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Autunno Caldo. No, non è una semplice constatazione legata al clima, quanto più la descrizione dell’autunno politico della nostra città. Le foglie cadono ed anche le promesse elettorali stanno inesorabilmente facendo la stessa fine. Ricordate quando l’allora candidato sindaco Luca Carrara in data 13 giugno, alla domanda relativa ad una eventuale edificazione della moschea ad Albino, rispondeva che si sarebbe sentito l’elettorato e se ne sarebbe valutata la reale esigenza? Ve lo ricordate? Bene, forse non sapete che venerdì 27 novembre il sindaco e la sua giunta, di nascosto, hanno concordemente concesso ai fedeli musulmani l’intera struttura del palazzetto di Albino al fine di festeggiare la festa del Sacrificio, sfrattando di fatto i nostri ragazzi dell’ I.s.i.s Romero.
Fosse solo preghiera, ma la festa in questione, oltre ad esser fonte di disordini come già accaduto lo scorso anno nella nostra provincia, prevede l’uccisione, fra mille agonie, di capi di bestiame in sacrificio ad Allah. Questa volta però ci è andata bene, da quanto dice il nostro Sindaco, al palazzetto si è solo pregato e nessuno si è fatto male. Peccato poi non sappia che la mattanza, perché di mattanza si deve parlare, si sia ugualmente verificata in Valle del Lujo ( la concessione parla di ben 200 capi), ma tant’è. Al di la del fatto, gravissimo, in se stesso considerato, urgono alcune riflessioni. Ci si chiede anzitutto se il sindaco Carrara, quando parlava di partecipazione della cittadinanza alle scelte nevralgiche della vita albinese, e quando parlava di coinvolgere tutti in merito alla questione moschea, intendesse realmente tutti o soltanto la giunta comunale, gli amici di partito e quanti la pensassero come lui. Quanto è accaduto è gravissimo. Il sindaco ed i suoi assessori firmatari della concessione non solo hanno disatteso la tanto amata “partecipazione degli albinesi” non coinvolgendoli in una scelta tanto delicata, ma hanno di fatto esautorato il consiglio comunale. Nel ventennio accadevano cose similari, la politica poi, grazie a Dio, è stata fatta di accesi dibattiti e confronti; questo lo accettiamo e lo auspichiamo, ma non intendiamo tollerare ed accettare che scelte come quella di cui sopra vengano taciute in primis alla cittadinanza ed in secundis al consiglio comunale: dicevano i vecchi “meglio è dire la schietta verità che mentire per civiltà”. Coinvolgere la cittadinanza non significa organizzare qua e la nelle frazioni incontri dove raccontare cosa si potrebbe fare e costruire, salvo poi non rispondere alle domande, quanto piuttosto coinvolgerla in scelte nevralgiche e dalle serie e gravi ripercussioni sociali. Non si fa così la tanto cara agli arancioni “integrazione”; l’integrazione non deve esser calata dall’alto, quanto piuttosto deve essere anzitutto un reciproco riconoscimento delle diversità, perché è innegabile che ci siano, e soprattutto rispetto delle nostre tradizioni, dei nostri usi e della nostra cultura. A proposito di tradizioni ci sia concessa una domanda. Scopriamo, con non poco sconcerto, che la concessione della “palestra grande” del palazzetto dello sport per celebrare la festa del Sacrificio porta la firma dell’assessore arancione “alle tradizioni locali”: di quale tradizione locale si tratta?
La Lega Nord in questo periodo si sta battendo perché il Crocefisso non venga tolto dalle aule scolastiche e dagli edifici pubblici; la Corte europea di Strasburgo aveva chiesto all’Italia di rimuovere il Crocefisso. Anche questa volta si voleva fare integrazione dall’alto, nulla di più sbagliato e deletereo. Non accettiamo che un simbolo anzitutto religioso ma che, a buona ragione, rappresenta la nostra civiltà e cultura possa esser oggetto di critica selvaggia e rimozione da parte del primo giudice di turno o dal primo finto laico di passaggio che si ritiene violentato dalla presenza del simbolo nelle scuole o negli uffici pubblici. La Lega Nord anche in questo caso ha detto no e lo ha fatto con un gazebo in via Mazzini ed una raccolta firme capace di coinvolgere quasi seicento persone in tre ore, scusate se sono poche . Gli albinesi non vogliono esser defraudati dei loro simboli, della loro cultura e tradizioni, questo il Sindaco ed i suoi lo sanno bene, forse per questo motivo che concedono il palazzetto per la preghiera dei musulmani di nascosto? Andiamo oltre, torneremo comunque sulla questione, vigileremo e chiederemo lumi al Sindaco affinché il Consiglio torni ad avere quel ruolo di importanza politica che qui tanto gravemente è stato defraudato e fatti del genere non abbiano più a ripetersi. Dicevamo di andare oltre, fortunatamente il nostro Movimento tanto a livello nazionale che comunale è florido di iniziative grazie ad una rinnovata, ringiovanita e motivata schiera di militanti e simpatizzanti mai fermi, sempre attivi e pronti a cogliere i problemi che più stanno a cuore alla cittadinanza albinese, alla faccia di quelli che ci davano per morti. I furti dei giorni scorsi ma che ancora colpiscono la nostra cittadina, gli atti vandalici e la paura dei cittadini ad uscire in strada la sera sono stati al centro di un acceso dibattito nel consiglio comunale del 23 novembre scorso. La Lega Nord, al fine di avere lumi sull’azione politica del Sindaco in merito al problema sicurezza, ha presentato una mozione affinchè il Sindaco e la sua giunta si impegnassero in iniziative, peraltro finanziabili da Stato e regioni, finalizzate ad arginare la microcriminalità. Anche questa volta nulla di nuovo, la linea guida della giunta arancione è che “tutto è comunque nella norma”. Tutto sarà nella norma ma l’escalation di furti dei giorni scorsi ha fatto saltare sulla sedia i sindaci dei comuni vicini, Gazzaniga in testa, tanto da spingerli ad un incontro urgente con le Forze dell’Ordine e la Provincia al fine di risolvere il problema. Grave che il sindaco rilasci dichiarazioni tanto rassicuranti senza conoscere appieno il problema e cosa ancor più grave che lo stesso minimizzi e non colga appieno il reale portato della questione sicurezza. Gli albinesi hanno paura, ora più di prima, pretendono e devono avere sicurezze ma forse questa giunta è più impegnata a concedere spazi per la preghiera del venerdì musulmano o per il clandestino day, incurante anche del fatto che gli artefici dei furti che pochi giorni or sono hanno colpito Vertova erano domiciliati ed avevano base operativa proprio nel nostro Comune. Questa giunta ha rivolto più il suo sguardo a quelli che sono i problemi dello straniero dimenticando i problemi della vita reale del cittadino Albinese, cittadino che, come si sente sovente dire “paga le tasse” ma vede scemare i propri diritti. Infine un ultima questione per la quale il nostro partito si sta adoperando e che ci ripromettiamo di trattare prossimamente: “quel ponte sul fiume Serio”. Sembra il titolo di un film western, ma per come l’argomento viene trattato dall’odierna amministrazione non si capisce se si sia di fronte ad un film comico o ad una tragedia teatrale. Il ponte si fa, non si fa, si fa una passerella, non si fa più nemmeno quella. Pensiamo che gli elettori della Valle del Lujo e non solo vogliano sapere e si aspettino risposte concrete e serie, non vorremmo che quella di una rinnovata attenzione in campagna elettorale per la Valle del Lujo da parte degli arancioni fosse soltanto un'altra foglia in procinto di cadere. -vi invitiamo a visitare il nostro gruppo facebook “LEGA NORD ALBINO (ALBI’) ”- |