Cave Italcementi: nel 2010 la chiusura definitiva |
Nel territorio di Albino l’attività estrattiva di diversi materiali (in prevalenza calcari, ma anche argilliti, pietre coti, marmo, minerali di ferro) è parte di una memoria storica che oggi appare sempre più lontana, considerato che ormai da diversi decenni tutti i siti risultano dismessi. La valenza di queste lavorazioni nell’economia e nel tessuto sociale albinese degli ultimi due secoli rendono peraltro necessario un pensiero su quali siano gli interventi più opportuni per valorizzare questi ambienti e renderli vivi nel ricordo delle nuove generazioni.Nell’ottobre dello scorso anno la Italcementi dopo un lungo periodo di fermo ha ripreso l’attività di coltivazione della cava di calcare situata sul Monte Misma in località Valle dei Prigionieri proprio sopra il vecchio cementificio. Il materiale cavato viene trasportato all’insediamento Italcementi di Calusco d’Adda dove è impiegato per la produzione di cemento. Considerato che il sito risulta ben visibile dall’abitato in sponda destra del Serio, i cittadini albinesi hanno subito avuto modo di constatare la presenza di lavorazioni in cava: in particolare dal centro di Albino si possono tuttora notare anche a occhio nudo le macchine operatrici e i mezzi di trasporto del materiale; periodicamente sono udibili il picchettio del martellone che frantuma la roccia e gli spari delle mine. Il progetto e l’attività di escavazione sono stati autorizzati dalla Provincia di Bergamo in data 27.09.2002 per una volumetria complessiva utile di 100.000 metri cubi (corrispondenti a circa 240.000 tonnellate di roccia) con chiusura esercizio al 31.12.2004 oltre un anno per le operazioni di recupero ambientale. La Italcementi ha successivamente richiesto diverse proroghe dei termini per il ritardo nell’inizio dei lavori avviati come detto solo lo scorso anno. La proroga attualmente in essere ha scadenza 31.12.2009, ma la stessa azienda nel mese di settembre ha presentato ulteriore istanza di prolungamento al 31.12.2010. Il Comune di Albino in data 05.02.2008 ha stipulato una convenzione a scadenza decennale che, richiamando gli atti autorizzativi e le condizioni per l’esercizio della cava, impegna l’azienda a versare annualmente una somma rapportata al volume di materiale escavato e a mantenere una fidejussione a garanzia del rispetto delle prescrizioni impartite. Nel Piano Cave della Provincia di Bergamo approvato in data 14.10.2008 dalla Regione Lombardia la cava di calcare Valle dei Prigionieri risulta classificata come “cava di recupero” ossia “cava cessata in cui è consentita la temporanea ripresa dell’attività estrattiva al solo fine di consentire il recupero ambientale secondo tempi e modalità stabiliti nel progetto di sistemazione ambientale”. L’Ufficio Stampa Italcementi Group, contattato per conoscere lo stato di avanzamento dell’esercizio e del ripristino della cava, ha precisato che da inizio lavori al 30.10.2009 sono stati scavati 45.000 metri cubi di roccia; al completamento dell’esercizio, previsto entro maggio 2010, restano da escavare altri 55.000 metri cubi di materiale. Nel frattempo sono già iniziati i lavori di recupero ambientale con operazioni di idrosemina potenziata su tutte le scarpate in situazione finale (vedi fasce scure visibili in fotografia). Nel fondo cava e sulle aree a bassa pendenza è prevista la stesura di terreno vegetale e la successiva messa a dimora di specie arboree e arbustive autoctone. Il completamento degli interventi di recupero come da progetto autorizzato è previsto per novembre 2010. Gianpietro Nodari Consigliere Per Albino Progetto Civico |