Approfondimento PII Centro Honegger |
Il Consiglio Comunale, convocato in data 4 settembre 2009, ha deliberato l’approvazione di un atto di indirizzo al sindaco avente lo scopo di sbloccare il contenzioso che, da agosto dello scorso anno, ha visto fronteggiarsi l’amministrazione comunale uscente e la società Albino Prima di Domenico Calzaferri, titolare del Piano Integrato di Intervento denominato “Centro Honegger” in fase di realizzazione dal 2005. In cambio di una consistente contropartita, il Consiglio con i voti favorevoli della maggioranza e della Lega (astenuti PDL, contrari Lista Rizzi) ha dato il proprio assenso alla richiesta della società di una variante in cui si richiede l’unione di due licenze di vendita alimentare, una di 1223 mq e l’altra di 1248 mq, per la creazione di un’unica struttura da 2500 mq.La variante giace negli uffici comunali dal 30 giugno del 2008 senza avere mai avuto una risposta ufficiale da parte della passata amministrazione. Questa situazione di empasse ha dato origine negli ultimi mesi a tensioni e scontri con manifestazioni di protesta degli operai impegnati nei lavori, accuse da parte di Albino Prima di modifiche illecite del Piano di Governo del Territorio, denunce alla Procura della Repubblica fino ad arrivare alla richiesta di risarcimento danni avanzata dall’operatore al Comune di Albino nel giugno scorso per un importo di 29 milioni di euro. Rizzi ha giustificato la mancata espressione del parere sulla variante con l’assenza di una risposta formale da parte della Regione Lombardia circa l’assentibilità dell’unione delle superfici commerciali. Durante il Consiglio Comunale la discussione è stata preceduta da un intervento del sindaco arch. Luca Carrara tesa a far chiarezza sull’iter del Piano Integrato di Intervento e sulle motivazioni che lo hanno portato a chiedere un atto di indirizzo al Consiglio. Nell’ottobre del 2002 Zambaiti, Comune di Albino (sotto il secondo mandato del sindaco Cugini) e Regione Lombardia sottoscrivono un Accordo di Programma per dare avvio alla trasformazione del comparto di ristrutturazione industriale cotonificio Honegger. L'area non ancora edificata a fianco del cotonificio e avente destinazione produttiva è stata riqualificata con un progetto che prevede la realizzazione di un centro multifunzionale caratterizzato dalla presenza di negozi di vicinato, centro fitness, cinema multisala, albergo e residenze. Si tratta di un intervento pesante sul territorio albinese con un complesso di 230 mila metri cubi di nuova edificazione e una superficie lorda di circa 21 mila metri quadri. La relazione illustrativa del Piano Integrato descrive il progetto come uno strumento atto a “promuovere la qualità urbana riconnettendo al contesto urbano l’area prima destinata a complesso industriale, creare posti di lavoro a livello locale, realizzare nuove attrezzature per il campo Falco”. A fronte di un intervento edilizio del valore stimato di 80 milioni di Euro, l’amministrazione Cugini chiede a Zambaiti un onere aggiuntivo in opere corrispondente a poco più di 800 mila Euro (destinati alla ristrutturazione delle Scuole elementari Bulandi e di piazza San Giuliano). Resta però in carico al Comune la realizzazione della viabilità su Via Marconi con due rotatorie (Madonna del Pianto e Via Duca d’Aosta) per un importo stimato di oltre 500 mila euro. L'operatore, traendo notevoli vantaggi, anziché pagare gli oneri di urbanizzazione, realizza alcune opere: la formazione di strade di accesso all’intervento, il parcheggio interrato a uso pubblico, il parco urbano a uso pubblico, l'asse fognario, l'impianto di energia elettrica, l' impianto gas e l'impianto acqua potabile. In sostanza l’operatore non liquida al Comune gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria per circa 800 mila euro, perché dichiara di realizzare opere “ad uso pubblico” che in realtà sono dotazioni minimali, anche se necessarie per il funzionamento del centro. Il valore delle aree non cedute al Comune è riconvertito in opere sul campo Falco (tribuna, ingresso, copertura campo calcetto) per un valore di circa 226 mila Euro ad oggi solo in parte realizzate (tribuna). Con questa minima contropartita, la seconda amministrazione Cugini dà il suo assenso al più massiccio intervento edilizio mai realizzato sul territorio albinese. Il problema viabilità resta scarsamente definito e completamente a carico del Comune. Dalle planimetrie si evince che la rotonda all’altezza della Madonna del Pianto si sovrappone con l’area di pertinenza del distributore AGIP; inoltre è necessario espropriare una porzione di terreno di proprietà del Tappetificio Pezzoli per la formazione della viabilità a servizio del Centro. A fronte dell’Accordo di Programma del 2002, nell’aprile 2004 viene stipulata la relativa convenzione tra operatore e Comune. Il Collegio di Vigilanza, costituito dal Sindaco Cugini e dall’Assessore Regionale all’Urbanistica, non reputa variante sostanziale la ridistribuzione delle destinazioni d’uso interne che prevedono l’aumento della superficie a destinazione commerciale (da 1971 mq a oltre 5000 mq con formazione di due medie strutture da 1250 mq ciascuna) e per contro la diminuzione della superficie da destinare a multisala (da 4400 mq a circa 1000 mq). La richiesta di modifica avanzata da Zambaiti deriva da accordi con Domenico Calzaferri che, in vista dell’acquisizione della titolarità dell’intervento con la società Albino Prima, pone come condizione allo stesso Zambaiti un cambiamento delle destinazioni che dovrebbe rendere il Centro più collocabile sul mercato. Nel giugno 2004 Rizzi è il nuovo sindaco di Albino; nel 2005 il responsabile dell’area tecnica del Comune arch. Raul Barbieri rilascia ad Albino Prima il permesso di costruire per la realizzazione del Centro Honegger. Le superfici e le destinazioni d’uso corrispondono a quanto stipulato in convenzione, fatto salvo una riduzione della superficie destinata a commerciale portata a circa 4700 mq per evitare il superamento della soglia del 20% della superficie lorda di pavimento a destinazione vendita che, secondo le norme regionali, avrebbe fatto rientrare la struttura nella definizione di centro commerciale con problemi autorizzativi per effetto delle limitazioni imposte in questo senso ai comuni montani come Albino. Il permesso di costruire, proseguendo la linea di pensiero della convenzione 2004, giudica non rilevante un aumento della superficie commerciale del 140% e una diminuzione in ugual misura del multisala (da 5 a 2 sale di proiezione) rispetto all’Accordo di Programma del 2002. Nessuna modifica viene apportata al calcolo degli oneri a carico del proponente; il contributo commisurato al costo di costruzione è definito in € 1.116.159,16 convertiti in opere (realizzazione secondo lotto Via Milano). Il 30 giugno 2008 Albino Prima presenta una richiesta di variante al Permesso di Costruire rilasciato nel 2005 in cui, oltre a una ridefinizione planivolumetrica degli edifici destinati a residenza e albergo, viene manifestato l’intento di unificare le due medie superfici di vendita “food” in un’unica struttura da 2500 mq. Il 19 febbraio 2009 in piena campagna elettorale e sotto l’escalation di proteste da parte dell’operatore e delle imprese coinvolte nella costruzione, il Sindaco Rizzi chiede un atto di indirizzo al Consiglio Comunale approvato con la sola presenza dei consiglieri leghisti (le minoranze abbandonano la seduta) in cui l’assenso all’unificazione delle medie superfici è vincolato, previa parere legale favorevole da parte della Regione Lombardia, alla realizzazione della viabilità (con una sola rotonda all’altezza della Madonna del Pianto), alla costruzione di una palazzina da utilizzare come sede per associazioni sportive presso il campo Falco, nonché all’assunzione di 40 addetti con priorità ai lavoratori in cassa integrazione o mobilità residenti nel comune di Albino (penale di € 50.000 in caso di mancata assunzione). L’atto di indirizzo è poi rimasto lettera morta, anche a seguito delle spaccatura avvenuta all’interno della Lega e della volontà di Rizzi di non prendere una decisione a pochi mesi dalle elezioni che hanno sancito la vittoria di Luca Carrara. PER PAOLO SALAMONI: inserire tabella excel “Tabella Centro Honneger” In questi primi due mesi di mandato la variante Centro Honegger è stata una delle questioni su cui la nuova amministrazione ha lavorato con più intensità; il fardello ereditato dalle amministrazioni leghiste necessitava di una presa di posizione urgente, facendo chiarezza su un procedimento che da tempo appare molto ingarbugliato e dando una risposta all’operatore dopo oltre un anno di attesa. Occorre tener presente che il diniego all’unificazione delle superfici commerciali si sarebbe tradotto in una prosecuzione del contenzioso tra Comune e Albino Prima con la prospettiva certa di dover reperire finanziamenti per la realizzazione della viabilità in carico al Comune stesso (€ 526.400 secondo le stime fatte nel 2002). L’amministrazione ha preferito una scelta di mediazione in grado di soddisfare, per quanto possibile, le richieste di Albino Prima e tutelare nel contempo l’interesse collettivo. E' innegabile che le conclusioni di questo processo risultino influenzate dalle decisioni prese dalle precedenti amministrazioni e dallo stato di avanzamento in cui l’opera si trova. Gli obiettivi minimi posti in carico all’operatore e definiti nell’atto di indirizzo approvato sono i seguenti: 1 Realizzazione infrastrutture di viabilità su via Marconi, secondo il nuovo progetto elaborato in accordo con i funzionari della provincia di Bergamo (rotatoria Via Duca d’Aosta, rotatoria Via Madonna del Pianto, percorso ciclopedonale protetto da ingresso cotonificio Honegger a Via Mazzini, realizzazione marciapiede lungo il lato Nord di Via Marconi, realizzazione tratto stradale di collegamento al Centro Honegger in lato est proprietà Pezzoli) per un importo pari a € 960.000,00 2 Completamento dell’ingresso al campo Falco costituito da biglietteria, servizi igienici, nuove sedi delle associazioni sportive per un importo pari a € 290.000,00 3 Assunzione entro 120 giorni dal rilascio dell’agibilità nelle strutture del Centro di 40 addetti con contratti di lavoro a tempo pieno e indeterminato (o unità part-time equivalenti) da selezionare tra i lavoratori in stato di disoccupazione, mobilità o cassa integrazione straordinaria con priorità per i cittadini albinesi e persone con maggiori carichi familiari o età anagrafica superiore a 40 anni. A garanzia dell’impegno l’operatore deve costituire una polizza fideiussoria di € 200.000,00 che il Comune incasserà nel momento in cui l'operatore non dovesse rispettare l'accordo. In tal caso l'amministrazione impegnerà tale somma per il sostegno dei redditi delle fasce bisognose e per incentivare insediamenti di imprese sul territorio albinese in grado di portare nuovi posti di lavoro. 4 Annullamento della richiesta di risarcimento danni vantata nei confronti del Comune da parte di Albino Prima 5 - Pagamento ex novo degli oneri di urbanizzazione nel caso di modifiche di destinazioni d’uso delle superfici apportate entro i 10 anni dal rilascio dell’agibilità I lavori a carico dell’impresa saranno da realizzarsi entro scadenze prefissate (completamento ingresso Campo Falco entro 240 giorni dalla consegna delle aree da parte del Comune, sistemazione viabilità entro 180 giorni dalla disponibilità delle aree). Le opere sono soggette a garanzia fideiussoria per un importo pari a € 1375000,00. Il sindaco in Consiglio Comunale ha sottolineato l'importanza di “districare la matassa” e trovare una soluzione ad un progetto che egli stesso aveva aspramente criticato nella sua fase iniziale in qualità di consigliere comunale di minoranza. Dalla vicenda emergono in modo significativo alcuni aspetti: la bassa considerazione dell’impatto ambientale del complesso sul territorio albinese, la scarsa capacità di contrattazione delle amministrazioni leghiste rapportata al plusvalore dell’opera, la poca trasparenza nei confronti dei cittadini e dello stesso Consiglio Comunale, il quale non è stato correttamente informato e consultato sulle scelte effettuate, in particolare in occasione della stipula della Convenzione e del Permesso di Costruire, l’inerzia nel dare una risposta alla richiesta di variante avanzata dall’operatore. L’attuale amministrazione ha fornito in tempi brevi una risposta, chiedendo un congruo riconoscimento alla collettività per l’assenso all’unificazione delle medie superfici “food”. Occorre ora lavorare perché il nuovo complesso possa inserirsi nel territorio come intervento di riqualificazione, in un contesto economico che ormai, da più di un anno, vive una situazione di crisi con conseguenze dirette anche sulla realtà territoriale albinese.
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