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APPROFONDIMENTO SULL'AREA AT7 - STAZIONE Stampa

Nel Consiglio Comunale del 24 luglio 2009, il secondo consiglio della nuova amministrazione, non è stato approvato il Programma Integrato di Intervento AT7 - Area Stazione, precedentemente adottato dall’amministrazione Rizzi nel Consiglio Comunale del 03.04.2009.

Perché questa scelta? Cos’è l’AT7 - area stazione”?

Nel Piano di Governo del Territorio, il P.G.T., lo strumento urbanistico vigente in Albino, sono individuate quali AT, Aree di Trasformazione, quelle parti di città dove si prevede un intervento di urbanizzazione e riqualificazione.

L’area di trasformazione denominata AT7 interessa tutta la superficie che dalla stazione di arrivo della tramvia delle valli si sviluppa parallelamente al corso del Serio in direzione di Comenduno sino all’altezza di via Partigiani.

Il P.G.T. vigente prevede su quest’area la definizione del parco del Serio da cedersi all’Amministrazione, parcheggi di interscambio tram-viabilità pari a 200 posti e parcheggi di sosta pubblica pari a 120 posti, opere di viabilità per la connessione tra il nuovo comparto e l’esistente, una superficie urbanistica massima di 15.000 mq di cui 5.000 mq per attività commerciali (2.500 di vendita e 2.500 non di vendita), 2.500 mq minimi per residenza e 2.500 mq minimi per terziario.

Un programma quindi di qualificazione ambientale, di interventi funzionali alla nuova tramvia, ma anche di consistenti possibilità costruttive.

La stessa area era stata oggetto nel precedente Piano Regolatore Generale (denominata allora PN 16, Piano Norma 16 - Centro Intermodale) di una previsione urbanistica legata al ridisegno dei luoghi con una previsione volumetrica atta alla creazione della stazione di testa e di servizi connessi.

Il P.G.T è stato approvato con Delibera di C.C. n. 44 del 18 luglio 2008 ma chi ha redatto il piano unitamente all'amministrazione comunale che ne ha approvato i lavori, ha dimenticato che su quell'area esisteva già un progetto del Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca che prevedeva la creazione di vasche di accumulo lungo il fiume Serio (un progetto nato per controllare la portata del fiume ai fini irrigui legati all’agricoltura

L’iter iniziò nel luglio 2003, (allora Sindaco Cugini, vicesindaco Rizzi) con un Verbale di deliberazione di Giunta Comunale del 23.10.2003 “Adesione a finalità e collocazione vasche di accumulo”, proseguì nel 2004 con una conferenza dei Servizi presso la Sede del Consorzio di Bonifica dove si è aderì all’ipotesi di vasche chiuse, continuò con un incontro in Provincia di Bergamo nel 2005 di convalida dello “studio di verifica idraulica per l’individuazione del limite di esondazione del fiume Serio“.

Il progetto esecutivo venne trasmesso al Consiglio superiore LL.PP. il 26.01.2005, la previsione dell’invaso di Albino risulta citata nel Piano territoriale di Coordinamento Provinciale, viene previsto un importo di spesa di €. 42.604.570,95, il progetto è presente nell’elenco delle opere irrigue di rilevanza nazionale del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali inserite negli elenchi per il finanziamento.

Non esiste a tutt'oggi alcun atto formale da parte del Comune di chiusura di questo procedimento.

Quello che risulta è un'incompatibilità tra la possibilità, prevista nel P.G.T. (!), di un intervento edilizio così massiccio e la previsione delle vasche di accumulo (che interesserebbero una superficie di ben 38.342 mq.) - Inserire Schema sovrapposizione su foto area

In ogni caso durante l'amministrazione Rizzi nel Consiglio Comunale del 03.04.2009 viene adottato un Programma Integrato d'Intervento insistente su queste aree, presentato dalla società E.R.C. s.r.l. in data 05.03.2009, il tutto sulla scorta dell’Accordo di Programma sottoscritto in data 11.06.2008 tra Provincia di Bergamo, Comune di Albino, T.E.B. (Società Tramvie Elettriche Bergamasche S.p.a.) e la stessa E.R.C. s.r.l.

I due progetti sono chiaramente in contrasto fisico, ciò che lascia allibiti è che alcuni dei soggetti quali Comune di Albino, provincia di Bergamo e T.E.B., erano presenti ad entrambi i tavoli di trattativa e i tempi delle due proposte non sono così distanti per dimenticarsene.

Cerchiamo ora di fare una valutazione nel merito del Programma Integrato d’Intervento presentato. Inserire Planimetria di progetto

Il progetto disegna un’area attrezzata a stazione senza un vero edificio stazione, due aree di parcheggi, necessarie e funzionali alla tramvia ed al regime dei luoghi, una nuova passerella per la pista ciclopedonale derivata dalla modifica del tracciato, un’imponente rete viaria articolata in tre rotonde ed una serie di curve, un grande contenitore commerciale e tre edifici residenziali a torre di 9, 8, 6 piani impostati su un piastra alta due piani a destinazione terziaria, con altezze totali che arrivano a 30 metri. (commerciale 4.050 mq, terziario 2.960 mq, residenza 3.616 mq). A tutto questo si giustappone un vuoto, posto tra fiume Serio – pista ciclo-pedonale e il nuovo edificato. Viene a mancare, come chiedeva il Documento di Piano, quella che doveva essere la centralità del progetto, il parco, si dimentica che questo è il luogo dominante da cui è possibile una percezione a 360° sul paesaggio. Inserire Foto1 - Foto 2

La riqualificazione nel progetto si esprime solo costruendo, costruendo con imponenza e densità, non definendo qualità ambientali degli spazi aperti.

Gli elementi generatori sono i nuovi volumi addensati nella parte alta ad est, la cui posizione è di risulta, ovvero l’unica proponibile rispetto a perimetrazioni e disponibilità di aree, essi non riescono a configurarsi come elementi riusciti nella definizione di nuovo margine e di nuova centralità, risultano ingombranti satelliti generatori solo di un’esplosione viabilistica. L’obiettivo dell’ispessimento e rafforzamento dei luoghi centrali di Albino viene mancato, nel progetto questo sito sembra assumere la forma di una nuova isola.

Le torri si stagliano in maniera netta con altezze non confrontabili con gli altri edifici circostanti, le loro sagome frastagliate sono con questa loro tipologia “confusa” incapaci di generare identità, valenza simbolica, di presentarsi come oggetti di vero rilievo, di connotare positivamente il luogo, sono solo dei fuori scala.

Un progetto quindi che non riesce ad esprimere né qualità urbanistica, né ambientale e nemmeno architettonica. La stessa Commissione per il Paesaggio denuncia nel suo parere perplessità, ne riportiamo un passaggio: “…pare evidente come sia debole ed incoerente il programma della proposta presentata nel prevedere un assemblaggio di funzioni ed infrastrutture, nella giustapposizione dei vuoti e dei pieni, della formalizzazione planimetrica che di alzata dei volumi. Il prospetto che non si disegna è quello del parco che crediamo centrale…”

Alle negative valutazioni sul piano urbanistico - architettonico seguono altri interrogativi.

CALIBRO DELL’INTERVENTO. Il P.I.I. fa seguito ad una previsione dello strumento urbanistico ma non arriva ad utilizzare i parametri urbanistici previsti, ne riesce a sfruttare circa i 2/3 ovvero utilizza 10.626 mq di S.l.p. (superficie lorda di pavimento) contro 15.000 mq massimi ammissibili. Sorge spontaneo chiedersi se non sarebbe opportuna una rivalutazione del Documento di Piano contenuto nel P.G.T. che associa così alte potenzialità volumetriche chiedendo in primis una riqualificazione, approfondendo se in questo contesto ed in queste proporzioni le due condizioni siano compatibili e desiderabili.

OPPORTUNITÀ' – NECESSITÀ'. A cosa deve rispondere quest’area, nata come Stazione di testa con i servizi legati alla mobilità? Il centro commerciale, difficile da sostenere come necessità, ma previsto dal P.G.T., non risulta collegato in maniera significativa alla stazione di testa: non è credibile e forse nemmeno pensato un percorso a piedi stazione-centro commerciale, sono luoghi autonomi, non funzionalmente collegati.

E’ evidente il contrasto tra l’intervento urbanistico proposto costituito da volumi edificati importanti e un’area che in questi anni ha recuperato valenze ambientali e di svago dimenticate (l’alveo e le sponde fiume Serio, la pista ciclo pedonale).

EQUITÀ' SCOMPUTI, QUADRO ECONOMICO. Lo “scambio” porta al Comune €. 3.105.000,00 (standard qualitativo unitamente agli oneri di urbanizzazione di cui è concesso lo scomputo) così impiegati: parcheggio interscambio €. 240.000,00, parco e ponte ciclopedonale €. 503.000,00, adeguamento sottoservizi €. 462.000,00, opere viarie €. 1.900,000,00.

Appare evidente come le cifre importanti per la viabilità e l’adeguamento sottoservizi (i nuovi edifici impongono lo spostamento del gasdotto Snam) brucino quasi tutto, cosa resta?

INTERESSE PUBBLICO. Questo importante progetto quale vantaggi porta al Comune, ai cittadini di Albino? Forse l’interesse pubblico è stato fuorviato, l’impressione è che esso si autoalimenti dotandosi di strade necessarie al proprio funzionamento accollando al Comune oneri funzionali allo stesso progetto quali lo spostamento delle reti dei sottoservizi.

EQUILIBRIO. Stiamo consumando territorio senza guadagnare altro, né in quel luogo né altrove.

MOBILITÀ'. Va monitorato l’effettivo traffico a regime della tramvia, ponendo attenzione alla reale comodità – strategicità della posizione di Albino per chi va a Bergamo.

L’attuale superstrada che ha dimezzato il traffico della Strada Provinciale 35, non ha un’uscita ad hoc in prossimità della stazione di Albino, più comode in tal senso risultano le localizzazioni delle fermate di Nembro o Alzano. Va inoltre evidenziato come nel P.I.I. all’esplosione di infrastruttura legata alla mobilità carrabile non corrisponda alcuna indicazione di collegamento protetto con l’attuale centro storico, nessuna specifica attenzione all’accessibilità da parte degli albinesi alla pista ciclopedonale.

Ora andrà verificata la compatibilità di un intervento edilizio con la previsione delle vasche interrate di compenso, contestualmente andrà capita la procedibilità e la tempistica del progetto relativo alle vasche di accumulo, ma con urgenza vanno garantite le adeguate strutture a servizio della stazione di testa del tram previste dall’Accordo di Programma del 11/06/2008 (da realizzare in base alla progettazione proposta da TEB e finanziata dalla Provincia).

Il Comune si sta impegnando nel verificare che le infrastrutture previste rispondano al criterio di effettiva necessità ed adeguatezza.

L’attuale Sindaco Luca Carrara in data 4 agosto 2009 ha convocato un Collegio di Vigilanza al fine di verificare, come previsto dal citato Accordo di Programma, la piena, tempestiva e corretta attuazione degli obblighi delle parti disponendo e riscontrando unanime condivisione tra i presenti, “di dare priorità nella realizzazione, alle previsioni di progetto che attengono alle aree di interscambio con il trasporto pubblico locale al fine di garantire, in particolare al trasporto scolastico, l’accesso alla stazione in condizioni di sicurezza.” Inserire Foto 3

A riprova dell’immediata efficacia di quanto espresso dal Sindaco sono visibili i lavori attualmente in corso per la realizzazione dei parcheggi di interscambio fianco la stazione, iniziati in data 10.08.2009 e con durata prevista per l’ultimazione di 120 giorni.

Attraverso questo approfondimento si è cercato di restituire una storia complessa, di esplicitare le valutazioni che hanno determinato le decisioni effettuate, l’obiettivo è quello di chiarezza, di trasparenza, di stimolo alla discussione pubblica, coscienti di come le questioni e le scelte riguardanti il territorio, ancor più se il nostro territorio, ci tocchino direttamente e che proprio per questo debbano essere concertate.

 

Laura Milanese, consigliere di Per Albino Progetto Civico

 

 

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