Il sarcofago del 1484 |
Il vescovo di Bergamo Ludovico Donato (1465- 1484) il 6 marzo 1465 conferì con decreto ai signorotti di Comenduno lo jus-patronato del “Santuario della Ria” di Desenzano e questi nel 1474 non acconsentirono sostituire i frati Carmelitani Osservanti con i frati Conventuali dello stesso Ordine ma di regola meno rigida. Nella chiesa inferiore dedicata all'Annunciazione, vi erano le tombe di questi “Dominorum” signorotti del luogo, devoti di Nostra Signora della Ripa e molte altre tombe di devoti che desiderarono riposare vicino alla Madonna di monte Carmelo. Nel Santuario superiore dedicato alla Natività di Maria vi sono ancora le tombe dei nobili: Gabriele Borella (Buhellis), Arrigo e Tomaso Fachotti-Marinoni, Carrara, Suardi-Rogieri dè Ghidini, Bonasio e di altri benefattori insigni del convento e il sepolcreto dei frati.
Dopo la soppressione veneta del convento, piano piano scompare il gran concorso dei devoti al “Santuario della Riva” e aumenta l'affluire continuo dell'enorme pellegrinare al “Santuario del Miracolo” appena terminato nelle strutture murarie nel 1740, eretto sopra la chiesina del 1599, edificata sul luogo dell'Apparizione: “Sul medàl dell’uscio di Ventura...” Un po’ alla volta scompaiono dal complesso della Ripa molte cose belle: Il paliotto e i grandi ornamenti in argento sbalzato e dorato dell'altare del santuario superiore furono preda di guerra, sequestrati dai soldati di Napoleone. Nel “Santuario del Miracolo” arriva la tela della Deposizione del pittore Enea Talpino da Salmeggia e con il lascito di Petronilla Manni vedova dello svizzero Paolo Isella si edifica l'altare. Nel 1930 dalla chiesa inferiore, l'altare e il grande crocefisso passano nella chiesa di S. Pietro di Desenzano. La notte del 22 maggio 1938 cade il soffitto del presbiterio della chiesa inferiore della “Ria”, il santuario dell'Annunciazione. In questo periodo tutto il complesso conventuale è di proprietà della Banca Popolare di Bergamo che, per evitare ulteriori danni eleva subito un muro lasciando fuori il presbiterio, salvaguardando quello che resta ancora in piedi. La tela dell'Annunciazione entra nella chiesa di S. Giuliano ad Albino. Nel 1929 il portale in marmo nero passa alla chiesa di Gazzaniga. (In questo periodo, la chiesa inferiore serviva come magazzino alla filanda Briolini).
A Bergamo, nella piazza vecchia della città medioevale, ai piedi dello scalone del Palazzo della Ragione, vi è un avello marmoreo, un sarcofago o tomba nobiliare, sotto la quale, su una lastra di marmo bianco si legge: “Questo sarcofago proveniente dall'ex convento dei Carmelitani della Ripa di Desenzano al Serio, dono del dott. Ettore Briolini, viene qui collocato l'anno 1946, auspice l'Associazione Amici di Città alta.”. Sul sarcofago marmoreo tra due stemma, sono scolpite queste parole latine: “Quid fuit insignem Carolum virtute quid urbem Bergomon. Heu. Heu. mors exurasse simul exiguus lapis hic te vincit nominis index Comendunorum gloria morte caret. Obiit Idi Sept. MCCCCLXXXIIII”. Che tradotte significano: Chi ebbe più coraggio nella città di Bergamo del valoroso Consino, questa iscrizione celebri il più grande della famiglia Comenduno. hoimè hoimè, la morte non consumi in questo sepolcro la fama del nostro diletto che morì il 1' settembre 1484. Sui documenti dell’Apparizione della Madonna si legge:…E nel istesso tempo la Beata Vergine fece gratia a tre figliole inferme di Conzino Signori di Comenduno, onde fecero voto di fabricare detta capella. Per questo motivo il suo sarcofago fu posto in questa chiesa. Il notaio Stefano Lanfranco al suo tempo così scriveva: “L'anno 1484 fu dal signor Conzino (Carolus) Comenduni cominciata la capella grande nella chiesa di sotto”. (ma il 1° settembre dello stesso anno Consino muore…). La cappella grande della chiesa inferiore fatta costruire (per voto) da Consino cade nel 1938 e … Nellio Carrara
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