QUATTRO CHIACCHIERE CON... |
INES TOMASELLI responsabile del coro “La Polifonica dell’Associazione Anziani e Pensionati” Albinese di 57 anni, appassionata della buona musica e del canto sin dalla giovane età, Ines Tomaselli tiene a definirsi una cara amica del gruppo che, ad Albino, qualche ora la settimana, si ritrova per trascorrere un po’ di tempo in piacevole compagnia presso la sede della locale associazione anziani. In realtà, La Polifonica, questo è il nome del gruppo di coristi del quale Ines fa parte in veste di responsabile, non è semplicemente un insieme di persone che hanno il piacere di incontrarsi per trascorrere del tempo in compagnia, bensì è un coro di tutto rispetto, che da qualche anno si è fatto apprezzare anche al di fuori dei confini della Città di Albino, riscuotendo sempre l’apprezzamento da parte del pubblico presente alle varie manifestazioni di cui ha preso parte, allietandone i momenti. Ines, come è nato questo coro e da quando ne fa parte? Il nostro bel coro è nato nel 1995, sul finire dell’inverno, per la precisione in novembre, con il nome “La Polifonica dell’Associazione Anziani e Pensionati” di Albino. Come accade per le realtà che nel tempo si rafforzano e fioriscono, anche la nostra è nata come un gioco, dall’iniziativa di un ristretto gruppo di persone che, già un po’ attempate ma ancora tanto desiderose di stare bene insieme e divertirsi, hanno realizzato il sogno di unire le loro voci nella pratica del canto corale. Così è stato. Qualcuno, peraltro, sapeva anche suonare qualche strumento, oltre che leggere la musica, quindi il passo è stato semplice; in particolare, uno di questi, Luciano Sardo, si è posto alla guida del gruppo. Lui è stato il primo maestro dilettante e, da quel giorno, una volta la settimana per cinque anni, i soci si sono ritrovati per cantare e organizzare cene, il tutto all’insegna dello stare in allegria e in buona compagnia. Successivamente, come si è evoluto il gruppo e come si è sviluppata la vostra attività? Dopo Luciano Sardo, Pierino Cortesi di Vall’Alta è stato il primo vero maestro per il coro; con lui alla guida il gruppo si è evoluto nelle sue potenzialità vocali; poi, dopo un paio d’anni, a lui è succeduto Luigi Mologni, albinese, rimasto in carica per sei anni; mentre, da un paio d’anni, il timone è passato a una donna, Laura Saccomandi, di Fiorano al Serio. Quest’ultima, oltre che essere la nostra attuale maestra, guida anche il coro della III^ Università di Bergamo e quello dell’Hospice, tanto che, quando è possibile, ci esibiamo tutti insieme. Come è scandita l’attuale attività del coro? Abbiamo girato in lungo e in largo la Valle Seriana, portando le nostre voci, lo dico con soddisfazione e orgoglio, un po’ ovunque. Sempre toccanti per noi sono i momenti che trascorriamo presso le strutture di ricovero, come la casa albergo di Albino, il centro Don Orione o l’Hospice. Qui, non molto tempo fa, abbiamo tenuto un concerto, insieme al coro della III^ Università, in occasione della serata di gala per le cure palliative, e devo dire che trovarsi di fronte a tutte quelle persone gioiose nel sentirci cantare, ci ha riempito di gioia. Ci commuove sempre vedere alcuni di questi anziani che, colpiti nella memoria, associano forse alcuni momenti della loro vita ad alcuni brani musicali, e si mettono a cantare seguendo le nostre voci. La gente è contenta e noi lo siamo ancora di più. Come è composto il gruppo oggi e come si gestisce? Ci aggiriamo intorno alle venti persone, più donne che uomini, purtroppo. C’è una nota di rammarico nelle mie parole, perché riteniamo che qualche voce maschile in più sarebbe utile e necessaria per il nostro repertorio. Oltre me, sono rimasti altri cinque coristi “fedelissimi”, quelli cioè che sono rimasti nel coro fin dal suo esordio. Come dicevo, siamo alla ricerca di componenti vocali maschili basse: un socio ha 82 anni, è un basso di vocalità, nella banda suonava in passato il clarino e fino a tre anni fa si esibiva ancora con alcuni pezzi strumentali anche all’interno del coro. Un altro signore ha 80 anni, è un tenore, e canta anche nella corale di Albino. Voci preziose, quindi, ma non sufficienti rispetto alla presenza femminile. Lo spirito, poi, è rimasto quello di sempre: ci troviamo al centro anziani, i Cà Gromasa, il martedì e il giovedì, mentre, quando siamo in vicinanza di concerti, anche una terza volta la settimana (lo decidiamo di volta in volta), spronati dal fare del buon canto in amicizia. Siamo ben guidati dalla nostra maestra, l’associazione anziani, di cui è presidente Gaetano Pezzoli, che si accolla tutte le spese, comprese quelle per gli spartiti e per l’insegnante, e perseguiamo un unico scopo sociale, che consiste nel far stare bene con le nostre voci chi ascolta; infine, ci riteniamo un gran bel gruppo di amici, in attesa di altre persone interessate a condividere questo nostro spirito.
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