Intervista al sindaco Luca Carrara |
Il primo cittadino eletto lo scorso 22 giugno è nato ad Albino il 7 novembre del 1964; vive da sempre a Desenzano, è sposato ed è padre di due figli. Si è avvicinato alla politica circa 25 anni fa maturando diverse esperienze amministrative ma erano circa sette anni che si dedicava esclusivamente al volontariato presso l'Oratorio Albino Calcio e alla sua professione di architetto. Il suo ritorno sulla scena politica è coinciso, lo scorso febbraio, con la candidatura a sindaco con le liste “Per Albino – progetto civico”e “La Valle del Lujo con Luca Carrara Sindaco”, iniziando un percorso che si è concluso trionfalmente nel ballottaggio dello scorso 21 e 22 giugno. Prima di intervistarlo, la redazione di Paese Mio ha aspettato i classici 100 giorni durante i quali Luca Carrara si è fatto un’idea dello stato di salute del comune di Albino.Signor sindaco, l’elettorato albinese è sempre stato un elettorato di centrodestra. Lei, candidato del centrosinistra ha vinto abbastanza nettamente al ballottaggio dello scorso 21 e 22 giugno. Qual è il significato che attribuisce a questo risultato? Se prendiamo in esame il voto del giugno scorso va evidenziato come alle europee e alle provinciali, il centrodestra sia arrivato a sfiorare il 70%. Il fatto che io, candidato sindaco dello schieramento contrapposto, abbia vinto le amministrative lo si deve a diversi fattori. In primo luogo è stato premiato il lavoro della squadra, un gruppo numeroso e affiatato di persone che pur provenendo da esperienze diverse ha iniziato a lavorare con parecchi mesi d’anticipo impostando tutto sul dialogo con la cittadinanza. In secondo luogo, dopo quindici anni di monocolore leghista, probabilmente si è voluto dare una sterzata al governo della città, aiutati in questo dalla separazione in casa leghista che ha portato il sindaco e gran parte dell’amministrazione uscente ad una netta contrapposizione con il candidato appoggiato dalla segreteria locale della Lega Nord. Ma soprattutto ritengo che ciò che più ha pagato sia stato aver fatto della trasparenza e della chiarezza il punto fondamentale della mia campagna elettorale. Da subito sono stati resi chiari gli obiettivi programmatici e le due liste in appoggio alla mia candidatura si sono dimostrate un forte segnale di rinnovamento e di civicità, individuando candidati legati al proprio territorio per appartenenza alle diverse realtà associative e politiche e pertanto capaci di raccogliere un forte consenso a livello personale. Infine aver presentato un’ottima squadra di governo già prima del ballottaggio (con Gualini alle politiche sociali ed Armellini all’urbanistica punti fermi già dichiarati al primo turno), ha convinto molti elettori del centrodestra a darmi la preferenza. Dunque, l’elettorato albinese ha voluto un cambiamento nella guida politica della città. Come intende attuarlo? Essenzialmente con il coinvolgimento della gente nella vita della “cosa pubblica”. In quindici anni di monocolore leghista questo non è mai stato possibile non solo per la cittadinanza ma nemmeno per le minoranze elette in Consiglio Comunale, che spesso non hanno avuto la possibilità di contribuire alle scelte amministrative. La mancanza di dialogo con l’opposizione e con i cittadini era prassi per coloro che erano soliti dire “la città di Albino ci ha votato, abbiamo la fiducia della maggioranza dei cittadini e, quindi, noi governiamo”. L’amministrazione da me guidata vuole proprio evitare questo. Il dialogo deve essere il punto di partenza per la costruzione di un qualcosa di condiviso e il confronto con le competenze espresse dai gruppi di volontariato, dalle diverse associazioni o categorie che operano sul nostro territorio ci porterà a scelte più ponderate. Questo non significa fuggire dalla responsabilità di doversi assumere l’onere della decisione finale. Come ho sostenuto più volte non avremo nessuna paura a prendere decisioni, anche quelle più difficili, perché saremo sicuri di aver fatto tutto il possibile per esserci posti nella condizione di poter decidere al meglio. Infatti, “Partecipazione e Cittadinanza” è stato uno dei suoi cavalli di battaglia durante la campagna elettorale. Quali sono le strade da percorrere per avvicinare tutti i cittadini (di qualsiasi colore essi siano) alla “cosa pubblica” In campagna elettorale, prima di costruire il programma, abbiamo incontrato a più riprese la popolazione di Albino e delle frazioni per ascoltare i loro problemi e le loro esigenze. Con la prima assemblea pubblica, tenutasi a Bondo Petello lo scorso 22 ottobre, seguita da quella di Comenduno (19 ottobre) e Desenzano (5 novembre) e dalle altre già programmate per le altre frazioni, abbiamo voluto continuare a percorrere la strada intrapresa all’inizio della nostra avventura con una differenza che però è sostanziale. Infatti, a queste assemblee pubbliche non interveniamo solo noi della maggioranza, ma sono invitate anche le minoranze (anche se al primo incontro di Bondo sono intervenuti solamente i consiglieri del PDL e solamente ad un quarto d'ora dal termine). Questo perché le assemblee pubbliche non le pensiamo come momenti di propaganda a favore della maggioranza ma veri e propri “consigli comunali” aperti a suggerimenti, critiche e consigli da parte di tutta la cittadinanza interessata al proprio territorio. Come si è adoperata l’amministrazione da Lei guidata fino a questo momento? Fin dal giorno dell’insediamento, il sottoscritto ma anche tutti gli assessori, siamo stati costretti a lavorare sulle “emergenze” che ci siamo trovati sul tavolo. Ci sono privati che si trascinano problemi ormai da decenni; e quindi è comprensibile, dal loro punto di vista, “rimetterli sul tavolo”. Sindaco nuovo, squadra nuova, magari qualcosa cambia. A queste persone posso solo dire che noi prenderemo posizione e daremo risposte in tempi brevi ma che non abbiamo la bacchetta magica. Inoltre, ma di questo ne eravamo consapevoli, e per questo avevamo preso posizione durante la campagna elettorale sapevamo che una volta chiamati alla guida di Albino avremmo dovuto affrontare e risolvere alcuni delicati problemi che si trascinano da anni: Piano integrato Honneger o Albino Prima (quando Luca Carrara era consigliere di minoranza nel secondo mandato Cugini, fu l'unico a votare contrario all'adozione di questo PII; ndr), P.I.I. AT7 con tutti i problemi legati ai parcheggi della stazione Teb. Bisogna ammettere che la colpa dei ritardi non sempre è stata solo dell'amministrazione uscente, però sono problematiche che devono arrivare a una soluzione. Su alcuni aspetti abbiamo dovuto fare le corse ma non per questo abbiamo fatto i deboli con i forti! Anzi, per esempio sulla questione Calzaferri (Albino Prima), che è stata chiusa come avevamo dichiarato in campagna elettorale, l’operatore privato paga più del triplo rispetto a quanto era stato ipotizzato in Consiglio Comunale nel febbraio scorso. E con soddisfazione devo dire che hanno votato a favore anche i consiglieri della Lega mentre si sono astenuti i consiglieri del PDL. Abbiamo invece bocciato il P.I.I. AT7 (e stavolta abbiamo avuto il voto favorevole del PDL e l’astensione della Lega) perché come più volte sostenuto incompatibile con la previsione di realizzo delle vasche del Consorzio di bonifica ma anche perché il progetto non è stato ritenuto qualificante per il nostro territorio. Questo però non ci ha impedito di diventare immediatamente operativi sulla realizzazione dei parcheggi alla stazione e sulle aree di manovra dei mezzi pubblici. Riteniamo che essere arrivati all’apertura della tramvia senza queste aree adeguatamente sistemate sia la dimostrazione delle difficoltà di rapporto interne alla precedente amministrazione. Ora sono in corso studi sulla viabilità che ci consentiranno di capire come completare al meglio quest’opera e definire nel dettaglio il progetto di quest’area così importante per Albino. In accordo con l’operatore privato stiamo rivedendo il P.I.I. S.Anna nel tentativo di trovare un accordo che ci consenta di rivedere un progetto approvato dalla precedente amministrazione ma che ci vede fortemente critici. Siamo in attesa che la Regione dia il via al Piano di recupero produttivo Honneger-Lombardini avviato dall’Amministrazione Rizzi, ma nel frattempo ci siamo già incontrati con le parti in causa e con la giunta di Nembro e i referenti della Provincia per chiarire la nostra posizione. A quanto dice, in quattro mesi di lavoro ne è stato fatto. E per quanto riguarda ciò che era nel Suo programma elettorale? Quelli sopra enunciati sono solo alcuni dei problemi ritrovati sul tavolo ma, i punti fondamentali del programma elettorale sono già stati affrontati. Abbiamo mantenuto l’impegno al confronto con la cittadinanza per discutere i problemi che riguardano le singole frazioni. Le opere pubbliche previste nel programma elettorale erano due: la pista ciclopedonale della Valle del Lujo e la scuola elementare di Comenduno. La prima è stata finanziata con un mutuo ed è in corso la stesura del progetto esecutivo mentre per la seconda abbiamo iniziato lo studio di fattibilità. Inoltre stiamo provvedendo al finanziamento della Fondazione Honneger per completare i lavori alla casa Albergo, anche questa un’opera non più rinviabile. Stiamo lavorando con i bambini delle elementari di Desenzano alla sistemazione di un’area ricreativa e stiamo lavorando per risolvere il problema del parcheggio presso l’ITIS a Bondo. Infine, stiamo ricostruendo i rapporti con le amministrazioni dei Comuni limitrofi (indipendentemente dal colore politico) per valutare quali operazioni possono essere attuate per il bene delle rispettive comunità in una fase così critica. |