A scuola…….con entusiasmo!! |
Il nuovo anno scolastico è da poco iniziato e noi genitori del Comitato e dell’Associazione genitori dell’Istituto Comprensivo di Albino desideriamo augurare a tutti, insegnanti, alunni e famiglie un proficuo cammino. Cogliamo l’occasione anche per ringraziare la redazione di “PAESE MIO” per lo spazio che ha sempre dedicato e ancora vorrà dedicare alla presentazione di attività e iniziative inerenti il mondo della scuola affinché essa sia conosciuta e ben radicata nel territorio albinese. Ci sembra importante iniziare questo nuovo anno scolastico recuperando e relazionando circa i contenuti della serata di riflessione per genitori e insegnanti, svoltasi il 22 Aprile scorso e promossa dall’Associazione Genitori dell’Istituto Comprensivo con il Patrocinio del Comune di Albino.La serata dal titolo “FIGLI E GENITORI: EMOZIONI E RAGIONI DEL VIVERE INSIEME”, voleva essere una tavola rotonda conclusiva di quattro percorsi formativi rivolti durante l’anno scolastico ai ragazzi della Scuola Media sui temi del volontariato, dell’affettività-sessualità, del conflitto-regole, della prevenzione delle dipendenze. Inoltre durante gli incontri preparatori alla serata è emerso fortemente in noi genitori il desiderio di potere “sentire” le voci dei nostri figli, leggere i loro racconti, poter “entrare” nella loro storia di persone in crescita. Così è nata una serata veramente particolare. IL PERCORSO SULLE REGOLE ci ha restituito le voci dei nostri ragazzi sotto forma di un diario, in cui hanno espresso la loro tensione di crescere e la loro solitudine, il desiderio di trovare uno spazio tra i pari e nello stesso tempo la paura del confronto e i dubbi infiniti verso l’immagine di sè stesso e il mondo degli adulti. I nostri ragazzi si sono espressi utilizzando le parole de “Il Piccolo Principe” che con candore continua ad invitarci a riflettere sul significato della vita e su cosa vuol dire “creare dei legami”. IL PERCORSO SULLE DIPENDENZE è stato restituito sotto forma di una lettera che un adolescente tossicodipendente scrive rivolgendosi non alle persone adulte di cui non si fida, ma all’amico coetaneo, il più caro e il più fidato, al quale racconta le sue forti emozioni e lancia, nello stesso tempo, un grido di aiuto. IL PERCORSO SUL VOLONTARIATO ha proposto il cartellone che i ragazzi hanno costruito su cosa vuol dire fare volontariato: è emerso che non esiste un’età in cui cominciare ad essere volontari, si può iniziare quando si vuole (se si vuole).I ragazzi hanno riflettuto sulla generosità e gratuità di questo servizio, affermando quanto sia prezioso chi fa volontariato e nello stesso tempo esprimendo un certo timore nel mettersi in gioco in prima persona (Perché proprio io? Con chi?). E’ emerso che aiuta nella scelta la presenza degli amici, che condividono la stessa esperienza. IL PERCOSO SULL’AFFETTIVITA’ ci ha mostrato al ritmo di una musica bulgara, le sagome a grandezza naturale che i ragazzi hanno disegnato, riportando le loro emozioni e sentimenti. C’erano la noia, la tristezza, la solitudine, la rabbia scritte più volte, a chiare lettere, ma c’erano anche parole come passione, amicizia, cuore, amore. C’erano anche gli scritti delle ragazze sulle sagome dei ragazzi e viceversa, molto ironici e critici, ad esprimere la dicotomia tipica dell’età adolescenziale. Nella seconda parte della serata hanno invece parlato i genitori. Sono state riportate le risposte di circa 40 genitori intervistati, dei quali 6 stranieri, alle seguenti domande: come genitore di un adolescente, qual è la paura più grande? quali risorse, ricchezze, positività incontri nella relazione con tuo figlio adolescente? Ci ha guidato nella riflessione conclusiva un esperto d’ eccellenza sul tema dell’educazione, il Prof. Ivo Lizzola. Raccogliendo le emozioni suscitate dai racconti dei nostri ragazzi e dalle risposte dei genitori, ha provato, da genitore qual è, ad immaginare di scrivere una lettera al proprio figlio. E’ impossibile riportare ciò che il Prof. Lizzola ha detto in quella lettera, ma si può tentare di riportare le emozioni provate durante quel racconto. In primo luogo l’emozione per il figlio: è l’esistenza del figlio che ti fa genitore. In secondo luogo l’amore per il figlio: incondizionato, gratuito, illimitato, anche se a volte percepito come condizionante e soffocante dal figlio stesso. In terzo luogo il comune racconto, fatto di pezzi di vita, percorsi condivisi e accettati, molto spesso discussi, arrabbiati, contrastanti, ma sempre vitali per entrambe le nostre esistenze e le nostre reciproche realtà, di figlio e di genitore, che sono fatte di parole, ma anche di gesti e di solide esperienze. In quarto luogo il tempo: riconoscere nell’incontro con il figlio, il tempo della vicinanza affettiva, pur nell’incertezza, consapevoli degli ampi spazi di decisione e di scelta che il tempo dell’incertezza ci offre come figli e come genitori. Nell’onestà , nel rispetto e nell’autenticità di un incontro che acquista una dimensione morale solo attraverso uno sguardo. “Nessuno trasforma se stesso, possiamo solo essere trasformati”. DI NUOVO BUON ANNO SCOLASTICO A TUTTI! Associazione e Comitato Genitori |