Banner
Banner
news menu leftnews menu right
Percorsi urbanistici attorno a S. Bartolomeo Stampa

...Perché e per cosa i cittadini di Bergamo dovrebbero venire ad Albino col nuovo TRAM?

Anche la nuova Amministrazione Comunale con il sindaco Luca Carrara si troverà ad affrontare il tema dello spazio urbano che è, come sempre, il principale problema a cui dare soluzioni.

Pur con un Piano di Governo del Territorio, il sistema urbanistico chiede un continuo esercizio di individuazione delle varie identità mettendo in crisi la stessa riconoscibilità dei luoghi. Il mosaico urbanistico, cioè quell’insieme di tasselli che dovrebbero armonicamente disporsi costruirsi corrispondersi in una rappresentazione paesaggistica, da la prova certa che la forma urbana non può essere veramente governata, ma solo parzialmente controllata. Le strade i palazzi le case le fabbriche i mercati si riducono ad assemblarsi in una realtà di vicinanza ma hanno perso la capacità storica di costruire un vero luogo.

La continua richiesta di aumento delle volumetrie non contribuisce ad aumentare il benessere dei cittadini e trova difficoltà a creare uno spirito positivo di comunità intorno allo spazio fisico del territorio che rimane il vero luogo in cui trovare i segni del passato e i sintomi del presente, le prove dei successi e dei fallimenti e, su questi ultimi, capire il futuro. Le due opportunità più positive e fertilizzanti sono le piste ciclabili e il tram della TEB. Hanno saputo ricollocare territori mettendo in evidenza diversità e specificità che già esistevano per i singoli comuni, e che ora possono appartenere a tutti gli abitanti della Valle.

Partendo da Bergamo alla fermata di Ranica trovi da subito un parco giochi, poi ad Alzano sei subito nel centro storico ma anche nel parco fluviale fino a Villa di Serio, la fermata successiva introduce al Museo di Arte Moderna, ALT; alla fermata ai Saletti di Nembro c’è un centro sportivo formidabile e addirittura tre percorsi ciclabili; a Pradalunga la ciclabile ti accompagna al Serio e al parco giochi attrezzato. La fermata di Albino mostra a tutt’oggi difficoltà ad esprimere vocazioni spontanee. Non si può arrivare al Centro sportivo Falco pur essendo adiacente alla TEB e alla ciclabile. Ci arrivi solo in auto. La stazione di testa è vicina al Serio ma sul fiume non si trova nessuna delle attrattive che invece Alzano ha saputo costruirgli attorno; così, pur essendo al limitare del centro storico, la stazione albinese non sa proporsi come punto ombelicale che metta in percorso i valori storici, i palazzi, le vie, le piazze, i locali, le botteghe, le chiese, i parchi su, su, fino alla stazione della funivia per una passeggiata alpestre. I comportamenti urbani moderni ci insegnano che se sei fuori da un tracciato o da un percorso vitale non puoi trarne benefici. Proviamo a domandarci per cosa e perché un cittadino di Bergamo dovrebbe venire ad Albino. Non verrà per trovare le stesse cose che trova facilmente in città:supermarket, uffici; non verrà per trovare qualcosa che è interna alla stazione stessa. Verrà solo se gli albinesi sapranno costruire un paese attrattivo per le sue qualità specifiche, uniche e specializzate. Proviamo a suggerire una Percorso Moroniano. Dalla stazione TEB la prima tappa è la casa del Pittore negli orti del Convento di S. Anna, che si può attraversare fino alla stessa chiesa. Dalla casa si ammirano, ancora adesso, i colli e a ritroso la Cornagera che ritroveremo nei quadri in S.Giuliano. Certo se ci costruisci sopra un condominio di paese e chiudi i passaggi nel convento, uno rimane a Bergamo dove i condomini sono più belli. Dopo la Biblioteca, in Piasa e nel Risòl trovi luoghi del ‘500 e botteghe e locali nuovi e di tradizione. Arrivati in Piazza S. Giuliano ci sono la Chiesa che è una vera pinacoteca, la casa cinquecentesca della Misericordia, S. Bartolomeo, la casa del Vicario, l’ex bar Acli futuro museo, la facciata dipinta nella piazzetta, si trova anche la nuova sistemazione della piazza che purtroppo ha già bisogno di manutenzione e di un riordinamento funzionale. A questo spazio di pietre manca un elemento di meraviglia che solo Albino possiede e che da tempo è celato agli stessi albinesi. In piazza dietro alle due case dei curati (edicola buona stampa) e dietro all’abside di S. Bartolomeo c’è fin dal 1336 un luogo chiamato in origine orto dei frati Umiliati (oggi diremmo orto botanico) poi nel 1500 ortaglie della Misericordia (era una Congregazione per opere di misericordia). Tale terreno si protende come un balcone solatio fino al dirupo tufaceo che sovrasta Albino bassa. Da lì la vista sui colli del Misma è bellissima, come è possibile verificare dalla confinante balconata panoramica della casa del Parroco. Luoghi Moroniani per eccellenza se è vero che il Moroni fu a capo della Misericordia e in quei luoghi ritrasse il notaio Seradobati propretario della casa parrocchiale.

Tale terreno è di proprietà comunale, così come la chiesa di S.Bartolomeo costruita dagli Umiliati e gli edifici della Misericordia.

L’accesso sulla piazza fino a dopo la metà del 1800 era aperto e visibile perchè la parte di edificio “buona stampa” fu costruita solo dopo. Storicamente e visivamente si aveva, e si potrebbe avere ora, un piazza di pietra (S. Giuliano) e dal lato opposta una piazza Verde (giardino botanico; giardino panoramico; luogo di sosta e di silenzio...) che desterebbe davvero la meraviglia del visitatore e degli stessi albinesi. “....Sovra i tetti e dentro gli orti posa la luna e di lontan rivela serena ogni montagna....” basterebbero questi versi di Leopardi per dar cultura al luogo e proporre il poeta come consulente urbanistico per il nostro Centro Storico. Noi moderni, dentro gli orti, ci mettiamo i condomini; un vero veleno urbano per il centro storico.

Quando cesseremo di pensare che la soluzione per i centri storici e quella di ingolfarli di nuovi volumi?

Benvi Acerbis

 

Annunci

Fai pubblicità su paesemio.info... INFORMATI!


Banner