QUATTRO CHIACCHIERE CON… |
Mar. PAOLO D’AGNI Comandante della Stazione dei Carabinieri di Albino La notizia era nell’aria da tempo, ma proprio ad inizio dell’estate ha preso più forza, facendo il giro della città. Tutti a domandarsi se fosse vero che il maresciallo D’Agni sarebbe andato veramente in pensione, presumibilmente a settembre; ma tutti forti della speranza che certe voci non fossero veritiere. E, invece, eccoci qua, a salutare e ringraziare il Maresciallo Paolo D’Agni, che proprio in questo mese di settembre, dopo ben 22 anni di onorato servizio nella città di Albino, esce dalla caserma, saluta i collaboratori, ringrazia la comunità di Albino e va in pensione. Ah, cosa non certo di poco conto, rimanendo comunque ad abitare ad Albino, ancora fra noi. Ci mancherebbe.La redazione di Paese Mio non può che allinearsi con le tante persone che in questi giorni stanno portando il loro saluto al Maresciallo D’Agni, fresco pensionato. Ma coglie anche l’occasione per fare il punto sullo stato di salute della realtà albinese, dal punto di vista dell’ordine pubblico e della sicurezza. E intervistare proprio il Maresciallo Paolo D’Agni, sostituto Ufficiale di Pubblica Sicurezza, che tutti conoscono e apprezzano ad Albino, non solo per la sua lunga esperienza sul campo, maturata in ben 22 anni di presenza albinese, ma anche per la sua affabilità e simpatia, disponibilità al dialogo e comprensione, che traspare ogni volta che lo si incontra per le strade e le piazze della città. Quali sono le linee strategiche che sottendono la presenza sul territorio comunale di Albino della Stazione dei Carabinieri, dipendente dalla Compagnia di Clusone? I nostri Carabinieri sono a presidio del territorio, a tutela degli interessi delle tante realtà che vi operano, per garantire vigilanza, controllo e sicurezza della popolazione, e per salvaguardare l’ordine pubblico, assicurando buoni standard qualitativi di vivibilità. Una realtà operativa di alto spessore professionale, che ha fra le sue caratteristiche la dinamicità, la tempestività e il forte radicamento sul territorio. Senza dimenticare il notevole organico, ben tredici militari. Maresciallo, quando è arrivato ad Albino e quali incarichi ha avuto in precedenza? Sono nato il 2 gennaio 1956 a Petronà, in provincia di Catanzaro (Calabria). Mi sono arruolato nel settembre del ’75, e ho fatto le mie prime esperienze sul campo in Valtellina, presso la stazione di Sondrio. Quindi, l’11 novembre 1987 sono arrivato ad Albino, dove ho operato in servizio per ben 22 anni. Come trovò la realtà di Albino, allora? Certamente più movimentata e più problematica di adesso. Allora, era forte il problema dello spaccio di sostanze stupefacenti e si sentiva forte la presenza di una certa malavita locale, che impegnava non poco le forze dell’ordine. Fortunatamente, con un capillare lavoro di vigilanza e un’azione di prevenzione costante sul territorio, la situazione si è pian piano risanata; merito anche dell’efficienza del personale in servizio, che si è sempre prodigato quotidianamente in questa azione di controllo del territorio e di stretto contatto con la gente. Sono proprio queste le prerogative che hanno caratterizzato la stazione dei Carabinieri di Albino: elementi che ho cercato di infondere nei miei collaboratori e che alla lunga hanno pagato, in termini di consenso e di apprezzamento del lavoro quotidiano. Qual è l’ambito di competenza operativa della Stazione dei Carabinieri di Albino? Nella nostra caserma in via Salvo d’Acquisto, lavorano, come già detto, tredici militari, fra cui un vice-comandante e un brigadiere. Un organico necessario, per assolvere alle funzioni e ai compiti richiesti a una stazione, che si caratterizza per essere una peculiare articolazione di base dell'Arma dei Carabinieri a livello locale. La stazione, per sua natura, ha responsabilità diretta del controllo del territorio, non solo di Albino, ma anche di Pradalunga, Selvino e Aviatico, e delle connesse attività istituzionali. La stazione riesce a coprire tutta la giornata, con pattugliamenti a piedi e automontati, di tipo perlustrativo. Collabora con le istituzioni locali: il Comune di Albino, la Comunità Montana Valle Seriana, il Consorzio di Polizia Municipale Valle Seriana, l’Asl di competenza e i Comuni limitrofi. Senza dimenticare la collaborazione con la locale sezione dell’Associazione Nazionale dei Carabinieri. La stazione di Albino, infine, è aperta al pubblico dalle 8 alle 20, mentre per l’orario notturno è inserito il trasferimento al 112. Quali sono le situazioni operative che deve affrontare la Stazione dei Carabinieri di Albino? La nostra presenza sul territorio è finalizzata alla vigilanza e al controllo, con funzioni prettamente preventive, al fine di normalizzare le situazioni emergenti. Certo, gli interventi sono anche di natura repressiva, ma sempre come ultima soluzione. La nostra è una presenza discreta, ma comunque ben evidente, anche alla luce della natura dei nostri pattugliamenti, che ci portano ad essere ben visibili sul territorio. Del resto, questa è la nostra funzione primaria: quella di fungere da deterrente nei confronti di possibili situazioni di delinquenza o microcriminalità. Che peraltro non mancano, e sono relativi alla presenza problematica di extracomunitari dell’est europeo e all’insorgenza dei cosiddetti “reati predatori”, cioè relativi alle introduzioni in appartamenti (qualche caso negli anni scorsi, ma ora quasi spariti). Quali sono i settori di intervento sul territorio? Le segnalazioni e le chiamate esterne ci portano ad intervenire nella risoluzione di incidenti stradali (in questo, siamo sostenuti attivamente dal personale del Corpo di Polizia Locale di Albino), nel superamento delle problematiche viabilistiche, nell’alleggerimento dei problemi legati al traffico. Senza dimenticare la risoluzione bonaria di problematiche di vicinato e il controllo delle realtà commerciali (controlli al mercato del giovedì, per abusivismo commerciale). Nel complesso, comunque, la realtà di Albino è tranquilla, senza picchi di evidente pericolosità. Quale uno dei suoi successi operativi? Certamente, il potenziamento del ruolo sociale dei Carabinieri, quale istituzione che offre consulenza e vicinanza ai cittadini: informazioni, consigli, accompagnamento, in un’ottica di collaborazione e partecipazione alla vita quotidiana della comunità. Quale il suo pensiero, Maresciallo, ora che va in pensione? E’ stata un’esperienza bellissima, del resto 22 anni non sono pochi in una comunità, ormai ne fai parte a pieno titolo e la gente ti vuole bene. A tal punto che ogni giorno ricevo saluti, ringraziamenti e complimenti, che mi fanno anche arrossire. Sento proprio la vicinanza della comunità, dalle istituzioni alle associazioni, fino alla gente più semplice, quella che incontri per strada. E mi commuovo di fronte a tanta stima e riconoscenza. Come mi sono commosso con i miei collaboratori, durante l’ultima seduta di istruzione settimanale: li ringrazio per la loro professionalità, competenza, disponibilità al sacrificio e senso del dovere. Auguro a loro ogni bene, per un futuro sereno nell’Arma, sperando che continuino ad essere presenze discrete, ma concrete, nel tessuto cittadino. Albino è una buona città, e sono oltremodo contento di entrarne a far parte, ora che mi spoglio della divisa (i valori della Benemerita rimarranno sempre!).
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