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Sagra delle borole: tanto sole e tanta gente Stampa

Ancora una volta Casale ha fatto centro. Anzi, a centrare i bersaglio è stata la castagnata d’autunno, una delle manifestazioni più importanti fra quelle inserite nel calendario turistico-ricreativo della frazione montana dell’Oltreserio albinese. Merito della sagacia organizzativa del gruppo culturale Amici di Casale che, in collaborazione con i volontari della parrocchia del Sacro Cuore, hanno organizzato una Sagra delle borole veramente indovinata, celebrando degnamente la sua 21^ edizione. E merito anche dell’indovinata collaborazione con l’assessorato alla Cultura, che ha permesso di inserire la sagra nel programma di Terre di Albino: le giornate della storia e dell’arte. Infatti, abbinata alla più verace e popolare castagnata, che solitamente, da tradizione, si svolge al pomeriggio, il gruppo culturale Amici di Casale ha inserito in locandina al mattino una visita guidata al Parco del Castagno, meglio conosciuta come “area protetta del castagno”, un bosco di quasi 300.000 metri quadrati (un antico castagneto di comunità), posto alle pendici del Monte Pranzà, da anni oggetto di interventi di bonifica, pulizia e manutenzione da parte dei volontari casalesi.

Alla passeggiata nel bosco hanno partecipato una quarantina di persone, fra cui proprio il sindaco di Albino, Luca Carrara, che ha così salutato in grande stile la sua prima uscita a Casale, dopo le elezioni dello scorso mese di giugno.

Giudicata bella e interessante la visita, ben studiata e, soprattutto, ben spiegata, con la guida botanica Giancarlo Moioli che ha deliziato i visitatori di intriganti notizie e informazioni sulle castagne e sul mondo castanicolo. Al ritorno dalla visita, in tarda mattinata, nella piazzetta di Casale, un aperitivo offerto dai volontari del gruppo culturale Amici di Casale, allietato dalla musica del gruppo folk della banda di Albino: anche questa, un’ottima proposta.

Ma andiamo con ordine a spiegare le caratteristiche di questo bosco, per secoli affidato a vantaggio degli abitanti di Casale, in quanto terreno per usi civici, dove raccogliere legna, erbe, foglie secche e castagne. Dopo anni di abbandono, degrado e incuria, il bosco è stato preso in carico dal gruppo culturale Amici di Casale, che è intervenuto in suo aiuto, liberandolo dalle piante infestanti, nel tentativo di ridarle la sua giusta importanza naturalistica. E i risultati si vedono. Il castagneto è stato recuperato, diventando destinazione privilegiata di visite guidate di scolaresche e comitive, in particolare durante l’autunno, stagione d’oro per le castagne.

Il castagneto è il capolinea di un itinerario turistico, la Via del Castagno, che, partendo da Casale sale fino al castagneto, dove sono state aperte alcune piazzole di sosta e sistemate tavole e panchine in legno per il pic-nic. Per rendere accessibile e fruibile il Parco del castagno, i volontari poi hanno aperto nel bosco una strada agro-silvo-pastorale, di oltre 500 metri. Duplice l’obiettivo dell’area protetta. Innanzitutto, turistico-ricreativo, per offrire uno spazio-relax ai vacanzieri che durante l'estate salgono in Valle del Lujo. Quindi, didattico-scientifico, per le scolaresche e le comitive, con la sistemazione di pannelli informativi, per far conoscere la storia del castagno, dei suoi frutti e dei suoi utilizzi.

Nel pomeriggio, infine, la tanto agognata castagnata. Casale di Albino, come tutti sanno, è la patria dei biligòcc, le famose castagne secche e affumicate, che hanno la loro festa la prima domenica di febbraio. Ma durante la castagnata sono state le castagne le grandi protagoniste, fatte saltare in due grandi padelle bucherellate, della capienza di 10 kg ognuna. In tutto, sono state offerte ben 6 quintali di caldarroste, innaffiate per l'occasione da vin brulè e tè caldo. Alla festa ha partecipato un folto pubblico, che ha apprezzato quest’anno la scelta di sistemare tavole e sedie sotto la tensostruttura allestita presso il parco-giochi, ma soprattutto ha gradito la nuova location ricreativa, dove sbucciare le caldarroste, cioè il parco-giochi. Presenti anche due assessori comunali, Monia Carrara e Andrea Chiesa, che hanno partecipato in mezzo alla gente alla festa delle castagne. Unico neo, la Nord Servizi Comunali, che non è arrivata in tempo a sistemare i giochi dell’area verde. Per il resto, una bella festa, favorita peraltro da una stupenda giornata di sole.

Intanto, nel centro sociale parrocchiale, il Museo Etnografico Valle del Lujo ha aperto i battenti, in via straordinaria, per tutta la giornata, offrendo, sotto la regia della custode, Giusy Forcati, cavre, cadùr, mòneghe, trapen e rasghe, insieme a tanti altri attrezzi del lavoro contadino, suppellettili e oggetti casalinghi.

Giuseppe Carrara

 

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