vallare?

Con la fiducia, anche personale, che 24 rappresentanti di altrettanti Comuni hanno espresso sulla mia candidatura.

Quali sono gli ambiti di intervento della CMVS?

Innanzitutto, la tutela e la conservazione del territorio, al fine di garantire uno sviluppo eco-compatibile delle risorse. In tali ambiti si inseriscono gli interventi relativi al “SISTEMA TURISTICO DELLE OROBIE BERGAMASCHE “, i 3 GAL, il P.I.S.L. sottoscritto anche con la Comunità Montana di Scalve, l’ECOMUSEO, l’attenzione alla viabilità e, in generale, alle problematiche dei nostri paesi montani.

Quali sono i suoi progetti operativi?

Innanzitutto, portare a termine i progetti messi in cantiere dai miei predecessori, mantenendo fede agli impegni precedentemente assunti dalla due Assemblee (quella di Clusone e quella di Albino).

Il Direttivo si spenderà prima di tutto, affinché vengano riconosciuti al nuovo Ente tutte le risorse, statali e regionali, precedentemente assegnate alle due Comunità Montane. A tal fine, mi sono già attivato presso le competenti sedi regionali, affinché vengano garantite le risorse finanziarie necessarie per affrontare tale situazione transitoria e potere, nel futuro, garantirsi un percorso sostenibile e confacente alle necessità di questo vasto territorio. L’esito di ciò influenzerà, irrimediabilmente, l’operato dell’attuale Comunità Montana. I principali progetti sui quali intendiamo lavorare sono tanti. Sviluppo delle varie forme di turismo: turismo bianco (legato alla neve) e turismo attivo (connesso allo sport); mostre zootecniche, alpeggi, agricoltura in montagna; tutela delle fasce deboli della popolazione (servizi sociali); cultura e tempo libero (parco paleontologico di Cene, percorsi ciclo-pedonali, eco-museo); viabilità minore (bretella di Cerete e Alta Valle);

Quali le difficoltà di questo nuovo super-ente vallare?

Come evidenziato nel punto precedente, il problema maggiore è legato alla necessità che, sia la Regione sia lo Stato, garantiscano al nuovo Ente le risorse finanziarie necessarie per poter garantire “almeno” i servizi essenziali. In tale ambito si collocano anche i problemi organizzativi legati alle attuali due sedi ed alla riorganizzazione del personale. A Clusone, sede istituzionale del nuovo Ente, rimarranno gli uffici amministrativi, i servizi sociali legati all’Alta Valle ed alla Valle di Scalve, i lavori pubblici e gli uffici connessi a cultura, turismo, sport e tempo libero. Mentre nella sede di Albino rimarranno gli uffici preposti alla gestione del vincolo idrogeologico e forestale, vincolo paesistico, reticolo idrico minore, gestione e manutenzione del verde pubblico e del parco fluviale, nonchè alpeggi di proprietà ed, in generale, gestione del patrimonio dell’Ente.

 

Quali i vantaggi di questo nuovo super-ente?

Me lo chieda tra 6 mesi, quando avremo i primi riscontri oggettivi su questa grande riorganizzazione.

Sogni vallari nel cassetto?

Considerato che ci troviamo a vivere un “matrimonio forzato” tra le due Comunità Montane, vorrei contribuire a ridare dignità alla Comunità Montana, venendo incontro alle necessità di tutti i Comuni, cercando di collaborare e dialogare con tutti.

P.T.

 

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